Valbrona e Monte Megna


Publiziert von cai56 , 8. Juni 2017 um 10:39. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 2 Juni 2017
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:00
Aufstieg: 1043 m
Abstieg: 1042 m
Strecke:Circolare 21 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Nibionno lungo la statale 36; da qui seguire la provinciale 342 fino ad Anzano del Parco, dove si imbocca la provinciale 40, che si segue fino a Canzo. Raggiungere Asso, oltrepassarne il centro e svoltare a sinistra dopo il campo sportivo. Ampio piazzale di parcheggio.

La Valbrona, solco di collegamento nella direzione ovest-est fra Valassina e ramo lecchese del Lario, si presenta fisicamente come una conca moderatamente abitata fra i ben noti Corni di Canzo e una dorsale boscosa culminante nel Monte Megna. Appunto il versante settentrionale della Valbrona, a cavallo anche con la soprastante Conca di Crezzo, presenta una notevole quantità di sentieri che, benché approssimativamente segnalati e quasi per nulla cartografati, offrono molteplici possibilità di belle passeggiate fra le frazioni di Valbrona e i suoi alpeggi. Il panorama dalla croce del Monte Megna [il vero punto culminante non è immediatamente riconoscibile fra le varie elevazioni della dorsale] è davvero esteso, trovandosi in una buona posizione quasi centrale nel Triangolo Lariano, ma ancora non lontana dai laghi della Brianza; ottimo anche il punto di vista su Grigne e Resegone.

