M.te Penegal 1737 m e M.te Macaion 1866 m


Publiziert von cristina , 21. Februar 2013 um 09:43. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Trentino-Südtirol
Tour Datum:16 Februar 2013
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT2 - Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Strecke:P.so della Mendola-M.te Penegal-Baita Prinz-bivio per Fondo-M.te Macaion-Bivio per Fondo-Lago Smeraldo (Fondo)
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Romeno (Val di Non) proseguire verso il P.so della Medola fino al paese di Fondo dove si seguono le indicazioni per il Lago Smeraldo. Posteggio all'inizio del lago. Attraversare il paese per andare alla fermata della corriera nei pressi dell'Albergo Lady Maria. (10-15 min a piedi).
Kartennummer:Mapgraphic 1:25.000 N. 08 Oltradige-Mendola

La salita al M.te Penegal è stata la nostra prima camminata in montagna insieme, allora era stata una sorta d’impresa oggi è un aperitivo e un domani diventerà la nostra cima Coppi, sperando di poter emulare chi è più avanti di noi!
Questa traversata ha il difetto che dovendo utilizzare i mezzi pubblici prima delle 10.15 non c’è modo di partire dal P.so della Mendola ma dato che ieri sera siamo arrivati all’una questo oggi non guasta.
Ci portiamo con la macchina al lago Smeraldo di Fondo e a piedi ci dirigiamo all’entrata del paese a prendere la corriera per il P.so della Mendola.
Il sentiero per il M.te Penegal parte dalla strada che scende a Caldaro, indicazioni. Ci sono stati anni, non molti devo dire, che le ciaspole s’indossavano da qui e una volta è capitato di non trovare alcuna traccia per tutto il percorso. Oggi da quando il percorso è indicato come ciaspolabile dalle pro-loco la cosa è praticamente impossibile, specialmente il tratto Baita Prinz-Macaion.
Saliamo con bel sentiero fino alla cima del M.te Penegal purtroppo deturpata da numerose antenne, ma il panorama è comunque eccezionale.
Per proseguire per il Macaion si deve seguire per un poco la strada asfaltata, si trova una prima deviazione per le Regole di Malosco e nei pressi di una curva bisogna abbandonare la strada per entrare a sx nel bosco, non ci sono cartelli ma si possono adocchiare i bolli bianco-rossi sugli alberi.
Il sentiero ora scende, ogni tanto oltre ai bolli ci sono anche i cartellini con le ciaspole si arriva ad una prima forcella e si riprende a salire leggermente, poi ancora giù e poi su fino ai resti della Baita Prinz situata in un ampio e assolato pianoro. Da qui riprende la salita, si raggiunge un altro slargo nel bosco dove a sx, ma non visibile si trova un baitello aperto con possibilità di cucinare, poco sopra, più visibile ce n’è un altro ma più spartano. Poco dopo si raggiunge un colle, si scende brevemente, si aggira un dossone e si arriva ad una sorta di forcellina, qui se non c’è traccia si è portati a scendere invece bisogna tenere la destra a mezzacosta e poco dopo si ritroveranno i bolli. Si arriva così al bivio per la discesa a Fondo. Ancora una decina di minuti e si raggiunge la cima del Macaion. In cima c’è troppo vento e per la sosta ci portiamo nei pressi delle antenne dove dei muretti possono servire per appoggiarsi più o meno all’asciutto.
Dopo il veloce pranzo con il sole che gioca a nascondino torniamo al bivio e prendiamo il sentiero che scende al lago Smeraldo.
 
Sono un po’ di anni che non facciamo questa traversata, nel frattempo la frequentazione è aumentata notevolmente e sinceramente un po’ mi dispiace. Anni fa è capitato più volte di perdere il sentiero per la poca segnalazione, l’assenza di tracce e anche l’abbondanza di neve che negli ultimi anni si fa sentire. Tenevamo sempre a mente i punti chiave dove svoltare ma qualche svarione inevitabilmente lo facevamo, ora ciò mi sa che sarà praticamente impossibile!

DATI GPS
Dislivello +892 / -1277
km 21,50
 

Tourengänger: cristina, Marco27


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Kommentare (4)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 22. Februar 2013 um 19:49
Anche per me e mio fratello Amadeus queste due cime unite al Monte Roen rappresentano "le montagne" nel senso che erano le prime montagne che vedevamo venendo in vacanza in Val di Non dai nostri nonni e zii. Vivevamo a Roma e queste modeste elevazioni erano per noi i ns. 8000 dove ci recavamo per diletto noi, per lavoro i nostri zii, a tagliare fieno e legna secondo una secolare assegnazione fatta dalla comunità.
Ormai di quei tempi abbiamo solo il ricordo nostalgico, un po' come voi; molti dei personaggi di quelle "escursioni" non ci sono più, sono ormai ospiti di vette celesti.
Però questi tre monti sono ancora lì a ricordarci quei tempi e quelle care persone.
Complimenti a voi per amare questi luoghi anche se sicuramente per motivazioni diverse.
Ciao

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. Februar 2013 um 09:26
Il Roen per me è stata la prima montagna in assoluto. Ho cominciato ad andare in ferie a Romeno da piccolissima e la prima domenica di agosto si saliva alla malga di Romeno con i trattori per la festa del paese. La salita in trattore era una cosa che mi divertiva tantissimo, ricordo ancora una fuga dalla malga sotto un temporale nascosti nel bilico sotto le tovaglie di plastica!

Ciao Cri

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. Februar 2013 um 09:35
Il trattore per noi era ancora da venire; si andava con carro tirato dalle mucche ma il divertimento era assicurato. Ma quindi anche tu hai delle "radici" da quelle parti o era solo una località di vacanza come un'altra per voi?

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. Februar 2013 um 12:19
No nessuna radice trentina, solo amore a prima vista! I miei genitori furono invitati da amici trentini quando io avrò avuto solo pochi anni e da allora sono sempre andati là in vacanza. Io penso di aver mancato solo un anno, quello della stupidera per eccellenza. Anche Marco se ne è innamorato e appena abbiamo avuto la possibilità abbiamo preso una casa in affitto tutto l'anno, un giorno forse ci trasferiremo, chi lo sa!


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