Pizzo Bìela o Wandfluhhorn (2863 m)
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Proseguo l’esplorazione del solitario versante E della Val Formazza, luogo che personalmente adoro e scrigno di tesori naturalistici di selvaggia bellezza. Mi prefiggo come meta finale il Pizzo Bìela, cospicua piramide rocciosa, è la più alta vetta della conca di Bosco.
Oggi la curiosità mi porta, almeno inizialmente, a percorrere il versante che sale da Bruggi, frazione poco distante da Fondovalle, ove alla partenza è presente una cava: qui, nelle vecchie carte svizzere, era indicato un sentiero che superava il ripido sperone che delimita a sud il bacino del Rio Steiba. Pur non essendo riuscito ad individuarne la partenza, tale tracciato è ancora mantenuto in uso dai cacciatori e bollato recentemente di giallo. Difatti, dopo aver percorso su terreno libero un primo tratto sopra la cava, scorgo i primi bolli e ripidamente salgo fino ad un roccione sul quale sono state infisse due scale metalliche in sostituzione di una vecchia catena ancora presente, per poi proseguire fino ad un piccolo pianoro panoramico intorno ai 1600 m che si apre sull’alta Val Formazza. La traccia, sempre bollata, si perde un po’ tra i rododendri ma più in alto la valle si amplia, permettendomi di individuare tra gli alberi una delle baite dell’Alpe Ella. Seguendo gli ometti, mi abbasso a guadare il Rio Steiba e raggiungo l’alpeggio costituito da due edifici in buone condizioni e segni di frequentazione recenti. Mi concedo una pausa, per poi tornare brevemente sui miei passi e proseguire in direzione E fino all’incrocio con il percorso bollato proveniente dall’Alpe Brunni. Inizia ora un lungo traverso, passando inizialmente per una baita isolata, che conduce nel vallone dell’Hendar Furggu: poco sopra i 1900 m è necessario però abbandonare il sentiero segnato, che prosegue in discesa per l’Alpe Stavello, ed avanzare in quota lungo la traccia segnata sulla CNS, inizialmente assente ma poi ben visibile anche sul terreno. Raggiunti alcuni ruderi intorno ai 2000 m, mi raccordo su percorso libero all’ormai ben individuabile sentiero che porta al Lago Superiore, luogo d’incantevole bellezza. Da lì all’Hendar Furggu è questione di una ventina di minuti: il valico è collocato in ambiente aspro e desolato, come di conviene a questo versante della Val Formazza. Mi abbasso quindi sul versante ticinese ad incrociare i bolli bianchi e blu diretti alla Bocchetta Formazzöö, che sono da seguire solo per un primo tratto; abbandonati i segni, procedo ripidamente verso N, lungo un canale di grossi detriti, fino al circo nevoso situato all’incontro delle creste S e E della montagna, a circa 2750 m di quota. Imboccato il canalino verso destra, salgo su placche appoggiate e tratti esposti, incontrando alcuni ometti e traversando sempre verso destra, portandomi così sulla cresta SE. Con alcuni facili e parzialmente esposti passaggi su roccia, giungo sull'anticima sud (2856 m), punto di congiunzione delle creste S e SE, e quindi sulla cima principale, risalto roccioso situato poco più a N. In entrambe le cime è presente un ometto ed il cuore dipinto che tanto spopola sulle cime ticinesi.
Grandioso il panorama a 360°, vero fiore all’occhiello di questa cima e l’ambiente selvaggio tutt’intorno.
Per il ritorno opto di scendere verso W sui grossi blocchi rocciosi che costituiscono il versante, in parte instabili, fin dove la pendenza diminuisce in corrispondenza di un piccolo nevaio. Qui, volgendo a sinistra, mi porto verso il panoramico bordo del pendio e finalmente la pietraia lascia il posto ad alcune zone con erba e rocce più stabili di quelle appena discese. Più in basso, alcuni ometti indicano di aggirare un salto traversando verso destra, per continuare la discesa lungo la dorsale successiva che, con percorso piacevole solo apparentemente impegnativo, conduce ad una selletta erbosa a circa 2400 m. Qui la vista sul Pizzo Stella e sul Lago Superiore è davvero meravigliosa. Scendo quindi il ripido pendio erboso verso S fino al pianoro sottostante a 2100 m circa e poi al sentiero proveniente da Fondovalle che percorro in discesa fino al paese.

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