anello in Val Roggiasca: rif.Cortin m.1663 - rif.Alp di Rogg m.1812 - laghi di Roggio o della Boga m
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Vista da Alberto
Arriviamo al guado...ammazza quanta acqua,qui la vedo dura,ponti non ve ne sono e l'attraversamento è di quelli ostiosi e se cadi,non solo puoi farti male ma la temperatura esterna non consente necessariamente di farsi un bagno,alche bisogna pensare a qualcosa...ma siiii.metto le ghette che così evito che mi entri acqua negli scarponi: idea geniale e attuata in pieno!
Passato il pericolo si sale per il sentiero erto e poco dopo si perviene al rifugio Cortin (ore 10,00) dove una famigliola di cacciatori vi ha pernottato: sostiamo un poco e poi ripartiamo.
Certo che il tracciato non è dei migliori,anche se dal bivio a quota 1550 sono comparsi i primi segnali,bisogna prestare attenzione a dove si mettono i piedi: poco avanti,così sembrava,ecco il rif. Alp di Rogg che raggiungiamo.
Nonostante la meteo non era delle migliori,si decide di proseguire e dopo 3 ore compreso circa 20 minuti di soste lungo il percorso,alle 11,30 siamo ai laghi del Rogg o della Boga: abbiamo trovato neve anche a 1850 metri. E' proprio una zona dove il sole si fa vedere ben poco!
Considerando la meteo e visto gli impegni di Gabriele non era il caso di fare il giro più lungo e quindi decidiamo di portarci giù fino al rif. Cortin dove la famigliola era aumentata,compreso 3 bimbi,una delle quali sembrava avesse fatto pulizia in un camino: aveva il volto color fumè,dato che stava dando una mano a cuocere un pezzo di cervo alla griglia e peperoni compreso le bruschette.
Be,un buon pranzetto,non c'è che dire! Chiediamo informazioni sul sentiero che abbiamo visto nel salire e che stando alla carta conduce ai monti di Lanes: ci dicono che è un buon sentiero,meglio di quello fatto in salita,un po più lungo ma...buono...però...c'è sempre un però,in un punto potrebbe esserci difficoltà di attraversamento,a causa delle valanghe che possono aver smontato il sentiero che guada il torrente più rognoso (meno rispetto quello di andata) che infatti dalla cartina che guardavo,era il tratto che più mi preoccupava.
Tra l'altro era non era all'inizio,dove alla peggio si fa dietro front,ma poco prima di Lanes.
Salutiamo e ripartiamo: cominciamo a prendere il sentiero...bello e si bello...finisce il bello dopo poche decine di metri,poi,bisogna stare in campana.
Alle baite diroccate si fatica a trovare il tracciato e i segnali,poi ritroviamo il tracciato e proseguiamo un poco infangati e il sentiero che a detta dei locali sembrava fosse un “classico” da famiglie...bene,non era proprio così: siamo in una valle selvaggia e come diceva il primo cacciatore,noi eravamo l'eccezione.
Ci viene segnalato che in questa zona sono morte 3 persone nel cercar funghi e una famiglia per la ricerca di un familiare gli è stata fatturata una spesa di 100.000 franchi: infatti il cacciatore,consiglia sempre a chiunque non sia della zona,pure a noi,di farci soci alla Rega (a cui sono associato da anni) onde di trovarci in difficoltà nel pagare tali cifre.
E non solo,ma anche in caso di incidente stradale: fanno in fretta a decidere l'uso della Rega invece del trasporto con ambulanza,quindi...meditate o voi che non l'avete e non pensate mai,in assoluto che non vi possa succedere nulla quando siete in territorio elvetico!
Alcuni tratti è stretto,in altri puntiè venuto a mancare a causa dello smontamento del terreno per cause dovute alle intemperie e,secondo me per la scarsa manutenzione: la segnalazione a vernice è scarsa e chi tende ad avere a pochi metri il segnale,potrebbe allarmarsi.
