Il fine (la montagna) giustifica i mezzi (gli sci): sono un amante delle mie fide ciaspole, ma voglio aprire una porta allo scialpinismo! Conosco i miei limiti sulla discesa in fuoripista e mi ricordo bene il flop di 3 anni fa al Poncione di Val Piana. Ma ho deciso di darmi una seconda possibilità. Ora ho un paio di sci, miei. Voglio andare per gradi, partire da qualcosa di facile, provare con calma le inversioni. Chamois mi sembra un buon luogo da cui partire: neve fin dalla partenza, discesa lungo le piste, pendii mai troppo ripidi. Prendo la prima funivia delle 7, temendo che la neve diventi insciabile. Sorprendentemente, la neve è dura, compatta, perfetta per salire. Poco prima del Colle Fontana Fredda provo una variante su un terreno un po' più ripido. Le inversioni vengono abbastanza bene, merito forse degli sci corti? Boh. Mi fermo ad uno sperone poco più a E della Punta omonima. Sento improvvisamente caldo, ho paura che la neve non tenga e scendo subito. Invece la neve è ancora dura. Cerco qualche variante fuoripista anche in discesa, senza esagerare! Sotto il lago di Lod le condizioni cambiano drasticamente, la neve diventa così molle da non riuscire neanche a scivolare, in dérapage. Così, visto che il fine giustifica i mezzi, scendo a scaletta, prima, e con gli sci in spalla, poi! Sono soddisfatto. E, per concludere la bella giornata, a Chamois faccio amicizia con una giovane coppia di simpatici varesotti, con cui ci scambiamo le nostre idee sulla montagna, trovando tanti bei punti in comune!
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