Adula / Rheinwaldhorn (3'402.2 m.s.m.)


Publiziert von ale84 , 2. September 2009 um 21:00.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:16 August 2009
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR   CH-TI   Gruppo Rheinwaldhorn 
Aufstieg: 1100 m
Abstieg: 1800 m
Strecke:[LUNGHEZZA 16km] Capanna Adula UTOE (2393 m.s.m.) - quota 2520 m.s.m. - quota 2642 m.s.m. - Vadrecc di Bresciana - quota 3252 - Rheinwaldhorn 3402 m.s.m. - Vadrecc di Bresciana - Capanna Adula UTOE (2393 m.s.m.) - quota 2094 m.s.m. - Cappella di Termine (2031 m.s.m.) - Val di Carassino - Prati di Compietto (1690 m.s.m.)
Unterkunftmöglichkeiten:Capanna Adula CAS (2'012 m.s.m.), Capanna Adula UTOE (2'393 m.s.m.), Capanna Quarnei, Val Malvaglia (2'108 m.s.m.)

Adula e Vadrecc di Bresciana
 
L’Adula o Rheinwaldhorn (Corno della foresta del Reno, tradotto dal tedesco) con i suoi 3'402.2 metri è la montagna più alta del Ticino.  
Per questo motivo è una delle montagne più conosciute del nostro Cantone e probabilmente una delle mete alpinistiche più ambite.
Giuseppe Brenna nella sua “Guida delle Alpi Ticinesi 3”, Edizioni Club Alpino Svizzero, riferendosi a questa montagna scrive:
 
 “Cos’è l’Adula? È la più alta tra le montagne del Ticino e questo le procura il fascino irresistibile dei pulpiti per eccellenza. È anche la più bella del reame? Bella lo è senz’altro, con la sua linea gentile e il perenne vestito bianco a nord; e inoltre è maestosa, vasta, distinta, eccezionalmente panoramica, ardita.”
 
Una descrizione simile non poteva che invogliarmi ancor di più a raggiungere la cima!
Essendo la più alta del Ticino la si vede spuntare un po’da ogni dove, addirittura dal lontano Monte Generoso che si trova nel Sottoceneri. La vetta è sul confine con il Canton Grigioni ed è circondata da tre diversi ghiacciai.
A nord il Läntagletscher, a est il Paradiesgletscher ed infine a ovest in territorio ticinese il Vadrecc di Bresciana.
Il Vadrecc di Bresciana comunemente chiamato Ghiacciaio dell’Adula è il ghiacciaio ticinese che si è ridotto maggiormente nel corso degli ultimi 50 anni.
Il libro scritto da Ely Riva “Ghiacciai Ticinesi – il sussurro degli ultimi cinquanta”, edito da Salvioni Edizioni, fornisce interessanti dati e stupende fotografie su questo ed altri ghiacciai presenti nel nostro Cantone.  Fotografie passate e recenti, grafici e cartine fanno capire quanto questi giganti di ghiaccio si siano purtroppo ritirati o in taluni casi scomparsi completamente nel corso degli anni. Attorno al 1950 il Vadrecc di Bresciana arrivava nella zona dove oggi passa il sentiero che dalla Capanna Adula UTOE va al Laghetto dei Cadabi. In effetti un tempo dove ora c’è il laghetto arrivava il ghiaccio.
In circa 60 anni il ghiacciaio si è ritirato di quasi 900 metri, corrispondenti ad un terzo della sua lunghezza.
Si trovano interessanti informazioni sull'Adula e sul Vadrecc di Bresciana anche nel libro intitolato "Cinquanta 3000 ticinesi - Le vette più alte del Ticino", scritto da Ely Riva e sempre pubblicato da Salvioni Edizioni.
 
