Escursione per un amico. Giorno 1: il bivacco.


Publiziert von paoloski , 27. Juni 2018 um 12:12.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:23 Juni 2018
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Cima dell'Uomo   CH-TI 
Zeitbedarf: 5:30
Aufstieg: 1750 m
Strecke:7 Km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Varese, Gaggiolo, Autostrada A2, uscita di Bellinzona Sud, seguire le indicazioni per Locarno e poi quelle per la Val Verzasca, superare Vogorno e, poco prima di San Bartolomeo parcheggiare nello spiazzo sulla sinistra prospiciente la funivia per l'Alpe Bardughè. Indispensabile la Parking Card, acquistabile presso gli esercizi pubblici e i negozi della valle.
Unterkunftmöglichkeiten:Alpe Bardughè.
Kartennummer:CNS 1313 Bellinzona e 1293 Osogna

La salita al Pizzo Vogorno l'avevamo programmata io e Battista, il mio migliore amico, qualche mese fa, ci eravamo detti: "Appena sparisce la neve ci andiamo". L'idea era quella di pernottare all'Alpe Bardughè per poi salire il giorno dopo di buon'ora. Purtroppo il destino ha disposto altrimenti: Battista è scomparso in un incidente assurdo neanche due mesi fa. Dopo i giorni dello strazio è venuta però la voglia di ricordarlo anche continuando a fare le cose che entrambi amavamo condividere, andare in montagna per esempio.
Così decido che la salita al Vogorno la farò comunque. Sarò da solo: Anna è via per qualche giorno, Francesca e Monica sono impegnate. Andare da solo non è un problema, decido che approfitterò delle ottime previsioni meteorologiche per fare un bivacco sotto le stelle: è da una vita che non ne faccio.
Parto nel primo pomeriggio da Varese, parcheggio nello spiazzo davanti alla partenza della funivia per Bardughè e raggiungo San Bartolomeo poco distante. Sulla Cantonale un cartello avvisa che la chiesa "è da vedere". Sono già qui, entro senz'altro. La chiesa è stata con tutta evidenza allungata svariate volte ma la parte primitiva conserva degli affreschi peculiari risalenti al XIII secolo: sono dieci personaggi aureolati decisamente diversi da quelli delle chiese coeve della zona e molto belli.
Riparto, ho deciso di non seguire gli straconosciuti sentieri che salgono a Bardughè passando per Corte Nuovo o per Odro.  Sulla carta ho individuato un altro itinerario più a Nord. Già trovare la partenza non è semplice, percorro una stradina asfaltata al cui termine vi sono una scalinata ed un segnavia giallo, salgo, incontro un confederato a cui chiedo indicazioni, si è la strada giusta. Poco oltre ecco un altra persona, anche questa parla tedesco e mi conferma che devo salire fino ad una cappelletta poi troverò un'indicazione su un sasso. Da qui fino a Bardughè incontrerò solo altre tre scolorite frecce rosse su delle pietre. I versanti però sono tanto ripidi che non vi sono molte possibilità di sbagliare: i sentieri passano in punti obbligati.
Sorpasso la cappelletta, salgo ancora passando vicino al nucleo di Sedich, proseguo nel bosco, il silenzio è rotto solo dall'onnipresente fruscio delle lucertole allarmate dal mio passaggio, poco prima di un ponticello un fruscio molto più intenso mi fa immobillizzare: una lunga biscia nera attraversa il sentiero proprio dinanzi a me infrattandosi nel ripido pendio sottostante.
Eccomi a Moscioi, le baite sono singolarmente decorate: ogni pietra degli edifici e dei muretti a secco è stata dipinta a cerchi concentrici rossi, bianchi e blu...un lavoro certosino. Inoltre tutt'intorno vi è una quantità innumerevole di disparati oggetti: vecchi televisori, forni a microonde, tricicli, antenne satellitari, sedie, sgabelli...anche questi rigorosamente "decorati" ...Piuttosto perplesso continuo il mio cammino. Il nucleo successivo non è molto distante, a Gana vi sono un paio di persone che stanno facendo lavori di manutenzione, entrambe mi indicano il proseguio del sentiero nella parte alta dell'alpeggio, c'è una freccia rossa su un sasso, il sentiero è stato quasi fagocitato dalle felci ma con un po' di attenzione lo si ritrova, passa al di sopra di una placconata verticale. Quando entra nel bosco diviene perfettamente visibile, a tratti anche molto largo, prosegue in falsopiano per un bel pezzo finchè giunto ad una enorme placconata fa dietrofront per risalire un ripido canalone e giungere ad una bocchetta,  poi una leggera discesa  e quindi un lungo traverso, nuova ascesa nel bosco ed eccomi ad un bivio senza alcuna segnalazione, studio la cartina e decido di raggiungere Bardughè passando per l'Alpe Vicium, Il gruppo di baite è in un luogo idilliaco ma molti edifici sono diruti. Da qui Bardughè si raggiunge seguendo un largo sentiero praticamente in piano che sbuca accanto all'arrivo della funivia.
L'Alpe Bardughè è giustamente famosa per trovarsi in una splendida posizione, a Battista piaceva moltissimo in effetti. Mi siedo sulla panchina accanto alla fontana godendomi la luce radente del sole ed il panorama, mangio una barretta, faccio scorta d'acqua e riparto alla ricerca di un luogo, chiaramente al di sopra del limite della vegetazione come le regole della Confederazione sul campeggio libero impongono, dove bivaccare.
I segnavia bianco - blu sono veramente abbondanti, vorrei trovare un luogo piano ma dotato anche di un buon panorama, mano a mano che salgo il panorama diviene sempre più interessante ma a latitare sono i posti abbastanza orizzontali per stendere il materassino. Arrivo sotto la cresta, vi è un masso aggettante al di sotto del quale vi è una freccia blu con la scritta, solo intuibile, Arpigia. Proseguo ancora, finalmente la cresta sotto cui passa il sentiero diviene più ampia, raggiungo il displuvio ed individuo un masso orizzontale in magnifica posizione. Sono le 20,30. Il posto è bello, anche se so che per la Murphiana legge del bivacco domattina a due minuti da qui troverò il luogo del bivacco perfetto. Tolgo finalmente lo zaino dalle spalle, tiro fuori il sacco a pelo, il materassino, il sacco letto, indosso la giacca a vento chè comincia a far fresco, preparo tutto e finalmente tolgo le cibarie dal sacchetto, sono però talmente stanco che tutto quello che riesco a mandar giù è un dolcetto di pasta di mandorle. Vabbè: ne guadagnerà la linea, mangerò domani.
Poco dopo le 21 mi infilo nel sacco a pelo, il cielo è ancora chiaro, mi godo il tramonto, a tratti mi assopisco, mi risveglio giusto per vedere accendersi le prime luci sul lago ed apparire la prima stella, anche se a ben guardare sembra piuttosto un pianeta. La Luna è a tre quarti e illumina il cielo offuscando il chiarore della Via Lattea che è comunque uno spettacolo. Alle 23 la stanchezza ha il sopravvento e mi addormento.

