Pizzo Damino 1296 m e Laghetto del Grillo 1934 m
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Allarme freddo a Gennaio, allarme caldo a Giugno e di seguito allarme temporali, nubifragi, grandinate e mannaggia siamo sempre in allarme!!!
Viste le previsioni abbandoniamo idee strampalate e puntiamo a qualcosa di tranquillo giusto per passare la giornata fuori porta.
Tra i vari posti dove i temporali sembra si abbatteranno un po’ più tardi c’è la zona di Chiavenna e allora si va là che ci allarmiamo meno!
Laghetto del Grillo, gira in casa dal 2009, in settimana vedo che qualcuno c’è stato e quindi torna a farsi sentire, Chiavenna, laghetto…pure cimetta beh veramente nel senso inverso.
La cosa più difficile di questo giro è trovare, se non si hanno delle buone info, Uschione. Noi ne abbiamo delle buone e quindi lo troviamo immediatamente. Posteggiamo prima della sbarra, ora è aperta ma al ritorno sarà chiusa, quindi attenzione!
Proseguiamo su strada asfaltata fino alla sbarra e prendiamo la strada in leggera salita a dx, troviamo quindi il cartello e il sentiero.
Si sale regolarmente in un bellissimo bosco, qualche ripido strappo non manca. Resti di costruzioni con alcuni ricoveri molto singolari, un bel balcone panoramico sulla valle e arriviamo così all’Alpe Damino.
Comitato di accoglienza un asino con il ballo di San Vito e un cavallo. Ci si accodano e mi dico…ok un cane, è capitato di avere a seguito delle capre ma un asino e un cavallo…per fortuna c’è il cancelletto che li ferma!
Appare per un attimo la croce del Pizzo Damino, ci avviciniamo alla base tramite una traccia e, riporto la descrizione trovata: “Purtroppo la salita alla sua cima non è affatto elementare, nel primo tratto, infatti, passiamo per una cengetta esposta: la corda fissa che poneva in sicurezza questo passaggio è, purtroppo, al momento divelta. Procediamo, quindi, solo se siamo sicuri del fatto nostro…” ora, i pochi metri che separano la base dalla croce non sono niente di tutto questo, la cengetta altro non è che una traccia tra pietre un poco lisce ed erba, certo se si hanno i mocassini forse non è il caso di salire! Saliti e scesi senza l’utilizzo di corde, proseguiamo per l’alpe Pizzolungo dove il sentiero un poco si perde, occorre far ballare l’occhio per individuare i bolli. La traccia torna poi evidente e arriviamo all’alpe Mottaccio e poco sotto troviamo il bellissimo laghetto del Grillo.
Breve sosta fotografica e ripida discesa al bivacco o meglio alla stalla Scarlanzoo, bisogna avere un’estrema necessità per volersi fermare qui, peccato perche la costruzione è molto carina, fuori!
Scendiamo all’Alpe Prato del Conte dove facciamo sosta pranzo e dato che i famigerati temporali al momento da qui se ne stanno ben alla larga, allunghiamo un poco il giro scendendo a Pesceda e quindi a Pradella dove un sentiero direi più in risalita che in discesa ci porta a Uschione. Visita al bel paesino dove non troviamo anima viva e quindi ritorno alla macchina senza prendere un goccio di pioggia, anzi…a Chiavenna c’erano ben 33°!
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