Punta Sorapiss m.3205 via normale Dolomiti

Finalmente il Sorapiss....sono anni che desidero salire questo 3000 delle Dolomiti e oggi ho questa grande opportunità,grazie anche a mio cognato Roberto che ha deciso di accompagnarmi in questa avventura.Per lui si tratta della prima esperienza vera e propria in montagna,ma avendolo ben osservato nei giorni precedenti in falesia ad arrampicare con me,ho capito che era una cosa alla sua portata.....partiamo alle 4.00 da Arabba dove alloggiamo per questa vacanza,in un'oretta siamo a San Vito di Cadore e cerchiamo la strada per il rifugio Scotter,base della nostra partenza. Purtroppo gli imprevisti son sempre dietro l'angolo,infatti a seguito delle frane in Cadore degli ultimi giorni,troviamo la strada sbarrata,costringendoci ad allungare il percorso di non poco....ci incamminiamo ancora nel buio,lungo la strada della forestale in direzione rifugio San Marco,traversiamo un torrente,poi la strada inizia a salire aumentando la pendenza di tanto in tanto,fino a giungere al rifugio Scotter,dove avremmo dovuto arrivare in macchina...fin qui 50 minuti di cammino discreto.
Ora seguiamo le indicazione per il rifugio San Marco che raggiungiamo attraversando un bellissimo bosco in altri 30 minuti....roberto fa colazione al rifugio,io intanto faccio foto e cerco il sentiero per la Forcella Grande...ripartiti,saliamo ininterrottamente fino alla Forcella Grande,con numerose svolte su di un sentiero ripido nel suo primo tratto e che va addolcendosi in prossimità della larga foce....qui il panorama ci inebria,alla nostra dx domina la mole della Torre dei Sabbioni,sulla sx ecco apparire già illuminato dal sole il Sorapiss...a guardarlo ci rendiamo subito conto che la meta è lontana,ma non ci perdiamo d'animo,entrambi sappiamo che questa montagna è molto impegnativa sul piano fisico...dalla Forcella Grande il sentiero obliqua a sx in piano e per un bel tratto ci permette di tirare il fiato,poi giunti ad un bivio,teniamo sempre sulla sx,in direzione del bivacco Slataper. Saliamo duramente su terreno ripido,il sole già si fa sentire e il caldo ci fa sudare abbondantemente...alzo la testa e scorgo un puntino rosso lontano su delle rocce,è il bivacco,caspita quanto è ancora lontano....proseguiamo fra ometti di pietra e segni rossi,fino a giungere sotto le rocce dove è posto il bivacco,dobbiamo in ogni caso risalire fin lassù,non c'è altra possibilità. Giunti a poche decine di metri dal bivacco,senza più fare soste,scendiamo un breve tratto di sentiero su brecciame,per poi iniziare di nuovo una tortuosa e faticosa salita del ghiaione chiamato Fond de Rusecco...spesso scivoliamo e i nostri piedi tornano indietro,qui la fatica si fa sentire,saliamo a capo basso per non guardare dove è la fine,altrimenti ci affliggeremmo....finalmente eccoci alla sua fine,ora siamo all'attacco della via in roccia,fin qui malgrado tutto,ci siamo in 3 ore e 20 minuti,non male...dopo una sosta meritata,attacchiamo subito le rocce di 2° su una paretina,salendo ad una prima cengia su cui si traversa a sx,quindi con breve salita a dx raggiungiamo la grande cengia nella parte bassa della salita,a tratti esposta e coperta di ghiaino,e la percorriamo verso sx per circa 100 metri.
Da qui,abbiamo continuato su roccette ghiaiose fino al passaggio chiave,un ripido camino di una quindicina di metri,che a circa metà è ostruito da un grosso masso incastrato. Lo risaliamo facilmente con passi di 2° fino sotto al masso suddetto,che ci impegna nel suo non facile superamento,per le rocce lisce e viscide ( 3° ).Usciti dal camino,volgiamo a sx verso un colletto ghiaioso,e saliamo per una breve rampa rocciosa,,ora siamo sulla cengia bassa,che percorriamo verso sx,fino sotto la Croda Marcora,qui raggiunta la cengia alta,la traversiamo verso dx,fino ad una serie di paretine un pò delicate e un pò esposte (1°+)......sulla sx più in alto di noi,vediamo una rigogliosa fonte circa a 3000 mt....la raggiungiamo e ci dissetiamo facendo scorta del dono più prezioso al mondo....in breve giungiamo in vista di un canalone che risaliamo agevolmente in facile arrampicata,fino ad uscire ad un intaglio con bellissimo canalone sull'altro versante....qui un ometto di pietre messo nel posto sbagliato e la nebbia,ci fanno salire sulla punta vicina alla vetta vera e propria,purtroppo siamo costretti a ridiscendere e tornare all'intaglio,dove poi con più attenzione,troviamo l'ultimo camino verticale di circa 5 metri. Arrampichiamo (2°) fino ad uscire su una breve cengia che ci porta alla base della ultima rampa di rocce sotto la vetta...è fatta,dopo 5 ore nette dal lontano fondovalle,siamo sulla vetta. La fortuna è dalla nostra,le nebbie che avvolgono la cima,si diradano quanto basta per osservare un pò di panorama e farsi le foto....restiamo a goderci tutto per una ventina di minuti,poi iniziamo la lunga discesa a ritroso....giunti al camino,attrezzo la discesa in doppia con una corda da 40 metri,superato il camino,scendiamo veloci al bivacco Slataper dove finalmente e meritatamente pranziamo in compagnia di un bello stambecco....ora rifocillati,con più calma approntiamo la lunga discesa fino alla macchina che raggiungiamo in altre 5 ore complessive.....grandiosa montagna,impegnativa fisicamente e che richiede costante concentrazione per il percorso a volte esposto e con terreno non sempre facile.Sono contento per mio cognato Roberto che ha fatto la sua bella prima montagna,con una esperienza unica come quella che offre il Sorapiss.