Monte Due Mani


Publiziert von paoloski , 13. Juni 2016 um 18:17. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:12 Juni 2016
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Klettersteig Schwierigkeit: K3 (ZS)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:30
Aufstieg: 800 m
Abstieg: 800 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Varese, Como, Erba, in prossimità di Lecco prendere la statale e seguirla attraversando le gallerie, uscire in direzione Valsassina, proseguire fino a Ballabio dove in prossimità della grande rotonda occorre seguire l'indicazione per Lecco e percorrere così un tratto della vecchia strada proveniente dal capoluogo. Seguirla fino ad oltrepassare un supermercato ed un distributore sulla destra, dopo 300 metri sulla sinistra si devia per una stradina che sale con diversi tornanti, dopo circa 4 Km si trova, sulla sinistra uno spiazzo con l'indicazione dell'inizio della ferrata. Nello spazio possono starci tre macchine, altre sono parcheggiabili in piccoli spiazzi prima e dopo.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Gita ad anello.
Unterkunftmöglichkeiten:Bivacco in vetta al Monte Due Mani.
Kartennummer:Kompass 91 Lago di Como - Lago di Lugano

È arrivata l'ora della ferrata per gli allievi degli Incontri di Avvicinamento alla Montagna 2016. Dopo varie esitazioni a causa delle previsioni meteo estremamente variabili si è deciso di ritornare alla ferrata Contessi al Monte Due Mani. Fu fatta diversi anni fa e i commenti non furono entusiastici ma da allora sembra sia stata rimessa a nuovo e Sergio e qualche altro accompagnatore sono stati a provarla e l'hanno trovata proponibile.
Fra i vantaggi presi in considerazione il principale è quello che il percorso si sviluppa su una decina di torrioni collegati fra loro da un sentiero, c'è quindi la possibilità di uscire in vari punti, il fatto che sia poco distante da Lecco la rende poi raggiungibile in poco tempo.
Lo svantaggio è quello di non avere molto parcheggio nei pressi della partenza per cui ci si trova prima delle 6 ed alle 8 siamo già sul posto, d'altronde siamo, fra allievi ed accompagnatori, una quarantina per cui, anche compattandosi il più possibile, le auto sono tante.
La partenza dal parcheggio è ripida e oltremodo fangosa ma in pochi minuti siamo all'attacco del primo torrione, pare sia uno dei più ostici ed infatti cominciamo una lunga attesa finchè Fabio, il direttore, decide di prendere una parte degli allievi e qualche accompagnatore e salire all'attacco del terzo torrione (il primo ed il secondo sono collegati). Altrimenti gli ultimi rischierebbero di attaccare a mezzogiorno. Vado con lui assieme a Daniela, con noi ci sono anche Monica, Sara e Nadia che faranno il sentiero per problemi fisici vari.
Visto che il percorso della ferrata interseca quello del sentiero do la mia macchina fotografica a Monica che così potrà fare, e farmi, qualche foto.
Arriviamo così all'attacco del terzo torrione, è abbastanza ostico ma intervallandoci fra gli allievi riusciamo a farli salire senza troppi problemi. Come sempre, essendo la prima volta, tendono a dimenticare di avere anche le gambe e salgono praticamente usando solo le braccia. Non che la ferrata aiuti molto: la roccia non è un granchè e non offre spesso dei buoni appigli, oltretutto non c'è il cavo ma solo la catena e questo complica non poco lo scorrimento dei moschettoni.
Riprendiamo il sentiero ed affrontiamo in successione i torrioni successivi, più salgo e meno mi piace questa ferrata: non sono certo un appassionato del genere, ma questa mi pare piuttosto insulsa, pochi tratti arrampicabili, roccia perlopiù viscida e con pochi appigli, spesso e (mal)volentieri, a meno di voler star qui per un bel po', tocca salire "alla pompiera".
Arriviamo al famoso ottavo torrione detto "della discordia". Questo è considerato il più duro della ferrata e, a buona ragione, avevamo già deciso di non salirlo con gli allievi. Fra l'altro quando vi arriviamo è completamente immerso nella nebbia, il primo tratto è su una roccia nerastra che appare fradicia d'acqua...decisamente poco attrattivo.
Saliamo così direttamente al nono che si sviluppa su una placca ben poco appigliata per poi passare al superamento di alberi e concludersi con un traverso su rocce mobili...il bijoux finale.
Siamo in collegamento radio con gli altri accompagnatori che, a quanto pare, sono sparsi sulla quasi totalità del percorso. Aspettiamo che il gruppo accompagnato da Carlo e Piera esca dal nono e saliamo insieme alla cima del Monte Due Mani.
Purtroppo siamo in mezzo alle nuvole per cui il panorama è praticamente inesistente. Peccato perchè questo, a mio avviso, è il tratto più bello della salita: il sentiero percorre una cresta aerea che, a volte, si assottiglia molto fino ad avere dei pendii estremamente ripidi da ambo i lati, in alcuni punti vi sono delle catene, in altri, altrettanto insidiosi non vi è traccia di attrezzature, il criterio con cui sono state posate ci appare spesso poco chiaro.
Quello che, da appassionato di botanica, non posso non notare è che questa montagna è un autentico scrigno di specie floristiche fra le più varie. Una bella sorpresa.
Arriviamo in vetta, in cima vi è un'enorme croce ed un bivacco, ci sono già diverse persone. Diamo fondo alle cibarie e, a tratti, veniamo anche deliziati da subitanee apparizioni del paesaggio.
Da quel poco che è dato vedere comunque la cima offre decisamente un panorama di prim'ordine e mi riprometto di tornarci in una giornata migliore evitando accuratamente di ripercorrere la ferrata.
Per la discesa optiamo per un giro ad anello scendendo verso Est fino a reincontrare la strada che porta a Morterone, bisognerà farsi qualche chilometro a piedi su asfalto ma chissà, un passaggio magari riusciremo a trovarlo. La discesa su sentiero per il versante orientale è piacevole, dapprima per prati poi nel bosco, anche qui i fiori sono vari ed abbondanti. Raggiunta la strada ci incamminiamo e, dopo neppure un chilometro, io e Monica, che eravamo un po' distanziati, troviamo un passaggio ed in pochi minuti siamo alle auto.
Alla spicciolata arrivano anche accompagnatori ed allievi,  gli autisti salgono a recuperare chi è ancora lungo il percorso ed alle 16 ci siamo tutti.
Appuntamento per torte e rinfreschi al parcheggio vicino al distributore a Ballabio.

La ferrata rimane un momento imprescindibile degli Incontri di Avvicinamento, diciamo che questa non si è rivelata la più adatta, per un corso di principianti, la Caprie in Val di Susa è senz'altro più bella ed appagante, oltre che molto meglio concepita. Comunque anche per quest'anno è andata: gli allievi sembrano soddisfatti e questo basta.
Bello comunque il Monte Due Mani, nonostante le nuvole il panorama è decisamente rimarchevole e la varieta floristica eccezionale. Ci tornerò per il sentiero.

Tourengänger: paoloski, fabiano, Mauronster, Marchino


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