PIZZO BIELA (2863 m)

A Bosco / Gurin (1500 m) si raggiunge su strada asfaltata il nucleo di Ferder, dove inizia il sentiero segnalato per la Bocchetta Foglia. A quota 2350 circa si abbandona il sentiero marcato bianco/rosso per prendere l'evidente traccia marcata bianco/blu con direzione Bocchetta di Formazzolo. A quota 2440 circa si abbandona tale traccia quando questa piega decisamente verso NE e si prosegue dentro il vallone di solidi massi con decisa direzione N. All'approssimarsi della parete S del Pizzo il terreno si fa piu' ripido e terroso, un poco sdrucciolevole. Giunti alla base della parete si entra in un evidente e largo canale con placche appoggiate (I) che si risale senza problemi con uscita verso destra su una ampia cengia erbosa. Si segue questa cengia verso NE fino a raggiungere la cresta ESE oppure, circa 15 metri prima della cresta, si risale un evidente diedrino fessurato (I-II) che permette l'uscita in cresta appena prima di un delicato passaggio a destra di uno spuntone. Si risale ora la semplice cresta, con un unico passaggio, proprio dove ci si affaccia sulla precipite parete del versante E, che richiede un poco di attenzione, e che si puo' passare con un (veramente) esposto passaggio su cengia erbosa sul lato destro oppure scavalcando direttamente un masso in una stretta fessura (in discesa abbiamo trovato una terza via, che passa sul lato N su una cengia rocciosa molto ben appigliata). Si arriva quindi alla vetta S nodo orografico (2856 m) e si percorre ora la facile cresta sul suo filo o con spostamenti sul lato O fino al singolare ometto del punto culminante e alfine all'ometto della vetta N (2563 m) del Pizzo Biela (1370 m e 3h 30' da Bosco). Al ritorno abbiamo evitato la discesa diretta nel vallone pietroso seguendo una serie di ometti che ci hanno portato, con un leggero spostamento verso E, ad incrociare a quota 2550 circa la traccia segnalata della Bocchetta di Formazzolo. 

Da segnalare, all'uscita del canale con placche appoggiate, una vera compilation di ometti in sasso su diverse varianti di salita rispetto alla normale della cresta ESE, che possono creare parecchia confusione.