Mazza dell'Inferno e Monte Ventolaro
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Le previsioni meteo segnalano vanti in aumento durante la giornata, più forti lungo le creste di confine… che fare?
La morfologia della Val Strona permette di avere spesso un versante riparato (sottovento) che consente di compiere escursioni interessanti e piacevoli anche in giornate ventose… e allora non resta che approfittarne...
Forno ore 9,15: Oggi c’è con me l’amica Edgarda, di nuovo rientrata in perfetta forma dopo la faticosa cavalcata sulle alte creste di Premosello.
Il percorso di oggi è in linea un fac-simile proprio a quello: salire da Forno alla cresta di confine con la Bassa Ossola e percorrerne un tratto… tutto quel che riusciamo a fare.
Entrati nella strada pianeggiante in centro al paese, proseguiamo seguendo le segnalazioni per Alpe Cortone e Alpe Campo, deviando però senza raggiungere quest’ultimo direttamente alla Cros dal Camp.
- (Ho chiesto delucidazioni direttamente ad alcuni abitanti di Forno riguardo al nome convenzionale di questa punta e la risposta è stata univoca “La Cros dal Camp”)-
Il vento sostenuto e fastidioso, si avverte solo portandosi al vertice del crinale, ma basta abbassarsi di pochi passi sul versante della Valstrona e tutto scompare.
Dopo una brevissima sosta alla Cros, scendiamo a rifocillarci all’Alpe Campo, da dove inizieremo a seguire la cresta in direzione della Mazza dell’Inferno e Monte Ventolaro… tutto quel che aggiungeremo, è un di più.
Cercando di muoverci “sottovento” raggiungiamo senza alcun problema la Mazza dell’Inferno, bella cima rocciosa molto panoramica, dove preferiamo equipaggiarci anche di ramponi.
La discesa su roccette misto neve, se pur attrezzate, può nascondere sempre qualche insidia, meglio muoversi adeguatamente attrezzati.
Dall’Alpe Ventolaro, in circa mezz’ora saliamo anche al Monte Ventolaro, pianeggiante crestone slanciato in direzione della Val d’Ossola… nulla di che, se non l’ultima cima mancante alla mia “privata collezione” di Monti di Valstrona.
Sono appena passate le quattordici, ora buona per il rientro, ma il divertente su e giù per cresta c’invoglia a proseguire ancora in direzione del Ravinella.
Questo tratto di cresta appare meno logico, alti contrafforti rocciosi lungo il crinale e ripidi canali erbosi in parte innevati sul versante interno… bisogna muoversi con sicurezza.
Traversiamo a media altezza sfruttando alcune cengiette erbose una prima parte, per poi risalire un centinaio di metri in un ripidissimo canale erboso (Edy usa anche la Picca) portandoci all’altezza dell’Alpe Ravinella Superiore, a cui arriviamo con un più facile traverso innevato.
I tempi si sono un tantino dilatati, raggiungere anche il Lago Ravinella non pare il caso… è già andata più che bene così.
Forno ore 5,30: Il sentiero di rientro è stato tutto perfettamente risegnalato recentemente, anche dove la traccia si perde, gli innumerevoli colori permettono di muoversi in tranquillità.
Ora ci manca solo una dovuta fermata obbligatoria al Posto Tappa “Circolo di Forno”…
e anche questa è andata!

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