Hike 'n Bike n.9 - 4 Ciclovie - 2 Treni - 1 Sentiero Belvedere
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Prima di parlare dei miei numeri vorrei dedicare un pensiero a numeri ben più importanti; vorrei pensare di unirmi agli 80.000 spettatori che nello Stadio di Parigi hanno intonato la Marsigliese coraggiosamente e con spirito patriottico e unitario. Vorrei pensare ai 129 morti e ai 200 feriti che, inermi e indifesi, hanno subito la bieca e vigliacca ferocia di 8 criminali che impugnando armi da combattimento ma rifuggendo da un combattimento alla pari li hanno trucidati ad uno a uno per la sola colpa di trovarsi lì quella sera. Spero che tante voci si aggiungano alla mia per dire ai Francesi: “Siamo con voi!”
Ed ora torniamo al mio racconto.
Ormai conquistato dal fascino di concepire “il viaggio” come progetto di itinerari con mezzi diversi ma tutti ecologici ho preparato ed attuato questo giro che, con partenza da casa in MTB, mi faceva percorrere parte della Ciclabile della Valcuvia già seguita la scorsa settimana fin quasi al Maglio di Ghirla dove a sx si prende la Ciclabile Ghirla-Valcuvia. Questa con un andamento piuttosto tortuoso scende prima a Cunardo dove con qualche difficoltà si rintraccia il prosieguo che diventa bellissimo e diventa una discesa nel bosco dai colori d’autunno. Purtroppo devo confermare anche io come altri che la segnaletica è spesso carente laddove servirebbe e questa è la ragione per cui a volte bisogna girovagare per trovare le deviazioni. Io mi reputo piuttosto “imbranato” ma credo che proprio alle persone così dovrebbe pensare chi installa le segnalazioni e non a coloro dotati di intuito brillante ed occhi di lince. Di fatto, giunto in località Camartino mancavo la deviazione per Ferrera e arrivavo ad una vecchia Fornace; qui imboccavo un percorso anulare pure tosto che mi riportava…là dove ero già passato. La seconda volta alla Fornace decidevo di averne abbastanza e individuata la provinciale la imboccavo e con ripida e veloce discesa arrivavo a Grantola. Peccato perché il tratto mancato penso sia molto bello. Ad ogni modo a Grantola trovavo la terza Ciclabile Valcuvia-Valtravaglia-Luino che con leggerissima pendenza e costeggiando l’onnipresente Torrente Margorabbia in 8 km scarsi di bellissimo e riservato percorso porta a Luino. Ho notato che questa e anche la prossima ciclabile, forse per il fatto di correre vicine a torrenti hanno diversi tratti in cui l’asfalto presenta una sequenza di rughe o gobbe che danno l’impressione di andare a cavallo; mi rendo conto che asfaltare nuovamente 10 km di ciclovia possa avere costi difficili da sopportare per l’Ente preposto mentre mettere qualche cartello in più laddove serve e bene in vista forse non è una grande spesa e sarebbe di grande utilità. Giunto a Luino mi concedevo una sosta sul lungolago fotografando il bel panorama che da lì si gode. Qui avevo pensato di inserire la chicca più preziosa che avevo trovato ancora una volta sul sito GPS-Varese: non una ciclabile ma una salita per MTB che avrebbe raggiunto una modestissima cima, il Monte Bedea di 667 m. Gli itinerari proposti sono molteplici ed io, purtroppo, sceglievo quello forse più bello ma anche più impegnativo; dopo una salita sopra Luino che poco spazio lasciava al mio desiderio di gustare il Sentiero Belvedere arrivavo all’inizio del tratto definito “difficile”. L’aggettivo non si riferisce ad un aumento di pendenza, già sostenuta, ma al fondo che da stradale diventa sentiero di montagna da fare rigorosamente a piedi spingendo la bici. Ho seguito per un po’ il tracciato sperando che in breve diventasse migliore ma nulla da fare. Così rinunciando al Monte Bedea invertivo la direzione e tornavo a Luino, o meglio alla Stazione FFSS. Cambio d’abito, biglietto elettronico e una mezz’ora più tardi salivamo su un convoglio molto pittoresco (nel senso di decorato e malandato) che in 15’ raggiungeva Laveno Mombello. Risalito in sella andavo all’altra stazione, quella delle Nord di Laveno e mi apprestavo a percorrere la quarta ed ultima, la Ciclovia Laveno-Cittiglio che lì inizia. Anche questo è un facile e godibile percorso che costeggiando il torrente Boesio segue dal basso la cresta del Sasso del Ferro ed arriva a Cittiglio; molte persone passeggiano lungo la via magari accompagnate dal loro cane o da amici. La pista conduce diritta alla Stazione di Cittiglio dove in attesa del treno consumo il mio pranzo e sorseggio un buon caffè. Il treno mi riporta nella mia città ed è ben diverso da quello delle FFSS. Questo è pulito, confortevole e spazioso; un piacere viaggiare con lui.
La gita è finita, tanta soddisfazione ma le gambe non sono molto d’accordo. Pazienza!
Pillole del giro:
Lunghezza 47,6 km
Dislivello salita 556 m
Dislivello discesa 705 m
Tempo lordo 5h35’

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