Monte Salmurano Mt.2269
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17 gennaio 2016 : un quasi...Salmurano
12 marzo 2017: SALMURANO!!!
Da quel giorno di gennaio era rimasto un sassolino nella scarpone, che finalmente abbiamo tolto....
Questa volta le condizioni della neve e del meteo erano senza dubbio migliori, senza il forte vento e le temperature gelide dell'anno scorso, ma il Salmurano rimane “per noi ciaspolatori perennemente alle prime armi”, una cima mai banale.
Raggiunta la Valtellina, si arriva a Morbegno e da qui, seguendo le indicazioni, si imbocca la strada che risale la Val Gerola.
Superato l’abitato di Gerola Alta si prosegue fino alla frazione di Pescegallo.
Alla sinistra dell’Albergo Mezzaluna parte una stradina (cartello indicatore per il Lago di Pescegallo).
Seguirla per pochi minuti e, dopo aver oltrepassato un torrentello, abbandonarla per salire un aperto pendio alla sua destra.
Al termine del pendio si raggiungono le due baite della Casera di Pescegallo, a monte delle due case, presso un alto larice isolato, imboccare una stradina che sale verso sinistra e che guadagna quota alternando tornanti e traversi fino ad arrivare alla diga di Pescegallo.
Si volge decisamente a destra e per dossi e valloncelli, si entra nel bel vallone che conduce sotto il Monte Valletto.
La meta della gita appare chiaramente all’estremità destra della cresta che chiude il vallone.
Dalla via da cui tutti salivano lo scorso anno nessuno si avventura e questo ci preoccupa, ma subito vediamo che gli sci alpinisti hanno aperto un varco che sbuca al colletto posto tra la cima Valletto e la cresta che conduce al Salmurano.
Dopo un lungo traverso si arriva al ripido colletto e da qui per cresta si raggiunge il Salmurano, la cima è affollata e ci sentiamo mosche bianche perché siamo gli unici ciaspolatori in mezzo a tanti sci alpinisti.
La vista spazia dal Grignone al vicino Pizzo dei Tre Signori, al gruppo Badile - Cengalo, al Disgrazia e alle cime delle Orobie Bergamasche.
Tutti scendono lanciandosi giù per la ripidissima parete del Salmurano e nessuno ritorna al colletto.
Anche noi tentiamo questa via di discesa ma è veramente troppo ripida e soprattutto non riusciamo a vedere se ci sono salti, così ritorniamo al colletto, ma i primi metri di discesa, molto ripidi, li facciamo senza le nostre ingombranti "padelle" ai piedi......
Arriviamo alla diga del Lago di Pescegallo, facciamo una meritata sosta a goderci il tiepido sole con lo sguardo sempre rivolto al Salmurano ormai deserto.
.....E alla fine come da tradizione non poteva mancare la sosta finale allo spaccio Galbusera!!!!!!
Nadia
12 marzo 2017: SALMURANO!!!
Da quel giorno di gennaio era rimasto un sassolino nella scarpone, che finalmente abbiamo tolto....
Questa volta le condizioni della neve e del meteo erano senza dubbio migliori, senza il forte vento e le temperature gelide dell'anno scorso, ma il Salmurano rimane “per noi ciaspolatori perennemente alle prime armi”, una cima mai banale.
Raggiunta la Valtellina, si arriva a Morbegno e da qui, seguendo le indicazioni, si imbocca la strada che risale la Val Gerola.
Superato l’abitato di Gerola Alta si prosegue fino alla frazione di Pescegallo.
Alla sinistra dell’Albergo Mezzaluna parte una stradina (cartello indicatore per il Lago di Pescegallo).
Seguirla per pochi minuti e, dopo aver oltrepassato un torrentello, abbandonarla per salire un aperto pendio alla sua destra.
Al termine del pendio si raggiungono le due baite della Casera di Pescegallo, a monte delle due case, presso un alto larice isolato, imboccare una stradina che sale verso sinistra e che guadagna quota alternando tornanti e traversi fino ad arrivare alla diga di Pescegallo.
Si volge decisamente a destra e per dossi e valloncelli, si entra nel bel vallone che conduce sotto il Monte Valletto.
La meta della gita appare chiaramente all’estremità destra della cresta che chiude il vallone.
Dalla via da cui tutti salivano lo scorso anno nessuno si avventura e questo ci preoccupa, ma subito vediamo che gli sci alpinisti hanno aperto un varco che sbuca al colletto posto tra la cima Valletto e la cresta che conduce al Salmurano.
Dopo un lungo traverso si arriva al ripido colletto e da qui per cresta si raggiunge il Salmurano, la cima è affollata e ci sentiamo mosche bianche perché siamo gli unici ciaspolatori in mezzo a tanti sci alpinisti.
La vista spazia dal Grignone al vicino Pizzo dei Tre Signori, al gruppo Badile - Cengalo, al Disgrazia e alle cime delle Orobie Bergamasche.
Tutti scendono lanciandosi giù per la ripidissima parete del Salmurano e nessuno ritorna al colletto.
Anche noi tentiamo questa via di discesa ma è veramente troppo ripida e soprattutto non riusciamo a vedere se ci sono salti, così ritorniamo al colletto, ma i primi metri di discesa, molto ripidi, li facciamo senza le nostre ingombranti "padelle" ai piedi......
Arriviamo alla diga del Lago di Pescegallo, facciamo una meritata sosta a goderci il tiepido sole con lo sguardo sempre rivolto al Salmurano ormai deserto.
.....E alla fine come da tradizione non poteva mancare la sosta finale allo spaccio Galbusera!!!!!!
Nadia
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