Monte Carone 1621 m
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Questi report risalgono ormai ad una settimana fa, erano pronti, bastava inviarli, ma non me la sono sentita di farlo. Raccontare su HIKR di un week-end spensierato in montagna mentre degli amici stavano vivendo la peggior esperienza della loro vita mi ha bloccato.
Un settimana in differita non cambia nulla o quasi, è già capitato di farlo e ancora succederà. Potrà esserci forse un po' di neve, forse sarà più freddo? Ma entrambe le escursioni sono a bassa quota e le difficoltà sono minime a parte la lunghezza dei percosi.
Lasciamo l’auto poco sopra la Gardesana invece che all’Albergo La Milanesa perché non abbiamo ben in mente dove scenderemo. Il posteggio ora che la stagione estiva è terminata è gratuito, da qui parte una mulattiera che velocemente arriva alla Milanesa. Proseguiamo sulla mulattiera fino al bivio con il sentiero 111 direzione Dalco. Il sentiero sempre bello ripido sale con begli scorci sul Lago di Garda e il Monte Baldo. L’ultimo tratto è un po’ rovinato dalle piogge e bisogna prestare un poco di attenzione. Giunti a Dalco, svoltiamo a dx sul sentiero 110 e andiamo ad incrociare il sentiero 102. Arriviamo così ai piedi della fantomatica Corna Vecchia. Perché fantomatica vi chiederete? Ci sono più cartelli che indicano la salita a questa cima, ma una volta arrivati nei suoi pressi sia noi sia altre persone non siamo riusciti a trovare il sentiero per la cima. Noi la volta precedente siamo saliti a “muzzo” per poi effettivamente trovare dei bolli sulle roccette nei pressi della cima ma da dove parte il sentiero o traccia non sappiamo. Questa volta la bypassiamo e proseguiamo sul panoramico sentiero a mezzacosta fino al piccolo bivacco dei cacciatori (un gioiellino). Notiamo ora che il sentiero bollato dietro al bivacco non gira a sx come avevamo fatto la volta scorsa, ma procede in cresta per cui lo seguiamo e raggiungiamo la cima Traversole. Da qui non troviamo più bolli ma la traccia è ben visibile e ogni tanto c’è un cartello della skybikextreme e ci fa ben sperare nella prosecuzione del sentiero. Poco prima di raggiungere la strada per P.so Nota ritroviamo i bolli. Giunti alla sterrata svoltiamo a dx e raggiungiamo la Bocchetta dei Fortini. Proseguiamo ancora un poco sulla strada in direzione della Baita Segala fino ad incrociare a sx il sentiero per il M.te Carone. Dopo i primi tornanti incrociamo una ragazza ferma sul sentiero, salutiamo e passiamo oltre, dopo pochi passi sento: “ma io vi conosco?!” La domanda mi sorge spontanea. Da quando metto report su hikr il mondo da piccolo è diventato microscopico, e questa domanda me la sono sentita rivolgere già altre volte, ma solitamente gli hikriani non bazzicano questi luoghi, la guardo, non sono fisionomista per niente ma non mi sembra proprio di conoscerla. E’ lei che ci svela il mistero chiedendoci se siamo noi che scriviamo su “girovagandointrentino”. Ebbene sì questo è un altro forum dove mettiamo saltuariamente dei report ma mai mi sarei immaginata di essere riconosciuti ed incontrare qualcuno di quel forum! Però la cosa ci fa piacere, e soprattutto ci fa piacere scambiare un po’ di chiacchiere con questa nuova amica. Così dopo una bella sosta ci salutiamo con la promessa di vederci in futuro per fare qualcosa insieme dalle sue parti, beh speriamo che ciò succeda veramente!
Lei scende, noi saliamo. Da questo lato si arriva in cima risalendo un ripido canale attrezzato con catene che servono più in discesa e in caso di neve o ghiaccio. Fuori dal canale ancora un piccolo sforzo e si raggiunge la croce di vetta. Si sta divinamente al sole e facciamo qui sosta pranzo. Povero Marco, il suo pranzo oggi consiste in ricottina e caprino e gli va anche bene perché c’è chi togliendo il dente del giudizio ha visto i sorci verdi! (Ah dimenticavo ha anche una banana!)
Lasciamo il Monte Carone e scendiamo a P.so Guil. Proseguiamo verso Cima Mughera dove hanno messo un piccolo ristoro, aperto penso solo in estate. Saliamo velocemente alla panoramica cima dopo di che discesa e solo discesa con sentiero 101 che ci riporta alla ripida mulattiera e quindi alla Milanesa e al posteggio. Un saluto a Gaby e speriamo di vederci in un’altra occasione.
