Il Mottaccio e Lago del Grillo
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La scorsa settimana dall'Alpe Scima avevamo ammirato uno splendido panorama verso la Valbregaglia ed il nucleo di cime attorno al Pizzo di Prata e questa volta decidiamo di andare proprio lì per invertire la prospettiva. Come tante altre volte cerchiamo di variare un po' dai sentieri canonici provando un avvicinamento diverso (anche se non particolarmente logico) con un accesso completamente dal lato della Val Schiesone: ci si arriva abbastanza facilmente, ma con il tratto fra il Belvedere e Pozzai ormai privo di sentiero. L'Alpe Mottaccio si trova in meravigliosa posizione, ma per ottenere la veduta migliore occorre spostarsi sulla non ben identificabile ma vicina cima del Mottaccio: una eminenza rocciosa che è al centro fra Valchiavenna e Valbregaglia.
Lottano è un antico villaggio (vari esempi di baite risalenti almeno al '700) posto a margine della strada carrozzabile per Uschione: se i sentieri originali che risalivano da valle sono in pratica scomparsi, fortunatamente sono rimasti ben conservati quelli diretti ai monti, come qui si intendono le località intermedie nella strada di salita agli alpeggi. Raggiunto il margine orientale dell'abitato si segue la bella mulattiera gradinata che attraversa il bosco di castagni con eccezionali gradinate fino a riprendere l'asfalto della strada a pedaggio Uschione-Belvedere (che inizia dal parcheggio pubblico di Uschione); la si segue fino al primo tornante dove si trova una prosecuzione che funge da scorciatoia per le successive tre curve. Si lascia a destra la deviazione per Nirola e si torna su sentiero attraverso un bosco recentemente diradato andando a raggiungere Pradotti e Belvedere: in questo tratto occorre trascurare sempre le deviazioni indicate per il Rifugio Il Biondo che si trova sul fondo della Val Schiesone. Arrivati per un'ultima volta sulla carrozzabile, si sale verso destra per breve tratto fino a trovare delle precise indicazioni per "Mottaccio L.Grillo": qui il sentiero scompare in una fitta abetaia ed occorre procedere come più comodo fino a trovare segni di passaggio presso un rivo (sulla mappa "Torrente Valle Prà Ginestra"); si sbuca in una radura con rudere anonimo. Alle spalle della costruzione passa un evidente vecchio sentiero - tracce di muretti a secco - che, seguito verso destra, porta ad un incrocio con una traccia bollata e frequentata: si tratta del sentiero che parte dai crotti di Uschione e transita per l'Alpe Tecciali; in pochi passi si raggiunge la località Pozzai (sulla mappa "Alpe Primalfieno"), dove si trova una bella baita rimodernata. Da qui il sentiero intraprende una costante salita in traverso sul versante alto della Val Schiesone, con passaggi gradinati ripidi e tortuosi fra i larici e molti massi caduti dal soprastante Mottaccio. Infine si sbuca sui prati delle cascine dell'Alpe Mottaccio, dove la veduta sulla parete nord del Pizzo di Prata è ancora più incombente; una esile traccia nel pascolo invita a sinistra verso le rocce culminanti del Mottaccio dove la vista è meravigliosa specialmente sul vicino solco della Valbregaglia. Tornati all'alpe, si riprende la segnaletica che, per breve tratto, segue il crinale verso sudest fino a trovare un varco per scendere nella conca del Lago del Grillo, che troviamo discretamente pieno e del tutto ghiacciato. Si procede nella discesa della valletta erbosa a fianco di un torrentello minimo: la ripida e sconnessa traccia attraversa il bosco fino ad oltrepassare il Bivacco Scarlanzoo (baita in condizioni penose) e sbucare nella vastissima radura del Prato del Conte (in lontananza si scorge la baita di Pozzai); si rientra quindi nell'abetaia tenendo la sinistra dove, in una valletta umida, si torna a scendere ripidamente fino all'esteso monte di Pesceda (notare le incisioni di varie epoche sui massi affioranti). La tappa successiva è la baita di Quarantapan, da cui prendono avvio, dopo l'attraversamento di un torrentello, le lunghe e tipiche scalinate che accompagnano fino ad Uschione; si incrocia la strada asfaltata dei Monti di Piuro e, seguendola verso sinistra per un paio di chilometri, si torna al parcheggio di Lottano.
