Val d'Agnel - Una croce per Rino
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Ma la vita continua ed io ho ricominciato ad andare in montagna e spesso lo faccio da solo, se arrivo in vetta a qualche nuova cima la dedico anche a lui.
Ma oggi rinuncio con piacere alla gioia della conquista di una cima. Oggi è un giorno particolare, devo tenere fede ad una promessa: accompagnare Elettra, la moglie, ed alcuni amici nei pressi della fourcla d'Agnel dove è successa la tragedia.
Vogliamo ritornare in quel posto anche per mettere qualcosa che ricordi nel tempo il luogo esatto della disgrazia, in modo che i familiari, gli amici e sopratutto i figli, quando sentiranno il bisogno possano ritrovare il punto esatto dove Rino ci ha lasciati.
In un primo momento ho pensato che fosse sufficiente costruire un ometto di sassi, ma poi ragionandoci sopra non dava garanzie di durata nel tempo. Bisognava trovare un'altra idea. Una croce? E perche no?.
Al lavoro preparo una croce alta 60 cm in acciaio inossidabile, facciamo incidere una targhetta in ottone.
é uscito un buon lavoro , sono proprio soddisfatto.
Partiamo dal posteggio del Julier pass, io, Elettra , Silvia( Helis) che è stata nostra compagna di salite e gli amici Maurizio, Alfio e Lino. La croce riesco ad infilarla nello zaino assieme a punta e mazzuola per riuscire a fissarla.
La giornata è molto calda, ci inoltriamo in val d'Agnel e a metà valle quando si vede la fourla d'Agnel riesco ad individuare e a mostrare da lontano il punto dove dobbiamo dirigerci. Abbiamo con noi anche un G.P.S. che ci aiuterà ad individuare il waypoint che io avevo fatto la settimana dopo la tragedia.
Come avevo previsto lo scioglimento della neve ha cambiato radicalmente il paesaggio, ho paura di non riuscire a trovare il luogo esatto dove avevo lasciato nella neve un sasso colorato di verde proprio nel punto in cui Rino aveva la testa. L'avevo messo una settimana dopo che lui era morto, quando ancora evidenti erano i segni lasciati dai tentativi disperati di rianimarlo e dall'elicottero
Ora siamo sul posto, indico il punto dove secondo me lui è morto. Purtroppo il G.P.S. ci porta ad un punto sbagliato 100 mt a monte proprio dove ora si è formato un laghetto.
Sono sicuro di riconoscere il luogo esatto, ci raduniamo e ci sparpagliamo alla ricerca del piccolo sasso verniciato di verde. Ma, l'impresa pare disperata, vi sono migliaia di sassi ora che la neve non c'è più.
Passiamo mezz'ora alla ricerca del sasso, io sono come un leone in gabbia , scendo, salgo, cerco di ricordare il percorso fatto quel giorno.
Raduno la banda e mentre mangiamo qualcosa io ribadisco che sono sicuro di essere vicino al punto esatto. Si fidano di me! Si decide di mettere la croce ad una trentina di metri dal luogo che io avevo indicato, in un punto un pochino sopraelevato e fuori dalla traccia del sentiero.
Ci spostiamo per dare inizio all'operazione e quì accade una cosa commovente. Elettra ,, trova il sasso che io avevo lasciato. Siamo tutti commossi e felici che sia stata proprio lei a trovarlo tra migliaia di altri sassi e tutti pensiamo che sia stato Rino ad aiutarci.
Ora diamo inizio ai lavori per piazzare la croce; tutti danno una mano, scaviamo , la fissiamo per terra e poi andiamo alla ricerca dei sassi adatti a tenerla ferma.
Finiti i lavori ci raduniamo tutti in cerchio per un commovente minuto di silenzio, abbiamo tutti un groppo in gola ma siamo soddisfatti di essere riusciti a trovare il posto esatto. Ora la croce è là a ricordare un punto che per tutti noi ha un significato particolare.
Possiamo ridiscendere, prima dell'inverno ritorneremo con del cemento per fissare definitivamente la nostra croce.
Vista da heliS
Report difficile quello di oggi. Se non fosse che Giuliano mi ha chiesto di farlo non lo avrei scritto.
Non tanto per quello che siamo andati a fare ma perché io non sono stata bene e quindi non ho la “solita verve” nel raccontare la giornata.
E poi … era la commemorazione di Rino. Con Elettra (la moglie) e altri amici siamo tornati sul luogo dove si è addormentato per sempre.
Ci tenevo molto. Avevo voglia di conoscere Elettra, volevo vedere il luogo dove era accaduto.
Non conoscevo bene Rino, ma mi aveva accettato cosi com’ero come, un’altra compagna di montagna. Ormai era scontato che se facevano qualcosa alla mia portata mi “portavano” dietro :)
Non si è lamentato mai neanche una volta per la mia lentezza o per la mia imbranataggine ma anzi, stavamo iniziando a conoscerci quando mi hanno operato alla gamba e non ho più potuto uscire con loro. Quando conosci qualcuno in montagna ti lega qualcosa di particolare. Quando hai condiviso cime come l’Olano o il Legnone con la neve c’è un legame che chi non frequenta le montagne non può capire.
Ci tenevo tanto ad andare la. La giornata è stata giusta. Non posso dire bella. La meteo era splendida, i compagni di viaggio molto piacevoli.
Siamo salite per prime Elettra ed io. Un po’ chiacchierando, un po’ assorte nei nostri pensieri. Avevo la quota a cui era successo e li ci siamo fermate ad aspettare gli altri.
Il pianoro l’avevo riconosciuto, vedevo la forcola e cercavo di immaginarlo d’inverno.
Giuliano era sicuro: è successo qui, l’elicottero era li ma il GPS dava come punto il lago poco sopra. Troppo vicino alla parete, non si passa di li con gli sci. Non abbiamo capito cosa sia successo ma Giuliano era cosi convinto che ci siamo messi tutti a cercare il sasso verde.
Davvero sembrava un animale in gabbia. Su e giù a cercare il sasso. “Era qui, ne sono sicuro” e se Giuliano è sicuro c’è poco da fare: il posto è questo.
Ad un certo punto cerco di farlo ragionare: non importa il luogo esatto, la pietra può essere stata spostata … il posto è questo, va bene cosi. Ma niente da fare, non si da pace.
Alla fine sembra rassegnarsi. Ad Elettra va bene cosi, il luogo è questo, per cui ci fermiamo a mangiare decidendo il posto in cui piantare la croce.
Avvicinandoci al luogo in cui avevamo deciso di piantare la croce ecco la voce di Elettra: “Ma hai dipinto una sola faccia del sasso?”
:)
L’ha trovato! Giuliano è felice! Eccolo!!! Ed è stato bellissimo che a trovarlo sia stata Elettra.
Mi sono commossa … la gioia di Giuliano nel trovarlo mi ha fatto capire quanto fosse importante per lui.
Piantiamo la croce. Io fotografo perché voglio che rimanga traccia di questa giornata.
Un minuto di raccoglimento.
Sei morto in un posto bellissimo, facendo quello che amavi …
Ciao Rino, tornerò qui ancora … e sui monti un pensiero corre spesso a te.
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