Val Bavona calling: Bignasco-San Carlo e ritorno - integrale di fondovalle


Publiziert von tapio , 11. März 2012 um 17:02.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum: 7 März 2012
Wandern Schwierigkeit: T1 - Wandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI 
Zeitbedarf: 6:30
Aufstieg: 1232 m
Abstieg: 1232 m
Strecke:26 km totali. Dettaglio: Bignasco (443 m) – sentiero sulla destra orografica della Bavona – Mulini (533 m) – Fontana (620 m) – Sabbione (647 m) – Ritorto (650 m) – Foroglio (697 m) – Rosèd (741 m) – Rivera – Faèd (755 m) – Sèrta (778 m) – Sonlèrt (808 m) – Gannariente (883 m) – S. Carlo, ponte (938 m) - S. Carlo, teleferica (1046 m) - ritorno sulla strada della Val Bavona, toccando anche Bolla (773 m), Fontanelada (755 m), Preda (646 m), Mondada (566 m) e Cavergno (457 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Ascona o da Locarno prendere la strada della Valle Maggia e seguirla fino a Bignasco. Svariate possibilità di parcheggio.
Kartennummer:CNS 265 T Nufenenpass

“La Valle Bavona è una valle speciale. È un concentrato della montagna più maestosa, aspra, potente e pure dell’incredibile ingegno dell’uomo per addomesticarla e renderla in grado di fornire il nutrimento per la vita.”

Con queste poche e semplici parole Giuseppe Brenna apre il suo volume “Alpi di Val Bavona”: poche e semplici parole che però permettono già di cogliere l’affascinante unicità di questa valle.

L’escursione odierna percorre per intero il fondovalle bavonese, da Bignasco fino alla teleferica di San Carlo, all’andata su sentiero e al ritorno a fianco della strada ufficiale. È un modo per poter osservare tutto ciò che l’escursionista estivo, in particolare chi transita in valle su quattro ruote con l’intenzione di salire a Robièi in funivia, normalmente non vede.

Gli alpeggi e i sentieri selvaggi che li raggiungono li rimando a future escursioni: di quei quasi 3000 metri di dislivello che separano Cavergno dalla cima del Basòdino, ho visionato in questa gita solo la fascia più bassa. Ma non per questo priva di interesse.

Una passeggiata che può essere effettuata da tutti, bambini compresi (magari in più tranches) e senza equipaggiamento di montagna: io stesso, pur in inverno, avevo ai piedi normalissime scarpe da ginnastica!

Evito di descrivere in dettaglio il tragitto (visibile comunque alla voce sintetica “percorso” e desumibile anche dai waypoints) lasciando agli interessati la gioia della scoperta: qualche foto giusto per stuzzicare l’appetito supplirà comunque a questa mancanza.

Tra le cose di questa giornata che colpiscono la mia attenzione vi è l’enorme quantità di macigni che fin dall’inizio costeggiano i fianchi del sentiero. Grossi massi ricoperti di muschio, segno che i franamenti che li hanno originati sono già lontani nel tempo. Più avanti, ai macigni da frana si sostituiscono, o si aggiungono, i  massi erratici, in numero e dimensioni da lasciare sbalorditi. Una conseguenza di questo mondo di pietra sono i numerosi “splüi” (costruzioni sotto roccia dalle molteplici funzioni: abitazioni, ricoveri per il bestiame, cantine, depositi).

Interessante è poi l’apparizione del prato pensile, appoggiato sopra un enorme macigno, figlio della ricerca disperata di terra da sfruttare in una realtà verticale dove l’elemento predominante è senz’altro la pietra.

Da segnalare anche la cascata di Foroglio, molto conosciuta e molto visibile, praticamente impossibile da mancare.

Un avvistamento faunistico che finora non mi era mai capitato di fare (oltre al camoscio, al topolino di campagna che per nascondersi si lancia a peso morto da un masso altissimo, e alle numerose trote della Bavona) è stato quello di tre caprioli (tre! - o erano tre cerve?), non lontano da Ritorto, che senza panico si sono allontanati dal sentiero al rumore dei miei passi.

