Val Bavona | Splüi di Ravaglièe (1010 m)

Parziale (molto parziale) percorso della "via delle tacche" all'Alpe Sevinera per visitare i ruderi dello Splüi di Ravaglièe che si caratterizza dai numerosi altri della valle per essere sostanzialmente uno splugo a due piani (sotto stalla per capre, sopra deposito per fieno).

La via per raggiungerlo è abbastanza semplice e molto intuitiva.

Dalla chiesa di San Carlo si segue la strada asfaltata che ben presto diventa un sentiero nel bosco. All'altezza di due piccoli splughi (uno con un bel portico di protezione in sasso) il sentiero termina su un grosso sasso panoramico. Da qui si attraversa nella vicina pietraia alla sua sinistra e si ridiscende abbastanza agevolmente fino alla base della parete rocciosa, che si segue in leggera discesa (fino alla quota di 880 metri circa) fino a quando termina in un canale detritico sovrastato da enormi massi erratici.
Una traccia si alza tra i sassi sulla dx orografica del canale ma presto attraversa verso sud per risalire il versante sx, e si sale ora sul dosso boscoso oppure direttamente nel canale tra i sassi. Giunto all'altezza dei grossi macigni (a nord del quale si intravedono al di la' del canale il cartello segnaletico e la galleria di scarico citati dal Brenna) li supero sulla destra (salendo) cercando il passaggio piu' agevole. A monte di quello superiore tenendo sempre la destra si giunge alfine al grosso splugo, che si mostra all'improvviso tra le rocce. Utile usare come riferimento la galleria di scarico : quando siete alla sua altezza allora siete praticamente arrivati.

La discesa avviene per la via di salita ed è molto veloce e piu' agevole della salita stessa.

Il Brenna parla di un sentierino con gradini e tacche, e dell'attraversamento del canale per aggirare a destra i sassoni quando si giunge sotto il cartello. Sul ritorno ho cercato questi riferimenti ma non ho trovato nulla di "costruito". Anche se non sono certo di aver seguito il suo percorso quello che ho fatto è molto intuitivo e abbastanza agevole. E il risultato il medesimo.