Diei (2906) e Cistella (2880) con circuito ad anello da Foppiano

Questa escursione è dedicata a Nino "UpTheHill" DalBorgo:
camminatore gentile.

Il massiccio de Cistella è una montagna fantastica: si lascia salire da una miriade di vie diverse, la maggior parte delle quali di carattere escursionistico,è possibile concatenare ben tre cime vicine ai 3000 metri, il tutto godendo di panorami impressionanti e di ambienti mozzafiato, soprattutto quelli sui piani alti.
Con l'automobile mi porto a Foppiano, una frazione sui monti di Crodo e parcheggio sul piazzale sterrato dove è ben visibile un cartello che indica l'alpe Solcio. Seguo dunque il cartello e, dopo un tratto in falsopiano, comincio l'ascesa nel bosco. Poco sopra un alpeggio abbandonato noto una diramazione che indica a destra Solcio passando dalla Boca del Lupo. Imbocco tale via e ben presto comincio ad arrancare in un bosco inclinatissimo dal fondo scivoloso. Giungo alla bocca del Lupo dopo mezz'ora di fatica pura in cui, spesso, ho dovuto cercare i quattro appoggi per poter progredire. A dire il vero, al suddetto bivio si poteva pure voltare a sinistra verso il passo della Colmine. Ciò, allungando il percorso, avrebbe consentito una salita più dolce. Dalla bocca del Lupo comincia un tratto in traverso a mezzacosta molto noioso e solo a tratti panoramico che mi impegna per un'altra mezz'ora a giungere a Solcio, dove, in 10 minuti, si arriva al rifugio Crosta del CAI Gallarate, stupendamente affacciato sulla valle.
Ho apprezzato la gentilezza dei gestori durante una pausa caffè. 
Dal rifugio(rifornirsi d'acqua, non se ne troverà più per diverse ore) proseguo in piano, passo in mezzo a due baite e mi sposto, su prati, a destra sino a addentrarmi nel canalone di Solcio ce risalgo a sinistra su ottime tracce. Nonostante la facilità con cui si può risalire il lungo canale, lo stesso è particolarmente infingardo perchè, per ben due volte, pare di essere arrivati alla bocchetta, invece non è così. La prima all'altezza di un grosso masso squadrato bianco, la seconda puntando un sasso che, visto da sotto, pare in precario equilibrio. 
Finalmente giunto alla vera bocchetta di Solcio, il panorama su Leone, Terrarossa e trittico del Sempione è notevole. Un sasso segnavia mi indica di andare a destra e comincio a risalire una pietraia, prima dritto per dritto, poi di traverso. La pietraia è facilmente affrontabile e piuttosto stabile. Esco infine sul piano alto di Cistella in ambiente talmente surreale che pare di essere su un pianeta alieno.
"Vuoi vedere - penso per un attimo - che adesso incontro Curiosity?"
A destra si vede la vetta del Cistella appena sopra il bivacco Leoni, a sinistra il panettone sommitale del pizzo Diei che punto in piano aiutandomi tra vari saltelli con i numerosi ometti. Arrivato alla base del Diei, valuto l'unica via di possibile di salita che risale un canalone franoso con residui nevai. Abbandono dunque i segnavia che scendono a Ciamporino e risalgo il canale giungendo infine all'ampio pianoro di vetta.
Dopo una pausa trascorsa ad ammirare le montagne di Devero, scendo per la stessa via di salita,riattraverso il piano alto e punto il Bivacco Leoni. Da qui, in breve e su buona traccia, giungo alla vetta del Cistella affrontando, nel tratto finale, un facile canalino roccioso e attrezzato con catene.
Scendo di nuovo al Leoni e seguo un segnavia per la Costetta. Abbandonato il piano alto, mi abbasso su quello sottostante con bella vista sul Corno Cistella e pervengo alla Costetta, unao sperone roccioso piuttosto esposto ma ben protetto da una ringhiera metallica lunga circa 30 metri. Più difficile è la discesa del ripido versante che segue su terreno franoso che conduce alla bocchetta di Balmafredda. Un ultimo sguardo al Leone e al Terrarossa e giù per l'evidente sentiero. 
Attenzione: in questo punto occorre prendere la traccia che scende e non quella che prosegue a mezzacosta perchè va perdendosi e tocca tornare indietro.
La discesa si fa ora noiosa e il sentiero è a tratti invaso dalla vegetazione. 
Giunto all'alpe Gaiola (ultimo rifornimento d'acqua per chi sale da questa parte), continuo a scendere lasciando il rudere a destra e imboccando la traccia su erba a sinistra, di nuovo per boschi e arrivo alla splendida alpe Prepiana di Sopra. Da qui, è facile sbagliare e occorre oltrepassare il cancello dell'alpe, deviare subito a destra ( strada privata) e puntare in basso e liberamente a un rustico. Dopo qualche minuto, superato un cancelletto di contenimento del bestiame, il sentiero si fa più evidente e si scende all'alpe Voma dove, per pascoli, si va ad incontrare la strada asfaltata che in pochi minuti rientra a Foppiano (sentieri segnati nel bosco consentono di tagliare un tornante)
Sviluppo: 25 km circa; i dislivelli tengono conto dei saliscendi Diei/Cistella e sono approssimativi;i tempi includono circa 1.5 ore di pausa complessiva.