Comunque con calma si procede a sali scendi si attraversano due piccoli torrentelli (ma in caso di piena farebbero paura) ed infine si perviene a quello più grande...hai hai hai,acqua alta e sentiero franato: con molta cautela riusciamo nell'attraversamento e giunti al bivio segnalato come monti di Lanes m.1340 facciamo una sosta per Francesco,sofferente per via di un forte maldi testa.
Prontamente Gabriele ha il medicinale che fa all'occasione e dopo qualche minuto si riparte: alle case di Lanes vi sono ben 3 sentieri che portano alla diga,noi prendiamo il secondo,che si trova dove vi è un sasso con due segnali a vernice,prendiamo a sinistra e con numerevoli tornanti scendiamo alla diga,dove in breve siamo all'auto. La fortuna ci ha assistito,il tempo ha retto nella sua variabilità ma senza versare acqua: è questo è già molto!
Ringrazio gli amici per la compagnia e spero di poter percorrere altre valli “segrete”poco frequentate.
Km. 4,7 circa ai laghi di Rogg o della Boga m.1957
Km. 12,7 circa l'intero anello
Vista da Gabri
Con Alberto e Francesco Senior e ovviamente Suni oggi andiamo alla scoperta della Val Roggiasca, una valle impervia e selvaggia che merita sicuramente una escursione. La strada per arrivare nei pressi della diga è lunga e tortuosa e disseminata di sassi. La partenza del sentiero è poco visibile (ci sono dei lavori in corso) ma è proprio nei pressi del tornante. La salita al Rifugio Cortin è tutta in ombra in uno splendido bosco ma non è segnata. Bisogna attraversare il ruscello e il guado potrebbe risultare difficoltoso in caso di pioggia o piena. Ci fa strada oggi un cacciatore, ottimo conoscitore della valle, che abbiamo casualmente incontrato al parcheggio. Dopo 1 ora e mezza di dura e ripida salita nel bosco arriviamo al Rifugio Cortin (1663m) dove ci accoglie una famiglia di cacciatori. Dopo una breve sosta proseguiamo la salita verso l'Alpe di Rogg e il relativo piccolo rifugio che sembra chiuso. Il meteo, seppur incerto, non minaccia pioggia e quindi andiamo avanti verso i Laghi di Roggio (o della Boga) situati in una bella conca a 1957m. I laghetti sono 2 , uno più grande e uno più piccolo alla sua dx salendo. Sono proprio belli e meritano una visita. Suni è intenibile e perlusta la zona in cerca di marmotte! Sopra i laghi l'evidente la Bocchetta del Lago(o Stazzona) a 2120 m che permetterebbe di arrivare al S.Jorio. Il tempo rimane incerto per cui decidiamo di tornare al Rifugio Cortin per il pranzo ma ripassando per il Rif. Alpe di Rogg vediamo ora che è aperto e quindi lo visitiamo incontrando un alpigiano con cui scambiamo 4 chiacchere. Tornati al Rifugio Cortin pranziamo in compagnia della famiglia di cacciatori e dei loro 3 bambini.Anche Suni mangia di tutto, come al solito! Per la discesa optiamo per un più lungo percorso ad anello che inizia a dx poco sotto il Rif.Cortin. Il sentiero è segnato bianco-rosso e porta a Belripos (baite in rovina), percorre la Val del Mul,la Val della Scala, la Val Aiàn in cui bisogna guadare il torrente ( difficile attraversamento in caso di piogge o temporali) e giunge ai Mont di Lanes m.1340. Qui poco prima delle ultime case dell'alpe su un masso vi sono 2 segnali a vernice e la ben visibile marcatura a sinistra . Basta prendere tale sentiero a sx che con comodi e veloci tornanti conduce alla diga e all'auto.
Bella escursione, ottima compagnia!
Un grazie a Alberto e Francesco Senior e un arrivederci alla prossima|
Altre foto nel mio sito:http://www.inmontagnacongabriesuni.it/escursione2011_21_laghidellaBoga_ValRoggiasca.aspx
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