Lottano è un antico villaggio (vari esempi di baite risalenti almeno al '700) posto a margine della strada carrozzabile per Uschione: se i sentieri originali che risalivano da valle sono in pratica scomparsi, fortunatamente sono rimasti ben conservati quelli diretti ai monti, come qui si intendono le località intermedie nella strada di salita agli alpeggi. Raggiunto il margine orientale dell'abitato si segue la bella mulattiera gradinata che attraversa il bosco di castagni con eccezionali gradinate fino a riprendere l'asfalto della strada a pedaggio Uschione-Belvedere (che inizia dal parcheggio pubblico di Uschione); la si segue fino al primo tornante dove si trova una prosecuzione che funge da scorciatoia per le successive tre curve. Si lascia a destra la deviazione per Nirola e si torna su sentiero attraverso un bosco recentemente diradato andando a raggiungere Pradotti e Belvedere: in questo tratto occorre trascurare sempre le deviazioni indicate per il Rifugio Il Biondo che si trova sul fondo della Val Schiesone. Arrivati per un'ultima volta sulla carrozzabile, si sale verso destra per breve tratto fino a trovare delle precise indicazioni per "Mottaccio L.Grillo": qui il sentiero scompare in una fitta abetaia ed occorre procedere come più comodo fino a trovare segni di passaggio presso un rivo (sulla mappa "Torrente Valle Prà Ginestra"); si sbuca in una radura con rudere anonimo. Alle spalle della costruzione passa un evidente vecchio sentiero - tracce di muretti a secco - che, seguito verso destra, porta ad un incrocio con una traccia bollata e frequentata: si tratta del sentiero che parte dai crotti di Uschione e transita per l'Alpe Tecciali; in pochi passi si raggiunge la località Pozzai (sulla mappa "Alpe Primalfieno"), dove si trova una bella baita rimodernata. Da qui il sentiero intraprende una costante salita in traverso sul versante alto della Val Schiesone, con passaggi gradinati ripidi e tortuosi fra i larici e molti massi caduti dal soprastante Mottaccio. Infine si sbuca sui prati delle cascine dell'Alpe Mottaccio, dove la veduta sulla parete nord del Pizzo di Prata è ancora più incombente; una esile traccia nel pascolo invita a sinistra verso le rocce culminanti del Mottaccio dove la vista è meravigliosa specialmente sul vicino solco della Valbregaglia. Tornati all'alpe, si riprende la segnaletica che, per breve tratto, segue il crinale verso sudest fino a trovare un varco per scendere nella conca del Lago del Grillo, che troviamo discretamente pieno e del tutto ghiacciato. Si procede nella discesa della valletta erbosa a fianco di un torrentello minimo: la ripida e sconnessa traccia attraversa il bosco fino ad oltrepassare il Bivacco Scarlanzoo (baita in condizioni penose) e sbucare nella vastissima radura del Prato del Conte (in lontananza si scorge la baita di Pozzai); si rientra quindi nell'abetaia tenendo la sinistra dove, in una valletta umida, si torna a scendere ripidamente fino all'esteso monte di Pesceda (notare le incisioni di varie epoche sui massi affioranti). La tappa successiva è la baita di Quarantapan, da cui prendono avvio, dopo l'attraversamento di un torrentello, le lunghe e tipiche scalinate che accompagnano fino ad Uschione; si incrocia la strada asfaltata dei Monti di Piuro e, seguendola verso sinistra per un paio di chilometri, si torna al parcheggio di Lottano.
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