Tra le montagne che attorniano la valle, oltre al Basodino, visibile già da Cavergno (ma che poi più avanti scompare) ne cito solo due, notevoli, anche se l’elenco potrebbe essere lunghissimo: il Pizzo Pecora, con la sua altissima, verticale e liscia parete S, ed il Pizzo Castello visto da San Carlo, una gioia per gli occhi.

Per questa visita in Val Bavona devo dire grazie al pericolo valanghe odierno (3): senza di questo probabilmente sarei rimasto ignaro della selvaggia bellezza di questa valle!

 

PS Il dislivello indicato tiene conto dei vari saliscendi incontrati, posizionati principalmente nella prima metà del percorso su sentiero.

 

 

Tempo totale: 6 ore e 30’             andata 4 ore – ritorno 2 ore e 30’

 
 


Tourengänger: tapio
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (10)


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Jules hat gesagt:
Gesendet am 12. März 2012 um 06:31
Sei un grande! Che giro splendido! Per tua info, mi pare che gli enormi massi erratici li chiamino "balôi"... :)
A presto!

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 12. März 2012 um 10:25
Grazie Juels, sempre molto gentile! E grazie anche per l'info: nel glossario dialettale del 1° volume delle Alpi Ticinesi del Brenna questa voce non c'era. Ecco perché l'omonimo grotto si chiama così (non ha niente a che fare con il fatto che ... "in di grott da solit sa cünta sü tanti ball" ...)

Ciao, a presto, Fabio

Amedeo hat gesagt:
Gesendet am 12. März 2012 um 09:22
Complimenti bel "giro" e belle foto!!
Amedeo

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 12. März 2012 um 10:30
Grazie Amedeo,
l'inizio della primavera o, come in questo caso, il pericolo valanghe, sono proprio delle ottime occasioni per fare dei giri di questo tipo, che riservano delle belle sorprese ad ogni angolo!

Ciao, Fabio

pm1996 hat gesagt: Una valle speciale
Gesendet am 12. März 2012 um 11:10
Bella la tua escursione!
Ho anch' io quel libro veramente ricco di fotografie che ti lasciano immaginare quanto sia bella la valle...Ne ho ancora conferma sia dalla tua descrizione che dalle tue foto.
Ciao
Paolo

tapio hat gesagt: RE:Una valle speciale
Gesendet am 12. März 2012 um 14:42
Ciao Paolo,
ti ringrazio per il tuo commento molto equilibrato, con cui mi trovo assolutamente d’accordo. Anche se il libro presenta parecchi itinerari complessi, dopo averlo letto viene sicuramente la voglia di andare a dare un’occhiata, non necessariamente su vie qualificate T6.

Ciao, Fabio

Sky hat gesagt:
Gesendet am 13. März 2012 um 09:07
tapio, sei un vero amante della montagna a 360° !

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. März 2012 um 10:29
grazie Sky, è perchè la montagna È bella a 360°!

gbal hat gesagt: Potrebbe sembrare....
Gesendet am 15. März 2012 um 21:40
....quasi un tuo rito propiziatorio questa tua annuale scarpinata di fondovalle. Ricordo ancora quella fatta l'anno scorso (sbaglio?) in Val Cannobina altrettanto lunga e a bassa quota.
Bravo
Giulio

tapio hat gesagt: RE:Potrebbe sembrare....
Gesendet am 15. März 2012 um 22:24
Caro Giulio, che memoria!
Sì, è vero, l'anno scorso - ma sempre e solo a causa del pericolo valanghe - avevo fatto il giro della Cannobina, che però era (ed è) più lungo e più faticoso di questo.

Certo, volendo salire fino a Robièi o anche più in alto le cose cambierebbero, ma altrettanto sarebbe se al giro della Cannobina si volesse aggiungere anche il Gridone o il Monte Zeda...

Comunque, ogni tanto una camminata di fondovalle la faccio volentieri, specialmente se non fa troppo caldo! Ci sono sempre delle belle sorprese!

Ciao, Fabio


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