Difficoltà: non superano il T3, vi è solo un breve tratto attrezzato con una catena ma nulla di difficile nè esposto. La difficoltà maggiore sta nel fatto che gli unici a frequentare questi sentieri sono, evidentemente, gli alpigiani che non hanno bisogno di indicazioni. Da San Bartolomeo a Bardughè si trovano solo tre - quattro indicazioni molto scolorite, il sentiero nei tratti non boscati è spesso invaso dalla vegetazione. Con la cartina 1:25000 comunque ce la si cava ottimamente. Ho indicato come Waypoint il luogo del bivacco perchè è in effetti un buon posto.

Tourengänger: paoloski
Communities: Hikr in italiano


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentare (7)


Kommentar hinzufügen

Menek hat gesagt:
Gesendet am 27. Juni 2018 um 13:09
Battista ti accompagna...

paoloski hat gesagt: RE:
Gesendet am 3. Juli 2018 um 13:32
In effetti è così, ciao

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 28. Juni 2018 um 12:23
Bellissimo pensiero, Paolo.
Battista lo gradirà, così come i prossimi che vorrai dedicargli.

paoloski hat gesagt: RE:
Gesendet am 3. Juli 2018 um 13:32
Grazie!

GIBI hat gesagt:
Gesendet am 29. Juni 2018 um 13:28
Non potevi ricordarlo in modo migliore

paoloski hat gesagt: RE:
Gesendet am 3. Juli 2018 um 13:33
Grazie!

paoloski hat gesagt:
Gesendet am 2. Juli 2018 um 15:47
Grazie a tutti per le vostre parole.


Kommentar hinzufügen»