Monte Barro

Oggi breve passeggiata sul Monte Barro.
Moira non c'è ancora salita, e le avevo promesso di portarla.
La giornata è bella; partiamo tardi da Milano, il percorso è breve.
Sosta per il caffé nel bar vicino alla fermata del bus, l'unico di Galbiate dove non ho trovato macchine per giocare; ultimamente cerco di boicottare questi locali, quando possibile.
Cominciamo la salita seguendo le indicazioni; un tratto di asfalto, una comoda mulattiera, ancora un breve tratto di asfalto sulla strada per l'Eremo, poi alla Fornace riprendiamo la mulattiera.
Breve sosta all'Ostello dove prendiamo alcuni libri e documentazione varia sul Parco, poi riprendiamo la salita verso la cima.
Non ci sono ancora le splendide fioriture che caratterizzano questa zona, ma ci tornerò a breve con una delle mie vecchie reflex a pellicola attrezzata per le macro.
L'aria è fresca e quasi non sudiamo anche nell'ultimo tratto ripido.
Arriviamo sulla cima dopo 1 ora e 45 minuti di tranquilla passeggiata.
Il vento ha spazzato gran parte della solita foschia, e il panorama è limpido e dettagliato quasi come in una fredda giornata d'inverno; mi torna in mente un gelido sabato di gennaio in cui ho portato qui Maurizio, ma stranamente senza ghiaccio sul sentiero; ma poi non tanto strano, con la siccità che c'era.
Qui troviamo due escursionisti della SEM di Milano con cui passiamo un po' di tempo; io già affamato comincio a mangiare qualcosa, dopo di che cominciamo la discesa fino all'Eremo.
Sosta per il pranzo; il bar è chiuso, ma all'Ostello possiamo prendere delle birre artigianali che troviamo buone.
I due escursionisti ci salutano e ripartono, noi restiamo ancora un po' a goderci la bella giornata.
Ci informiamo sui prezzi dell'Ostello, sono molto buoni, varrebbe la pena di passare qui due giorni per osservare bene la flora.
Riprendiamo la discesa per Galbiate, altro caffé nel bar del mattino, poi prendiamo l'autobus per Lecco.
Quando si trovano queste belle giornate, dispiace sempre un po' dover tornare nell'aria irrespirabile di Milano.
Alla prossima 
Ciao
Stefano