Camoghè, Monte Segor, Gazzirola.
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Considerato che delle incombenze per le prossime feste ce ne siamo occupati domenica, oggi, santa festa infrasettimanale, si può andare in montagna: l'idea è di fare un giro in zona Camoghè, su cui, per varie ragioni, non sono mai riuscito ad arrivare in cima. Certo vista la giornata ed il dislivello limitato per raggiungere questa vetta sarebbe il caso di aggiungerci qualcosa.
L'idea si concretizza quindi in un anello che unisca il Camoghè al Gazzirola passando per il Monte Segor.
Partenza alle 7 da Gaggiolo, uscita a Lugano Nord e risalita della lunga e tortuosa Val Colla fino a Colla ed alla chiesetta di Scatiàn.
Saliamo con calma lunga la strada che porta ai Barchi di Colla sfruttando qualche taglio presente, la giornata sembra anche meglio di quanto previsto dalla meteo svizzera, le poche nuvole si stanno rapidamente dissolvendo.
Ai Barchi c'è già il sole ma l'aria è decisamente freschina, mano a mano che ci alziamo di quota il panorama si fa sempre più ampio ed interessante: sotto di noi il Luganese ancora avvolto dalle brume mattutine, al di sopra le cime: i Denti della Vecchia, le cime della Val Solda, il San Salvatore, il Generoso, il San Giorgio...
Arriviamo all'Alpe Pietrarossa ed in breve eccoci al Passo di Pozzaiolo, qui abbiamo il primo contatto visivo con il Camoghè, per giungervi però ci aspetta un lungo traverso che ci porterà alla Bocchetta di Revolte passando per la Corte Lagoni.
Ci rituffiamo nell'ombra: in questa stagione qui il sole non si vede proprio: il sentiero, un continuo saliscendi con qualche breve tratto un po' esposto, è ricoperto da uno spesso strato di brina che lo rende piuttosto infido, arriviamo comunque alla valletta che precede Corte Lagoni e che si rivela essere un'autentica ghiacciaia, i rododendri e l'erba sono ricoperti da un dito di brina.
Continuiamo a salire di buona lena ed eccoci, finalmente, di nuovo al sole. Raggiungiamo la Bocchetta di Revolte e ci affacciamo sulla Valmaggina, breve sosta per un paio di biscotti e del the caldo e ripartiamo per il Camoghè seguendo il tracciato del tranquillo sentiero che risale la cresta Sud Est, presto siamo in vista del tetto della cappelletta che precede la cima, poco prima la traccia si sposta sul versante Nord, anche qui c'è della gran brina, poco più avanti scorgiamo due camosci che si spostano veloci sul pendio sottostante.
Passiamo accanto alla cappella e di fianco ai resti della capanna Camoghè. i muri perimetrali ci sono tutti ma del tetto non c'è traccia. Proseguiamo in cresta per giungere in cima, qui c'è un ometto ma non il libro di vetta.
Qualche foto e torniamo verso la cappella dove Monica trova, appesa sotto il tetto, la gamella con il Gipfelbuch: due righe e riprendiamo il cammino con l'intenzione di fare la sosta pranzo alla Bocchetta di Revolte.
Riempito lo stomaco studiamo il da farsi e poi decidiamo di salire la cresta Nord e poi Nord Est che da qui porta alla cima del Monte Segor: il Brenna la descrive perfettamente nell'itinerario 256 della sua Guida delle Prealpi Ticinesi 5.
Seguiamo il sentierino che sale ad un primo rilievo, poi ci abbassiamo leggermente per risalire la cima 2040, qui si trovano le prime roccette, nessuna difficoltà se non la scivolosità dovuta alla brina sui tratti in ombra, qualche passaggio è comunque esposto e richiede un po' di attenzione.
Dopo il panettone della cima ed una breve discesa si risale e si trova un bel passaggio (tre - quattro metri: Brenna lo quota di II grado) che è però ben appigliato e su roccia solida: io lo salgo direttamente mentre Monica preferisce aggirarlo su un esposto e ripido passaggio su paglierina...de gustibus.
Si prosegue quindi alternando tratti di sentiero e ancora qualche passaggino, tralasciamo la traccia che si diparte a destra in direzione del Gazzirola mentre decidiamo di prendere il breve tratto che si diparte poco sopra sulla sinistra e che ci porta alla sella fra il Segor e la Vetta del Vallone, dalla bocchetta risaliamo il breve tratto che ci separa dal cippo confinario posto sulla sommità e proseguiamo per il Gazzirola dove troviamo un gruppetto di persone.
Breve sosta e giù per il versante Ovest in direzione del Passo di Pozzaiolo, da qui riprendiamo il percorso fatto stamane e alle 16 siamo all'auto.
Gran bel giro con dislivello non eccessivo che offre dei magnifici panorami spaziando dalle Alpi Vallesane a quelle Bernesi fino alla Valtellina ed alle Prealpi Bergamasche, per non parlare delle viste sui tre laghi e sulle cime al di sopra di questi.
Difficoltà: fino alla Bocchetta di Revolte direi T2, in questa stagione si deve tener conto però del ghiaccio che può rendere infido qualche tratto in ombra, T3 la risalita fino al Camoghè, fra T3+ e T4 dalla Bocchetta di Revolte al Monte Segor con un passaggio di II ben appigliato ma non esposto e diversi passaggi di I di cui alcuni un po' esposti. Niente di difficile comunque, roccia sempre solida.
