Monte Carone 1621 m
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Miiiiiiii che primavera di ….. ognuno ci metta quello che crede meglio!
Pioggia, pioggia e ancora pioggia, scende acqua da tutte le parti, i sentieri sono fiumi, e i fiumi…domenica nel Parco delle Groane c’era la forestale impegnata in più posti a tagliare alberi e rami caduti. La pazienza è tanta ma ora non se ne può più veramente e ormai non siamo solo noi scarpinatori a lamentarci ma anche chi si accontenterebbe di poter passare una giornata nel parchetto di casa, anche quelli impraticabili ormai.
Sabato una speranza ce la dà il Lago di Garda ma potrebbe far caldo, invece... Queste sono zone che in questa stagione solitamente si comincia ad evitare per via del caldo, ma quest’anno…ci dicono che sono 200 anni che non piove in questa maniera in primavera!
Lasciamo la macchina in un slargo/posteggio poco dopo le gallerie dopo Limone del Garda, da qui parte il sentiero diretto, ripido e molto panoramico che sale a Punta Larici. Il sole picchia ma appena entriamo all’ombra la temperatura si abbassa notevolmente, la camminata è piacevole anche se sempre piuttosto ripida, il panorama diventa sempre più ampio, raggiungiamo così Bocca Larici dove troviamo uno sparuto gregge di pecore che sembra proprio abbia bisogno di sole ed erba fresca tanto e striminzito. Deviamo a dx e raggiungiamo la panoramicissima Punta Larici (qui c’è anche un misero ricovero di fortuna).
Tornati a Bocca Larici torniamo sui nostri passi sul sentiero di salita per andare a prendere il Sentiero delle Creste che porta alla Rocchetta. Ora il sentiero sale con minor pendenza, siamo nel bosco e quindi sempre al fresco, di cresta ce n’è ben poca da fare, qualche bello scorcio sul lago. Ha questo nome perchè è il proseguimento della Via delle Creste che parte da Pregasina e fa un bellissimo anello, quello sì che è in cresta.
Raggiungiamo la Rocchetta dove deviamo per il sentiero 422 per P.so Guil.
Dal P.so scendiamo verso Malga Vil, non so se più in basso ci sia un cartello che indica la salita al Monte Carone, noi notiamo un bollo Cai su un sasso nel prato, la traccia è poco visibile per via dell’erba alta ma poco dopo si trovano gli altri bolli e si congiunge con un sentiero più evidente e con lunghi e comodi tornanti si arriva fino in cima.
In cima fa un freddo becco, da non credere che quasi a fine Maggio a 1600 m sul lago di Garda ci siano ancora temperature così basse! Troviamo un posto riparato dove fare una breve sosta per mangiucchiare qualcosa. E’ un vero peccato non potersi fermare qui ma il vento è troppo freddo per cui poco dopo lasciamo la cima andando a prendere il sentiero 105 che scende un ripido canale attrezzato con qualche fune e gradoni intagliati nella roccia, resti di un passato militare.
Senza arrivare alla Bocca dei Fortini raggiungiamo la Baita Segala dove finalmente sostiamo per il pranzo. Il sole è tornato sulle nostre teste e dobbiamo decidere cosa fare per scendere, le possibilità sono diverse. Scegliamo di proseguire lungo la sterrata per rimanere ancora in quota e goderci il panorama rimandando la discesa nel bosco. Proseguendo lungo la sterrata potremo scendere a Limone al suo termine, nei pressi di P.so Guil, oppure proseguire lungo il sentiero che raggiunge Cima Mughera.
Al bivio visto che il sole ancora ci è amico proseguiamo e raggiungiamo Cima Mughera, poco sotto hanno aperto un piccolo chioschetto in legno dove poter bere e mangiare qualcosa.
Ora non ci resta che imboccare il sentiero 101. Finchè rimane sentiero si scende molto tranquillamente ma appena diventa mulattiera la musica cambia, la pendenza aumenta parecchio e sarà così fino al raggiungimento del torrente, poi si farà più umana salvo ancora qualche tratto bello ripido.
Arrivati al Ristornate La Milanesa imbocchiamo il sentiero turistico a fianco del torrente che velocemente raggiunge Limone. Attraversiamo quindi il paese andando a prendere una stradina chiusa al traffico che vista lago, passando tra alberghi, ville e uliveti torna al posteggio in circa 30 minuti.
DATI GPS
Dislivello 1801 m
Km 20,90
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