Val Carecchio
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La Val Carecchio è una laterale della Val Verzasca. Essa parte da Lavertezzo (frazione Rancone), si srotola decisamente verso est, curvando poi verso sud, termina nel nucleo di ruderi che le dà il nome – Carecchio –, sale poi nell’Alpe Rognói, e sbuca nella Bocchetta di Rognoi (qui fotografata da sud), situata tra il Pizzo di Vogorno e il suo vicino Madone… ecco quindi che, volendo, potremmo ipotizzare un giro stupendo, avente come prima meta la Capanna Borgna, per poi ripartire per… per ovunque!
È sempre interessante inoltrarsi alle spalle di Lavertezzo: vi sono infatti ben tre valli tutte da conoscere: quella dell’odierna gita, la Val Pincascia (conosciuta in occasione della Lodrino – Lavertezzo) e la Val d’Agro (da cui sarebbe possibile la salita al Poncione d’Alnasca). Proprio all’inizio della Val Carecchio troviamo il bivio descritto in un altro rapporto, ossia quello che porta verso lo splendido Pizzo d’Eus. Noi oggi abbiamo però scelto di andare dritti e di giungere ai piedi dell’Alpe Rognói, giusto per trovarci nel fondo di una conca magica, composta dai versanti nord del Pizzo di Vogorno e del Madone, e da quello ovest del Poncione di Piotta. Il sentiero è facilmente percorribile e rimaniamo sempre sul versante orografico destro di un riale senza nome. A Q995msm eccoci sbucare in una frazione dal nome “Monte della Valle”, simpatico agglomerato di cascine molto ben tenute, tra cui vi è pure un ponticello che permette l’attraversamento del riale e il raggiungimento di un’unica cascina (avete notato che quasi sempre ce n'è una isolata?), posta sull’altro versante. Proseguiamo, e a Q1159msm troviamo (non sperando più di trovarlo) un bivio interessante: imboccandolo, il sentiero ci porterebbe prima ad Arossa, e poi a Eus: lo mettiamo in "lista d’attesa". Trecento metri dopo eccoci infine a Carecchio, meta della nostra breve gita. Si tratta di tre ruderi e di uno stretto pianoro erboso e sassoso, un po' tormentato da recenti frane, tagliato in due dal riale, il tutto circondato dalla conca sopradescritta… Panini, foto, e rientro per la stessa via, anche se la tentazione di salire a Eus è stata forte!
Il percorso è "marcato di fresco", e l'intero sentiero è praticabilissimo e molto piacevole, soprattutto, suppongo, in questo periodo dell'anno: il riale è sempre presente e spesso sorprende per le sue cascate e pozze d'acqua perfetta. Peccato solo per le schiarite aspettate (previste da chissà chi), ma non arrivate...
Il percorso è "marcato di fresco", e l'intero sentiero è praticabilissimo e molto piacevole, soprattutto, suppongo, in questo periodo dell'anno: il riale è sempre presente e spesso sorprende per le sue cascate e pozze d'acqua perfetta. Peccato solo per le schiarite aspettate (previste da chissà chi), ma non arrivate...
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