Dal Segor al Gazzirola e poi al Passo di Pozzaiolo al massimo T2.
L'idea si concretizza quindi in un anello che unisca il Camoghè al Gazzirola passando per il Monte Segor.
Partenza alle 7 da Gaggiolo, uscita a Lugano Nord e risalita della lunga e tortuosa Val Colla fino a Colla ed alla chiesetta di Scatiàn.
Saliamo con calma lunga la strada che porta ai Barchi di Colla sfruttando qualche taglio presente, la giornata sembra anche meglio di quanto previsto dalla meteo svizzera, le poche nuvole si stanno rapidamente dissolvendo.
Ai Barchi c'è già il sole ma l'aria è decisamente freschina, mano a mano che ci alziamo di quota il panorama si fa sempre più ampio ed interessante: sotto di noi il Luganese ancora avvolto dalle brume mattutine, al di sopra le cime: i Denti della Vecchia, le cime della Val Solda, il San Salvatore, il Generoso, il San Giorgio...
Arriviamo all'Alpe Pietrarossa ed in breve eccoci al Passo di Pozzaiolo, qui abbiamo il primo contatto visivo con il Camoghè, per giungervi però ci aspetta un lungo traverso che ci porterà alla Bocchetta di Revolte passando per la Corte Lagoni.
Ci rituffiamo nell'ombra: in questa stagione qui il sole non si vede proprio: il sentiero, un continuo saliscendi con qualche breve tratto un po' esposto, è ricoperto da uno spesso strato di brina che lo rende piuttosto infido, arriviamo comunque alla valletta che precede Corte Lagoni e che si rivela essere un'autentica ghiacciaia, i rododendri e l'erba sono ricoperti da un dito di brina.
Continuiamo a salire di buona lena ed eccoci, finalmente, di nuovo al sole. Raggiungiamo la Bocchetta di Revolte e ci affacciamo sulla Valmaggina, breve sosta per un paio di biscotti e del the caldo e ripartiamo per il Camoghè seguendo il tracciato del tranquillo sentiero che risale la cresta Sud Est, presto siamo in vista del tetto della cappelletta che precede la cima, poco prima la traccia si sposta sul versante Nord, anche qui c'è della gran brina, poco più avanti scorgiamo due camosci che si spostano veloci sul pendio sottostante.
Passiamo accanto alla cappella e di fianco ai resti della capanna Camoghè. i muri perimetrali ci sono tutti ma del tetto non c'è traccia. Proseguiamo in cresta per giungere in cima, qui c'è un ometto ma non il libro di vetta.
Qualche foto e torniamo verso la cappella dove Monica trova, appesa sotto il tetto, la gamella con il Gipfelbuch: due righe e riprendiamo il cammino con l'intenzione di fare la sosta pranzo alla Bocchetta di Revolte.
Riempito lo stomaco studiamo il da farsi e poi decidiamo di salire la cresta Nord e poi Nord Est che da qui porta alla cima del Monte Segor: il Brenna la descrive perfettamente nell'itinerario 256 della sua Guida delle Prealpi Ticinesi 5.
Seguiamo il sentierino che sale ad un primo rilievo, poi ci abbassiamo leggermente per risalire la cima 2040, qui si trovano le prime roccette, nessuna difficoltà se non la scivolosità dovuta alla brina sui tratti in ombra, qualche passaggio è comunque esposto e richiede un po' di attenzione.
Dopo il panettone della cima ed una breve discesa si risale e si trova un bel passaggio (tre - quattro metri: Brenna lo quota di II grado) che è però ben appigliato e su roccia solida: io lo salgo direttamente mentre Monica preferisce aggirarlo su un esposto e ripido passaggio su paglierina...de gustibus.
Si prosegue quindi alternando tratti di sentiero e ancora qualche passaggino, tralasciamo la traccia che si diparte a destra in direzione del Gazzirola mentre decidiamo di prendere il breve tratto che si diparte poco sopra sulla sinistra e che ci porta alla sella fra il Segor e la Vetta del Vallone, dalla bocchetta risaliamo il breve tratto che ci separa dal cippo confinario posto sulla sommità e proseguiamo per il Gazzirola dove troviamo un gruppetto di persone.
Breve sosta e giù per il versante Ovest in direzione del Passo di Pozzaiolo, da qui riprendiamo il percorso fatto stamane e alle 16 siamo all'auto.
Gran bel giro con dislivello non eccessivo che offre dei magnifici panorami spaziando dalle Alpi Vallesane a quelle Bernesi fino alla Valtellina ed alle Prealpi Bergamasche, per non parlare delle viste sui tre laghi e sulle cime al di sopra di questi.
Difficoltà: fino alla Bocchetta di Revolte direi T2, in questa stagione si deve tener conto però del ghiaccio che può rendere infido qualche tratto in ombra, T3 la risalita fino al Camoghè, fra T3+ e T4 dalla Bocchetta di Revolte al Monte Segor con un passaggio di II ben appigliato ma non esposto e diversi passaggi di I di cui alcuni un po' esposti. Niente di difficile comunque, roccia sempre solida.
Dal Segor al Gazzirola e poi al Passo di Pozzaiolo al massimo T2.
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