 
Resoconto della gita
 
Dopo una nottata insonne trascorsa a girarmi e rigirarmi nella mia cuccetta (come al solito) alle 4.40 è finalmente suonata la sveglia, 5 minuti di ripiglio e poi tutti in piedi.
Ci siamo preparati e dopo una leggera colazione, alle 5:45 (con 15 minuti di ritardo rispetto a quanto stabilito) eravamo in 15 pronti alla partenza.
Addobbati con pila frontale e muniti di sacco, bastoni, ramponi, cordini, cordone, picozze e imbragature siamo partiti con passo felpato sotto un cielo azzurrino verso l’ambita meta della giornata.
Subito c’è stato un distacco da parte del gruppo “speedy” che ha poi dovuto attendere gli altri e quindi non c’ha guadagnato nulla...ha semplicemente sudato di più! Hihi
Abbiamo seguito dapprima il sentiero segnalato su per la cresta che separa la Val di Carassino dalla Val Soi. Arrivati nei pressi di quota 2642m in zona Giairon c'è toccato superare un breve e facile gradino roccioso (con utilizzo delle mani) prima di arrivare nelle pietraie sottostanti la Cima della Negra. Seguendo gli ometti in sasso abbiamo attraversato la pietraia e poi piegando sulla destra ci siamo immessi sul nevaio fino ad arrivare al punto di incordatura a quota 3000m circa, prima di avventurarci sul Vadrecc di Bresciana.
Siamo arrivati a questo punto attorno alle 7.15 e qui abbiamo atteso l’arrivo dei compagni in balia di un ventaccio gelido in completa assenza di sole. Le operazioni di incordatura sono andate davvero per le lunghe e dopo aver finalmente deciso chi doveva andare con chi siamo riusciti a comporre le tre cordate e alle 8.15 siamo partiti verso la vetta.
In 60 minuti di pausa mi si sono congelati i piedi e la circolazione c’ha messo un attimo per riattivarsi! Eheh in effetti la sosta è stata forse un po’troppo lunga! Inoltre ho avuto il timore di non aver preso con me sufficienti vestiti, avevo già addosso tutto e l'idea di pelare dal freddo in vetta mi ha sfiorato la mente più volte, quindi sono ripartita con qualche perplessità...svanita in seguito con l'arrivo del sole!
Come dicevo alle 8:15 ci siamo incamminati sul Ghiacciaio di Bresciana, (“corda teeeesa” urlava qualcuno) ancora in gran parte ricoperto di neve, a salire c’era un’autostrada, di sicuro l’Adula è una vetta molto gettonata.
Senza incontrare difficoltà di sorta abbiamo attraversato il ghiacciaio passando poco sotto l'Adulajoch e dirigendoci verso la sella a quota 3’253m, bocchetta dalla quale si passa per raggiungere il versante grigionese dell’Adula e portarsi così sul Läntagletscher dal quale poi si arriva in vetta dopo gli ultimi 150m di ripida salita.
La capannara Lorenza aveva avvisato i nostri capigita della presenza di un crepaccio poco prima della bocchetta, quest’ultimo ha fatto capolino dalla neve nell’ultima settimana. Infatti ho poi saputo dall’amico Marcello che durante la sua gita all’Adula del 6 agosto 2009 il crepaccio non era ancora visibile. Le foto della sua salita le trovate al sito www.pumalumin.com nella sezione "Escursioni e fotografie" e poi "Escursioni estive 2009".
La prima cordata che ci precedeva ha superato l’inghippo senza tanti problemi.
La nostra cordata (così composta: Alessandro, Silvio, Mauro78,ale84 e Andy81) ha invece incontrato un piccolo problemuccio quando il nostro secondo c’è finito dentro, prontamente Alessandro e Mauro hanno reagito tendendo la corda e salvando il malcapitato! Attimino di panico generale, stare con le gambe a penzoloni nel vuoto non deve essere una bella sensazione. Arrivato il mio turno ho dato tutta me stessa per saltare il buco e…ce l’ho fatta! W l’adrenalina! Superato il crepaccio, che è poi stata l’unica difficoltà della giornata, abbiamo sconfinato in territorio grigionese approdando sul bellissimo Läntagletscher. Gli ultimi 150metri di salita per raggiungere la vetta sono davvero ripidi e mi son fatta quasi tirar su di peso fino in cima. Finalmente abbiam visto spuntare la croce di vetta, gli ultimi passi sulla roccia ed alle 9:50 eccoci sul Tetto del Ticino! Adula/Rheinwaldhorn 3'402.2 m.s.m. !!! Tanta gioia e grandissima soddisfazione!
In cima al momento del nostro arrivo non vi era nessun altro. La giornata si è rivelata stupenda, nemmeno una nuvola, cielo azzurro e panorama fantastico a 360°, unica pecca la solita foschia..vabbé non facciamo i difficili!
Non potevamo davvero chiedere di meglio, i miei desideri sono stati tutti esauditi, ho avuto il timore di arrivare in vetta in mezzo alla nebbia ma fortunatamente non è andata così! Visto il tempo impiegato alla mattina per incordarci abbiamo deciso di non più slegarci, il fatto di essere attaccati l’uno all’altro mi ha un po’limitata negli scatti… già sulla cima non vi era un grande spazio di manovra in più bisognava far attenzione a non ingarbugliarci e a non schiacciare le svariate corde con i ramponi (grande danno tagliare una corda!)!
Un po’un casot insomma! Questa volta però non abbiam mancato di firmare il libro di vetta e lasciare un segno del nostro passaggio!
Arrivare in cima è stata per me una grande soddisfazione, da tempo guardavo questa montagna con il desiderio di salirla…sicuramente è un’esperienza che si potrà ripetere in futuro, magari la prossima volta ad inizio estate prima che emerga dalle nevi il famigerato crepaccio! Guardandolo dall’alto ci si rende conto di quanto sia piccolo il Vadrecc di Bresciana, probabilmente tra qualche anno non rimarrà più nulla.
