Corno Mud e Corno Piglimò
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Poiché dalla Cima Saionchè al Monte Tagliaferro l’avevo già fatta, non mi restava che terminare questa bella striscia di montagne valsesiane salendo anche le ultime tre cime… Corno Mud, Punta Chiara e Corno Piglimò.
Dal Saionchè al Piglimò in cinque tappe, quattro escludendo la divagazione in Laida Weg… una bellissima via di cresta, mai eccessivamente difficoltosa (max II) con grandioso panorama sul Monte Rosa e le sue valli.
…la V.A.S.S. (prendo spunto dal Ticino): Via Alta Sesia Sermenza.
Rima ore 8: Il cielo è completamente offuscato da una spessa coltre nuvolosa che non lascia molto spazio alla visibilità;confidò però nelle previsioni che indicavano bel tempo…c’è solo da salire e tutto si sistemerà (speriamo). Seguo le indicazioni per il Colle Mud fino all’Alpe Valmontasca oltre al quale proseguo salendo direttamente per i ripidi pascoli alle spalle degli alpeggi andando a prendere la Cresta E del Corno Mud.
Raggiunta la cresta (non così facile arrivarci in mezzo alla nebbia) non resta che seguirla integralmente (2 h) fino ad arrivare alla croce del Corno Mud.
Come dicevano le previsioni… Giornata Soleggiata e spettacolo garantito sul Mar Bianco!!!
Corno Mud ore 11,15: Primo Piano per Laida Weg e Tagliaferro (già fatti) da una parte e Piglimò con Punta Chiara (ancora da fare) dall’altra… e il bello viene ora!
Seguo il primo tratto della cresta NO, formata da rocce frastagliate, fin dove questa tende a girare in direzione di Alagna (O) per iniziare da qui a scendere direttamente in parete in direzione del Colle di Piglimò.
Roccette accatastate con misto terra-erba… si scende bene fino all’ingresso del canale che collega direttamente alle giavine del passo dove è necessario muoversi con prudenza su alcune delicate ripide placche inclinate…
...Se sono passati tre stambecchi, ci passerò anch’io.
Colle di Piglimò (o di Rima) ore 12,15: Metà percorso... Mezzo giro, ora c’è da riprendere a salire.
Continuo seguendo sempre il filo cresta portandomi fin sotto le grigie placconate alla base della Punta Chiara, che supero sfruttando un’evidente fessura erbosa, uscendo così alla selletta a destra della cima.
Ancora qualche facile passo d’arrampicata e sono alla Punta Chiara… Bandiera Italia-Piemonte…
Ora devo ancora abbassarmi alla Bocchetta del Bambino… non così facile… c’è un’insidiosa fascia rocciosa verticale, alta tre, quattro metri, che si vede solo all’ultimo momento e superarla non è proprio del tutto scontato.
"Scivolata con saltino… e sono arrivato alla Bocchetta del Bambino."
Ora non rimane che il Piglimò. La liscia placca finale è meno ripida di quel che appare frontalmente,e, restando sul filo di cresta, si riesce ad arrivare alla vetta senza dover arrampicare.
Corno di Piglimò ore 14: Si è alzata la nebbia, peccato, proprio adesso che ero quasi fuori dalle difficoltà. Questo finale tratto di cresta, che unisce la cima maggiore (quota 2894) all’anticima (quota 2888), lo segnala anche la guida Saglio-Boffa come media difficoltà… sembra bello aereo… ma la mia idea è quella d’arrivare anche al Piccolo Altare e non tornò certo indietro senza averci provato…
Alcune solide rocce frastagliate, con qualche passo esposto ma con numerosi appigli; si passa senza eccessivi problemi.
Dall’anticima seguo ancora per un breve tratto la cresta portandomi fino al dosso con la stazione meteo e da qui mi abbasso a destra indirizzandomi in un canale parallelo alla dorsale del Colle del Piccolo Altare.
Piccolo Altare ore 15: Ora sono di nuovo sul sentiero o, per meglio dire, sulla scalinata e non mi resta che scendere nuovamente a Rima.
Rima ore 16,15: Due bicchieri di Vino Rosso dal Bottiglione (Barbera) al Grillo Brillo… e anche questa è andata!
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