Monte Bronzone e sentieri inesplorati.
Oramai con questo tempo ballerino è difficile usufruire dei giorni del week end per fare un giro, e allora sfruttiamo la finestra di bel tempo che Madre Natura ci regala e con calma olimpica ci portiamo nella vicina Adrara San Martino. Ovviamente oltre alla salita sul Bronzone il nostro obiettivo è quello di non pestare neve, e sembra proprio che questo desiderio si avveri.
Partiamo da Canzanica, che, oltre alla curiosità personale, nessuno su Hikr c’è mai stato per salire al Bronzone, e come da palina indicativa seguiamo il sentiero 719/5 Giallo. Fatti pochi passi si entra nel bosco e con pendenza costante ci si avvicina al Monte Canzano dove ci si arriva facendo una brevissima deviazione a muzzo, a segnalarne la cima un invisibile quanto inutile ferro piegato e conficcato nel terreno.
Ritornati sul sentiero ufficiale saliamo sino alla Ca della Betina camminando sempre in un ambiente gradevole, la palina presente ci segnala l’ascesa diretta al Bronzone. Seguendo invece il sentiero 701 si arriva in cima passando prima dal Rif. Gombo. Passiamo la zona della Plagna dove troviamo un roccolo ed una altana adibita a Cervwatching, e una volta raggiunta la soprastante Pozza giriamo a sinistra per seguire la cresta chiamata Corna Meruselli. Il sentiero è sempre ben visibile e bollato e una volta fuori dal bosco con un ultimo strappo oltrepassiamo la zona rocciosa e giungiamo sul Bronzone dopo 2h30 di cammino.
In cima c’è un simpatico gruppetto di escursionisti che ci coinvolgono nelle loro discussioni, ma che soprattutto ci offrono dell’ottimo spumantino rinfrescato dal cumulo di neve presente vicino alla campana. Il sole è bello alto e la temperatura è intorno ai 14°, un assaggio di primavera alla faccia del Poge! :)))
Ci godiamo il meritato riposo e dopo 1h di abbronzatura scendiamo al sottostante Rif. Gombo per risalire all’impercettibile Punta Piagnola. Da questo punto in poi seguiamo la cresta che porta al Colle Dedine, una cresta immersa in un bosco di agrifogli dove nel primo tratto dobbiamo stare attenti alla flebile traccia. Giungiamo sulla Corna Gemella, e dopo avere costruito un ometto pian piano perdiamo quota sino ad incrociare il sentiero 746, una volta virato a destra raggiungiamo in pochi minuti il Colle Dedine.
Al Colle ci restiamo giusto il tempo di fare un paio di foto, poi facciamo dietro front sino al trivio, dove continuiamo il cammino ignorando ovviamente la salita alle creste. Il sentiero 746 è molto bello e di problemi non ce ne sono, così dopo poco tempo arriviamo in Loc. Zedvello; qua il sentiero sale verso il Rifugio Gombo per intercettare il sentiero 701, ma noi amiamo complicarci la vita e vogliamo tornare a Canzanica per altre vie.Ci stacchiamo dal sentiero e scendiamo sino all’ultima casa di Zedvello, imboccata la sterrata, la percorriamo per 100 metri sino ad incrociare un capanno, poco prima del capanno sulla sinistra imbocchiamo la traccia che si addentra un po tra i rovi e proseguiamo con molta attenzione. Alla deviazione trovate un bollo blu.
Seguendo questa malagevole traccia proseguiamo dentro un bosco molto wild, qua bisogna fare attenzione e sfruttare il senso dell’orientamento (se l’avete), ma giunti nei pressi di una bella baita in ristrutturazione circondata da Abeti, praticamente uscite dal primo guaio. Da qua alle Poffe del Bronzone il sentiero è tutto ben visibile. Ora proseguiamo sulla sterrata che poco dopo diventa bitumata, arrivati alla sbarra, sulla sinistra si stacca una carrareccia che porta alla Ca della Betina; senza fare molta strada incrociamo la palina che indica per la Croce di Costardisio, imbocchiamo il sentiero bollato di giallo e in 10 minuti di tempo o poco più arriviamo prima alla Santella e poi subito dopo con facile cresta alla Croce che domina Adrara San Martino e Adrara San Rocco.I bolli gialli arrivano sino alla Croce, per continuare l’escursione bisogna ritornare alla Santella dei Santissima dove giriamo a destra, Canzanica la vedevamo dalla Croce quindi la direzione da prendere è impossibile sbagliarla. La traccia scende in maniera decisa, una traccia dove non c’è nessuna impronta umana e dove la confusione dei rami caduti impone attenzione, con lo sporco del fogliame che copre tutto non è difficile sbagliare deviazione. Ma si va di logica, seguendo il sentiero messo meglio, sbucati su una bella A.S.P. la seguiamo sino alla Santella passata all’andata, e con medesimo sentiero fatto al mattino in poco tempo ritorniamo all’auto. Ed il cerchio è chiuso…
Nota 1): Se amate l’escursionismo di ricerca questo è il giro che fa per voi; sino al Colle Dedine e poi a Zedvello è tutto molto logico, da Zedvello in poi ci vuole un discreto senso dell’orientamento. Se volete divertirvi non scaricate la traccia e avventuratevi così come abbiamo fatto noi. :))) Ma se non siete esperti di montagna il consiglio ovviamente è quello di seguire il mio tracciato Gps. Comunque la salita al Bronzone da questo lato secondo me è molto più bella della partenza da Predore.
Nota 2): Cazzeggi vari…
Lercio Trump: L’insegnante con l’arma di calibro più grande diventerà automaticamente preside.
Lercio Tv: Velina di Striscia non trova il fidanzato e le viene assegnato un calciatore d’ufficio.
Spinoza politica: Stephen Hawking ci aveva messo in guardia più volte dalla pericolosità degli alieni. E non erano ancora diventati il primo partito.
A la prochaine! Menek,Rosa
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