Mi ha colpito la bella visione sulla catena di montagne della Val Malvaglia tra le quali spiccava maggiormente la Cima di Gana Bianca. Le montagne del Ticino viste da 3400m sembravano davvero piccole in confronto! Bellissima la visione frontale sul Güferhorn 3379m circondato dai ghiacciai e anche sulla scura piramide del Grauhorn.
Sotto di noi, sempre in territorio grigionese, la piana del Paradiesgletscher che in data 2 luglio 2008 è stata teatro di un atterraggio d’emergenza effettuato da un piccolo aereo bimotore. Per fortuna in quell’occasione gli occupanti del velivolo ne uscirono indenni.
La cima dell'Adula porta una croce di ferro con annessa scatola per il libro di vetta. Attaccate alla croce c'erano ancora le bandierine di preghiera, presumo fossero quelle lasciate da Floriano lo scorso 26.07.2009, data della sua salita in vetta.
Da notare che nel nostro gruppo di 15 persone c’era pure una signora di circa 70 anni che senza troppe fatiche è arrivata in cima! Che fisico…farei la firma ora se sapessi di arrivare alla sua età ed essere ancora così in forma! Complimenti per la performance!
Dopo una ventina di minuti che eravamo in vetta siamo stati raggiunti da un folto gruppo di gitanti saliti dal Läntagletscher e così la cima è diventata un po’troppo affollata per starci tutti. Come si dice “breve ma intenso” oppure “toccata e fuga”, detto fatto abbiamo fatto i bagagli per iniziare la discesa. Io in tutta sincerità avrei preferito rimanere ancora un po'ma ormai viaggiando in gruppo e per di più tutti legati ci si deve adeguare. Unica preoccupazione della discesa era ovviamente per il crepaccio che dubitavamo si fosse aperto ancora di più a causa dell’alzarsi delle temperature.
Procedendo lentamente e facendo bene attenzione a non scivolare sul pendio ripido che stavamo scendendo (non sarebbe carino arrivargli in schiena con i ramponi a colui che ti precede!), abbiamo abbandonato l’Adula e siamo tornati alla bocchetta di quota 3’253m. Lì ci siamo un attimino fermati per una pausa di riflessione prima di scendere a saltare il crepaccio. Che paüüüra!!!
Il momento doveva comunque arrivare prima o poi e allora via…picozza alla mano pronta per l’uso…ci siamo tutti esibiti nel “salto in lungo del crepaccio” e fortunatamente è andato tutto bene! Io mi son gettata dall’altra parte e a causa del tuffo mi è pure entrata la neve nelle mutande…ma chi se ne frega?!? Ero viva!!! :-))
Con più tranquillità abbiamo ripreso a scendere sul Vadrecc di Bresciana seguendo inizialmente la nostra traccia di salita nella neve e tenendoci quindi alti, poco al di sotto delle rocce che formano la cresta che separa il Vadrecc di Bresciana dal Läntagletscher.
Arrivati nei pressi dell’Adulajoch abbiamo cambiato percorso e anziché restare alti come fatto alla mattina abbiamo deciso di scendere e aggirare dal basso un grosso affioramento di ghiaccio. La neve visto il sole ed il gran caldo iniziava ormai ad essere molle e oltre ad affondare, vista anche la pendenza, si scivolava parecchio. Inciampare con i ramponi ai piedi può diventare pericoloso, si rischia come minimo di tagliarsi i pantaloni e magari di infilzarsi una gamba! Mia bel...tutto ciò non è comunque accaduto.
Durante il passaggio nei pressi dell’affioramento di ghiaccio (ormai la neve è scomparsa in alcune zone del ghiacciaio e ciò che sta sotto riemerge lentamente) abbiamo sentito l’acqua scorrere sotto di esso, rumore inquietante…che ci sarà là sotto?! Tantissimi fiumiciattoli che scavano e vanno a formare cunicoli e crepe. In alcuni punti abbiamo pure notato dei piccoli buchi sotto la neve che siamo riusciti a saltare facilmente senza problemi, crepacci che probabilmente nelle prossime settimane con il caldo torneranno in superficie in attesa della prossima neve.
Arrivati nella pietraia che sta proprio sotto la Cima della Negra ci siamo slegati e abbiamo riposto nel sacco l’attrezzatura alpinistica ormai inutile.
Mentre stavamo scendendo dal ghiacciaio abbiamo incontrato escursionisti che salivano: sul ghiacciaio ad ora tarda, senza imbragatura, senza corda, senza ramponi, senza picozza! Non per essere pessimista ma non c’è da meravigliarsi quando poi succedono certi incidenti. Li abbiamo avvisati del crepaccio  ma sono andati avanti lo stesso... 
Dopo una sosta ristoratrice siamo ripartiti in direzione della Capanna Adula UTOE seguendo a ritroso il sentiero percorso alla mattina. Nel frattempo sono arrivate alcune nuvole che hanno parzialmente oscurato la cima dell’Adula proprio nel momento in cui volevo scattarle una foto!
Alle 13:00 eravamo di ritorno in capanna e ci siamo fermati un’oretta per la meritata pausa pranzo prima di riprendere il lungo cammino verso la Diga di Compietto.
Dopo aver salutato e ringraziato la capannara Lorenza per l’ospitalità, attorno alle 14:00 siamo ripartiti seguendo lo stesso sentiero percorso il giorno precedente. Che caldo, che caldo, che caldo! I 6km della Val di Carassino mi son parsi interminabili, bella la valle ma non finiva più…il sacco pesava un casino e avevo la schiena a pezzi per non parlare del mal di piedi! Arrivati alla macchina ho tolto gli scarponi in un batter d’occhio e sono andata a mettere i piedini putridi a mollo nel rialetto! Una goduria…son rinata! 


