Kurzbericht 

2° Tentativo invernale Forno-Cima Scaravini


Publiziert von gbal , 22. Februar 2013 um 23:01.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:20 Februar 2013
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:15
Aufstieg: 769 m
Abstieg: 769 m
Strecke:8.27 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Varese-Gallarate-Gravellona Toce-Omegna-Strona-Forno
Kartennummer:Kompass n.97 e Swiss Topo V2

Non è trascorsa una settimana dal precedente tentativo e già mi metto di nuovo alla prova. Stavolta, ammaestrato dalla precedente esperienza so che arrivato sul pianoro prospicente il torrente devo seguire il sentiero che vi discende e non quello che va sx. Inoltre sono munito del percorso progettato da me e della traccia di MontagnaMente che sono saliti in estate proprio dal versante W. Guadato il torrente con scivolata e bagno di uno scarpone seguo un sentiero che costeggia a dx il torrente. Mi inoltro e mi innalzo alquanto e pian piano la traccia perde di incisività e si trasforma in sentiero di capre, oltretutto rischioso per la presenza di neve e per l’esposizione sul letto del torrente. Sto seguendo, poco intelligentemente, la mia traccia progettata ma capisco che non posso più procedere. Allo stesso tempo vedo un nuovo guado del torrente, assistito da un filo, e al di là un sentiero sale con tornanti un costolone sul quale si vede un’alpe che poi scoprirò essere l’Alpe Chignolo. Mi rassegno a salire di lì pensando che il mio progetto si basi su sentieri ormai scomparsi e che salendo all’Alpe magari si aggiri più in alto e poi si ritorni sul versante W della dorsale della  Scaravini. Arrivato all’Alpe vedo un sentiero che va verso sx (credo sia quello che da lì porta all’Alpe Campo) e uno che prosegue verticale e ripidissimo inoltrandosi nel bosco ed io seguo quest’ultimo. Dopo un po’ la pendenza si attenua ed il sentiero sale sull’alto della sponda sx del torrente due volte guadato. Proseguo notando che anche qui il sentiero perde di consistenza e aumentano l’esposizione ed il pericolo di precipitare nell’alveo del torrente. L’unico vantaggio procedendo sul ciglio esposto è che si è al margine del bosco e quindi non molto ostacolati dalla vegetazione. Ipotizzo di salire ancora un po’ e poi di scendere nel torrente, attraversarlo e salendo sulla dx avvicinarmi alla dorsale della Scaravini. Scarto però l’idea sia perché il passaggio possibile si troverebbe ormai molto più a N di dove dovrebbe essere (sono ormai allineato con la zona detta Lavazza alla mia dx) sia perché il torrente è ora gelato e il guado ultra rischioso. Proseguire verso N oltrechè essere più che complicato mi porterebbe sotto Punta Bruna e Monte Crotta quindi fuori rotta.

Piuttosto contrariato mi maledico perché avrei potuto seguire la traccia di MontagnaMente, già collaudata, anziché la mia, solo ipotetica. Sono a q.1385 e decido allora che, fallito ormai il mio obiettivo per la perdita di tempo, sarei ridisceso al guado e di lì avrei seguito la traccia di MontagnaMente almeno per un po’ per capire dove sarei dovuto andare. Così faccio e scopro (ma avrei dovuto saperlo se avessi memorizzato la relazione di MontagnaMente) che poco dopo il mio primo guado bisogna lasciare il sentiero che costeggia il torrente sulla dx e salire ancora più a dx (Est) verso l’Alpe 5 Fontane. Eureka! Proprio così….Appaiono anche labili e sporadici segni B/R che indirizzano nella faggeta alle spalle dell’Alpe. Purtroppo le cose non sono neanche qui semplici: il versante è innevato in modo continuo anche se solo di un paio di dm. e la traccia si perde facilmente. Diverse volte sono costretto a cercarla e mantengo la rotta a fatica; inoltre il procedere nel bosco è difficile per la pendenza ma ancor più per i rami degli alberi nei quali si impigliano lo zaino e la piccozza che vi risiede. Comunque mi ostino a proseguire ancora per 45’ e raggiungo q.1250 ca. Lì getto la spugna e ritorno verso Forno cercando di capire se mai riuscirò a salire di là.

 

Faccio qui un po’ di considerazioni:

 

  1. La salita invernale lungo il versante W implica che vi sia neve e questo è un ostacolo in basso e lo sarà ancora di più una volta usciti dal bosco perché aumenta l’altitudine.
  2. Seguendo la traccia MontagnaMente la salita nel bosco inizia a q.1050 ca e termina a q.1542 (lunghezza del tratto 1.6 km) ma poi vi si riimerge a q.1660 fino ad uscirne del tutto a q.1700 (lunghezza del tratto 200m). Questo è davvero un grosso ostacolo! Devo tenere presente che la mia velocità nelle due salite odierne è stata di ca. 250m/h. Invece nell’ascensione a Punta Bruna con neve solo gli ultimi 250m e fuori dal bosco la mia velocità è stata di ca. 340m/h!
  3. Oggi ho fatto nel bosco lunghezze di 630m sopra l’A.Chignolo in 30’ e 870m sopra l’A.5 Fontane in 40’. Presumibilmente gli 1.6 km verrebbero percorsi in almeno 1h20’ sempre se si riesce a districarsi e a individuare il percorso.
  4. Per la salita a Punta Bruna è applicabile la velocità di 5km/h anche a consuntivo.
  5. Per la salita sul versante W è invece applicabile la velocità di 3.8 km/h a consuntivo.
  6. Sulla base di ciò la salita seguendo MontagnaMente è 5.22km e 1205m (SLE=17.27km) e gli corrisponde un tempo di 17.27 / 3.8 = 4h30’ ca. anziché le 3h date dal cartello turistico
  7. La salita secondo il mio percorso progettato è 3.88 km e 1344m (SLE=17,26km) per cui i tempi coincidono. C’è da dire che questa seconda scelta comporterebbe una maggiore incertezza nel reperire tracce di sentiero ammesso che vi siano.
  8. E’ individuabile un percorso mediato tra MontagnaMente e il mio Forno-Scaravini che chiamerò Forno-Scaravini New lungo 3.6 km e 1301m (SLE=16.61km) con tempi simili 4h20’. Questo è il percorso che si potrà seguire questa estate per fare anche la cresta Scaravini; allora avremo tempi sicuramente inferiori dell’ordine di 3h20’ (@5km/h)
  9. Penso che per la conquista della Cima Scaravini in invernale la probabilità maggiore di riuscire sia ripetendo la mia escursione da Massiola. Impiegai 4h per la salita (totale 7h12’), era Dicembre ma senza neve. Depone a favore il fatto che la salita avviene prima sul versante SE fino a Piano del Pozzo (1685m) fino al quale non dovrei trovare neve. Restano poi 500m ca. e 2.2km (SLE=7.2) che fatti @5km/h danno 1h30’ (impiegai 1h34’) mentre fatti a 4 km/h danno  1h50’ per un totale di salita di 4h15’ (totale ca. 7h30’)

 

Nota: I concetti dx e sx riferiti al torrente si intendono nel senso della mia salita e non di quello orografico

 

Pillole….di sudore e di fatica:

 

Dislivello salita         769m (saliscendi compresi)

Dislivello discesa      769m

Lunghezza totale        8.27 km

Tempo totale lordo    4h13’


Tourengänger: gbal


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