Punta Falinère (2762 m)


Publiziert von Sky , 8. Februar 2011 um 00:05.

Region: Welt » Italien » Aostatal
Tour Datum: 6 Februar 2011
Hochtouren Schwierigkeit: L
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT4 - Schneeschuhtour
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Aufstieg: 905 m
Abstieg: 905 m
Kartennummer:293 Valpelline

Weekend bianco a Chamois col gruppo di Besnate.

Il sabato pomeriggio lo passiamo pigramente a vagabondare verso il Lago di Lod e a perlustrare la geografia della zona, osservando il pendio in direzione della Punta di Falinère, meta dell’indomani. Il problema principale della zona è la presenza delle piste di sci, dal momento che non possono essere risalite (sia per la possibilità di essere multati, sia per il pericolo, assai più concreto, di essere travolti da qualche sciatore che viene giù sparato, specie se si sta risalendo una stradina con una curva cieca). Da sotto si vede chiaramente il santuario de la Clavalitè, che spicca sulla cresta che separa la valle di Chamois da quella di Cheneil. Alla sua destra la Punta di Falinère.

Alla sera, carta alla mano, decidiamo l’itinerario per la domenica. Con Luca e le sue amiche restiamo d’accordo che passiamo da loro alle 8.30. Loro stanno in un albergo-rifugio un po’ più in alto, lungo la strada da percorrere. Inizialmente si sarebbero dovuti aggregare un po’ di altra gente, poi alla fine ci sono solo io a partire di buon ora dal mio albergo. Gli altri fanno qualcosa con cui possono tornare per l'ora di pranzo.

Alla partenza siamo in quattro, Luca e Giusy con le pelli di foca, io e Stefania con le ciaspole. Bene, i gruppi misti mi piacciono sempre !

Alla mattina le piste sono deserte, ne approfittiamo quindi per risalirle giusto fino al lago di Lod (la parte più fastidiosa perchè senza tanta neve attorno..) senza rischiare la vita..! Oggi voglio provare un po’ i ramponi (per testarli sul ghiaccio devo aspettare l’estate.. raggiungere un ghiacciaio in invernale non è una passeggiata.. e poi comunque con la neve non si noterebbe la differenza !), quindi ne approfitto subito, sfruttando la neve ancora dura. Arrivati al lago incomincia a non tenere più e metto le ciaspole.

Nella salita puntiamo direttamente verso il santuario, costeggiando in parte le piste dall’esterno. Oggi, con poco pericolo di valanghe, mi diverto a seguire la linea di massima pendenza, prima con le ciaspole, che tengono come sempre alla grande, e poi con i ramponi. Purtroppo la neve compatta non dura a lungo e così, quando mi trovo a sprofondare senza nessuna possibilità di scampo, rimetto nuovamente le ciaspole. Lo sfrutto come esercizio, anche per provare a fare il “cambio d’abito” in condizioni disagevoli (in mezzo alla neve ed in pendenza). Alla fine arriviamo al santuario tutti quanti assieme, pur avendo seguito strade differenti. Di lì il panorama si apre fino a vedere il Cervino, che domina l'alta Valtournanche. Più in basso, dall’altra parte, oltre la vallata principale della Val d’Aosta, si riconoscono GranPa, Emilius e Ruitor.

Stefania e Giusy si fermano qui, il panorama è già di per sé molto appagante, Luca andrebbe un attimo fino alla cima : beh, ovviamente anch’io !

Partiamo subito, con una prima discesa verso un pianoro e poi la risalita, prima verso un piccolo panettone, e poi, dopo un colletto, rimanendo sempre dal versante S, lungo la cresta. C’è un pezzo in traverso piuttosto esposto. Le ciaspole tengono perfettamente. Luca è più avanti, sfruttando le lamine degli sci che sono ideali su questo terreno, ma arrivato a questo punto decido che non è più il momento di fidarmi delle mie ciaspole, e, visto anche che la neve è bella compatta, calzo nuovamente i ramponi, mentre il mio socio mette i rampanti. Supero una coppia. La ragazza soffre per l’esposizione, il suo compagno la lega e la porta su. L’ultimo pezzo, sempre in cresta, è tutto battuto e i ramponi sono l’ideale.

Arrivati alla cima, stretta di mano : per me che sono alle prime armi con l’alpinismo è una bella soddisfazione ! ancor più in invernale !!

La croce è minimalista, molto bella ! Ci facciamo le foto di vetta a vicenda, poi ci prepariamo per la discesa. Io metto in pratica la tecnica del passo incrociato su ghiacciaio imparata guardando youtube : sembra facile..!

Arrivati nuovamente al santuario, io un po’ dopo Luca, ovviamente ! ci prepariamo questa volta alla discesa a valle. Per Stefania è praticamente la prima volta con le ciaspole, e la discesa fa sempre il suo effetto, anche se sai già sciare. Io e Luca le diamo un po’ di consigli su come muoversi, specialmente quello, controintuitivo per uno abituato a sciare, di seguire la linea di massima pendenza invece che andare di spigolo come con gli sci. Non conoscendo a memoria il percorso, cerchiamo di indovinare dove la pendenza sarebbe stata minore : Luca si spinge tutto a sinistra, Stefania decide di portarsi a destra, verso le piste. Io la scorto come un’ombra. Purtroppo ci andiamo a intruppare proprio su un traverso abbastanza esposto, che è la situazione più rognosa con le ciaspole, specie se non tengono perfettamente e se la neve è farinosa o molle come oggi. Ad ogni modo, riusciamo a venirne fuori e, una volta superato questo tratto un po’ difficile, ci troviamo di fronte pendii molto più dolci. Nel frattempo Stefania ha capito come funzionano le ciaspole in discesa, e tutto ora sembra più facile.

Luca ci aspetta all’ombra di una baita (oggi il sole è cocente.. io ho bisogno di un attimo di tregua e ne approfitto..) e discutiamo tutti insieme sul percorso fatto e sulle difficoltà incontrate. Finita la pausa, riprendiamo la strada per Chamois, stavolta senza più alcuna difficoltà tecnica. A questo punto si può approfittare del rilassamento mentale per chiacchierare un po’.

Giornata stupenda, ottima compagnia e bella cima, che ti lascia un bel sapore in bocca, nonostante non sia un tremila.. ma d’inverno non è facile farne, almeno con le ciaspole.. Peccato per il GPS, che ha deciso di abbandonarmi appena partito, causa batterie scariche ! Che babbeo !


Tourengänger: Sky
Communities: Hikr in italiano


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