In conclusione…
 
L’intero week-end è stato eccezionale e la salita alla montagna più alta del Ticino è stata portata a termine con successo! Grande emozione e soddisfazione per un momento che aspettavo da tanto!
Vorrei ringraziare l’UTOE Bellinzona che ha organizzato questa bellissima uscita e ringrazio pure i nostri due capigita, Simone e Martino, per avermi guidata fino alla vetta.
Si sa che più si fa e più si vorrebbe fare, in programma si mettono sempre tante cose.
I sogni nel cassetto sono molti, il tempo per realizzarli nella bella stagione è purtroppo limitato. Staremo a vedere…


Segnalazioni
 
L’unico punto delicato da segnalare è il crepaccio in territorio ticinese, nel Vadrecc di Bresciana, poco sotto la bocchetta di quota 3'253m. Non era larghissimo, circa 1 metro o forse meno, lo si supera facilmente con un salto. In salita è più impegnativo poiché il terreno è in pendenza e quindi si salta dal basso verso l’alto (tipo uno scalino).
In discesa è più semplice, basta tuffarsi e si arriva dall’altra parte senza problemi.
La difficoltà sta nel valutare dove inizia il vuoto in quanto i bordi del crepaccio sono ancora coperti di neve e quindi è tutta una lotteria! Buona fortuna!  

Difficoltà escursionistica: T3+ per il tratto Capanna Adula UTOE - inizio del ghiacciaio
Difficoltà alpinistica: F per l'attraversamento del Vadrecc di Bresciana fino alla cima dell'Adula

Per ulteriori informazioni su questa gita vedi: Ariafina: Adula - Cap. Adula
 
 
 
 
 
 

Tourengänger: ale84, Andy81, Mauro78


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Geodaten
 1174.xol Tragitto Adula

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Kommentare (3)


Kommentar hinzufügen

Jules hat gesagt:
Gesendet am 3. September 2009 um 06:14
Complimenti!

Floriano hat gesagt: Complimenti!
Gesendet am 3. September 2009 um 10:38
... e cosi anche voi siete entrati nel Club Adula!!
Bella descrizione e belle foto: complimenti.
Ciao, Floriano

ale84 hat gesagt: RE:Complimenti!
Gesendet am 3. September 2009 um 12:08
Ciao Giulio, ciao Floriano,

grazie ad entrambi!
Eheh ci sono molti altri "club" dei quali mi piacerebbe far parte...ma per scaramanzia non aggiungo altro! :-)

Ale


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