Dalla piazza del mercato (parcheggio) di Asso ci si dirige facilmente verso Piazza Monsignor Discacciati con le sue due caratteristiche chiese e, di fronte al viale del cimitero, si imbocca la Via Vecchia per Visino; scorrendo fra abitazioni e qualche prato (massi erratici), ci si avvicina all'attraversamento della provinciale per Bellagio: il percorso prosegue in salita sull'altro lato. Anche qui alcune case e un'azienda agricola (località Cornareno), poi si entra nel bosco lungo un bell'acciottolato limitato da muri a secco. Raggiunto il culmine della salita, si entra nel comune di Valbrona e si inizia la discesa verso la frazione Visino lungo una sterrata al margine dei prati; all'altezza di una villa di tenue color verde, si volge bruscamente a destra e si raggiunge in discesa la provinciale: la si segue per alcune decine di metri verso Asso (destra), fino ad un ristorante presso i campi.
Immediatamente si oltrepassa il torrente Foce e se ne segue il corso sull'altra riva lungo una pista sempre più erbosa; passando a margine dei boschi, si ritrova una sterrata presso un'azienda zootecnica e si torna a valicare il Foce. Su asfalto si risale il corso d'acqua e, nei pressi di edifici residenziali, si riattraversa due volte in rapida successione il torrente: a questo punto, nei pressi di un parchetto pubblico, si imbocca una pista pedonale con indicazione per le sorgenti del Foce. In vista del camino dell'ex-fornace Tacchini, si entra fra le case della frazione Candalino: proseguendo lungo i vicoli del paese, si raggiunge una piazzetta con fontana (Fonte Cumparöla) e la chiesetta dell'Addolorata. A fianco dell'edificio religioso, si imbocca la ripida mulattiera acciottolata che sale nel bosco: con un lungo tratto a saliscendi si percorrono i fianchi boscosi del Ceppo della Forca fino ad un incrocio con la vecchia strada per Oneda e i Corni di Canzo. Si scende a sinistra in veloce discesa, si oltrepassano i ruderi di un ristorante e si torna sulla provinciale presso la Chiesa di S.Apollinare e il cimitero della frazione Maisano. Si segue la carrozzabile verso Onno fino alla chiesetta di San Rocco: sul lato destro, a fianco di una vicina cappelletta votiva, si stacca uno sterrato a sinistra che scende ad una seconda chiesetta: siamo alla cosiddetta "Madonna della Febbre", sull'antico percorso verso il lago. Oltrepassato il portico colonnato, si risale sulla provinciale e la si attraversa, proseguendo sulla strada per San Giorgio; si tratta di un tranquillo percorso fra ville, cascine e boschi, che va a terminare nei pressi di una residenza assistenziale (ex-colonia, fino al 1998). L'asfalto termina e si prosegue su una larga mulattiera che inizia una discesa a picco verso Onno: pochissimi metri e si abbandona la discesa per salire a sinistra in direzione "Crezzo". Il sentiero è molto bello e alterna brevi - molto brevi - tratti pianeggianti a lunghe salite nel bosco; occasionalmente si tralasciano deviazioni a sinistra (indicate) che retrovertono in Valbrona e si prosegue attraversando scenografiche faggete. Nei pressi di un isolato agriturismo con allevamento di capre, si abbandona il sentiero per Crezzo - ormai quasi pianeggiante - e si riprende una vigorosa salita seguendo le indicazioni per il Sentiero del Tivano. La traccia, poco evidente sul terreno privo di vegetazione (solo terriccio, ghiaie e foglie autunnali di faggio) e mal segnalata sui tronchi, affronta il pendio fino a raggiungere una dorsale fittamente boscosa e poco delineata, a confine con la Conca di Crezzo; il sentiero, ora molto ben visibile, asseconda con precisione le vivaci ondulazioni della cresta, in un susseguirsi di salite e discese fra un dosso e l'altro: le "cime" sono almeno tre e una di queste dovrebbe essere il vero Monte Megna. Comunque si prosegue, raggiungendo zone più aperte, dove antiche radure procurate al pascolo stanno tornando allo stato cespuglioso: in fondo, verso la pianura, si staglia la croce del Monte Megna, imponente manufatto metallico (circondato da recinto anti-capre), ben posizionata sulle sottostanti Valbrona e Valassina. Si torna sui propri passi per un paio di centinaia di metri e si seguono le indicazioni a sinistra per Lasnigo: si tratta di un bellissimo sentiero, affiancato da un'artigianale via-crucis, che si precipita fino all'imbocco della Conca di Crezzo. [Per chi corre: tratto entusiasmante, molto tecnico e veloce, pericoloso per le molte radici affioranti. Però breve: in una decina di minuti è già finito]. All'incrocio con la strada asfaltata, si scende a sinistra e si prosegue fino a Lasnigo: subito a sinistra si risale la carrozzabile fino alla chiesa dei Morti di Valmorana (tempietto costruito sul luogo di una fossa comune per i morti della peste del 1531); seguendo le indicazioni per Megna, si rientra nel bosco e si segue fino al suo termine la sterrata di accesso al piccolo borgo agricolo. Attualmente l'Alpe di Megna è praticamente disabitata, ma fino a pochi anni fa era sede di una  rinomata comunità per il recupero sociale dei tossicodipendenti: i segni dell'abbandono iniziano ad affiorare. Nei pressi di una fontana, si scende a destra lungo una mulattiera acciottolata, si oltrepassano un vicino lavatoio e una cappelletta con sorgente: in breve si raggiungono le prime abitazioni di Pagnano, frazione di Asso, e si sfruttano scorciatoie e scalinate per tagliare le curve della vecchia provinciale per Bellagio. Scesi ad Asso, destreggiandosi fra le strade del centro storico, si arriva ai piedi della scalinata che permette di accedere alla chiesa di San Giovanni Battista: è uno dei due templi di Piazza Monsignor Discacciati, dove si riprende il percorso di andata.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 10. Juni 2017 um 18:15
Itinerario di (ri)scoperta, insolito ed interessante.
Bravi, come sempre.

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. Juni 2017 um 20:48
Ho "fatto giù" la polvere da qualche vecchio ritaglio e ho messo insieme.
Carino, poco lontano da casa: cosa di più?


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