Dislivello 1982 m; km 19,5
Un settimana in differita non cambia nulla o quasi, è già capitato di farlo e ancora succederà. Potrà esserci forse un po' di neve, forse sarà più freddo? Ma entrambe le escursioni sono a bassa quota e le difficoltà sono minime a parte la lunghezza dei percosi.
Lasciamo l’auto poco sopra la Gardesana invece che all’Albergo La Milanesa perché non abbiamo ben in mente dove scenderemo. Il posteggio ora che la stagione estiva è terminata è gratuito, da qui parte una mulattiera che velocemente arriva alla Milanesa. Proseguiamo sulla mulattiera fino al bivio con il sentiero 111 direzione Dalco. Il sentiero sempre bello ripido sale con begli scorci sul Lago di Garda e il Monte Baldo. L’ultimo tratto è un po’ rovinato dalle piogge e bisogna prestare un poco di attenzione. Giunti a Dalco, svoltiamo a dx sul sentiero 110 e andiamo ad incrociare il sentiero 102. Arriviamo così ai piedi della fantomatica Corna Vecchia. Perché fantomatica vi chiederete? Ci sono più cartelli che indicano la salita a questa cima, ma una volta arrivati nei suoi pressi sia noi sia altre persone non siamo riusciti a trovare il sentiero per la cima. Noi la volta precedente siamo saliti a “muzzo” per poi effettivamente trovare dei bolli sulle roccette nei pressi della cima ma da dove parte il sentiero o traccia non sappiamo. Questa volta la bypassiamo e proseguiamo sul panoramico sentiero a mezzacosta fino al piccolo bivacco dei cacciatori (un gioiellino). Notiamo ora che il sentiero bollato dietro al bivacco non gira a sx come avevamo fatto la volta scorsa, ma procede in cresta per cui lo seguiamo e raggiungiamo la cima Traversole. Da qui non troviamo più bolli ma la traccia è ben visibile e ogni tanto c’è un cartello della skybikextreme e ci fa ben sperare nella prosecuzione del sentiero. Poco prima di raggiungere la strada per P.so Nota ritroviamo i bolli. Giunti alla sterrata svoltiamo a dx e raggiungiamo la Bocchetta dei Fortini. Proseguiamo ancora un poco sulla strada in direzione della Baita Segala fino ad incrociare a sx il sentiero per il M.te Carone. Dopo i primi tornanti incrociamo una ragazza ferma sul sentiero, salutiamo e passiamo oltre, dopo pochi passi sento: “ma io vi conosco?!” La domanda mi sorge spontanea. Da quando metto report su hikr il mondo da piccolo è diventato microscopico, e questa domanda me la sono sentita rivolgere già altre volte, ma solitamente gli hikriani non bazzicano questi luoghi, la guardo, non sono fisionomista per niente ma non mi sembra proprio di conoscerla. E’ lei che ci svela il mistero chiedendoci se siamo noi che scriviamo su “girovagandointrentino”. Ebbene sì questo è un altro forum dove mettiamo saltuariamente dei report ma mai mi sarei immaginata di essere riconosciuti ed incontrare qualcuno di quel forum! Però la cosa ci fa piacere, e soprattutto ci fa piacere scambiare un po’ di chiacchiere con questa nuova amica. Così dopo una bella sosta ci salutiamo con la promessa di vederci in futuro per fare qualcosa insieme dalle sue parti, beh speriamo che ciò succeda veramente!
Lei scende, noi saliamo. Da questo lato si arriva in cima risalendo un ripido canale attrezzato con catene che servono più in discesa e in caso di neve o ghiaccio. Fuori dal canale ancora un piccolo sforzo e si raggiunge la croce di vetta. Si sta divinamente al sole e facciamo qui sosta pranzo. Povero Marco, il suo pranzo oggi consiste in ricottina e caprino e gli va anche bene perché c’è chi togliendo il dente del giudizio ha visto i sorci verdi! (Ah dimenticavo ha anche una banana!)
Lasciamo il Monte Carone e scendiamo a P.so Guil. Proseguiamo verso Cima Mughera dove hanno messo un piccolo ristoro, aperto penso solo in estate. Saliamo velocemente alla panoramica cima dopo di che discesa e solo discesa con sentiero 101 che ci riporta alla ripida mulattiera e quindi alla Milanesa e al posteggio. Un saluto a Gaby e speriamo di vederci in un’altra occasione.
Dislivello 1982 m; km 19,5
Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
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