Oggi siamo in quattro: io, Andrea, Manuela e Antonio.
Salendo in Val Bregaglia ammiriamo un piccolo spettacolo della natura: il sole dietro le vette ne proietta l'ombra sulle nuvole sopra le nostre teste. Qualche foto è d'obbligo.
Giunti al Maloja e superato l'abitato, imbocchiamo la stradina che ci porta sull'altra sponda del Lej da Segl. Probabilmente ci perdiamo un divieto e giungiamo al campeggio dove parcheggiamo (circa 1800 m).
Qui la prima sorpresa della giornata: Manuela ha dimenticato gli scarponi! Dopo qualche esitazione iniziale, la convinciamo a venire fin dove riesce.
Sono le 9.30 (tardi per i miei gusti) quando finalmente ci mettiamo in cammino.
Partiamo spediti lungo la strada che costeggia il lago, ad un bivio prendiamo a destra (cartelli) la strada che ci porta alle malghe di Ca d'Starnam (2024 m).
Alle spalle dell'ultimo edificio un sentierino comincia a salire in diagonale sul fianco destro (salendo) della val Fedoz. Il sentiero è sempre abbastanza evidente, anche se poco segnato. Con pendenza pressochè costante si sale di circa 500 metri, fin dove i pascoli lasciano il posto alla pietraia. Qui, in alto a destra, vediamo dei grandi segni di vernice giallo/rosso che ignoriamo; altri segni simili si vedono in alto sulla cresta risalendo il canalone (che sia una via alternativa???).
Attraversato un primo tratto costituito da grossi pietroni, la traccia comincia a diventare ripida. Si risale il canalone, inizialmente al centro e poi piegando verso destra (sempre più ripido) fino ad arrivare sulla cresta.
Riposti i bastoncini, attraverso un passaggio tra le rocce (ben segnato) ed una successiva breve cengetta, ci portiamo sull'altro lato della cresta e seguendo i numerosi ometti affrontiamo l'ultima parte della salita, aiutandoci con le mani dove serve. Su quest'ultimo tratto abbiamo trovato della neve che in alcuni punti nascondeva del ghiaccio: poca cosa, ma abbastanza per rendere l'itinerario un po' infido.
Alle 13.25 siamo in vetta. Panorama grandioso sul Bernina, sul Disgrazia, sulle cime ed i ghiacciai che segnano il confine con l'alta Valmalenco.
Breve sosta e poi giù, stando ben attenti a non scivolare sul tratto innevato. Seguendo a ritroso l'itinerario di salita, alle 16.30 siamo alla macchina.
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