Due bipedi e un quattrozampe sul Due Mani! Da Culmine S. Pietro.
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Se il tempo non è granchè e la forma fisica pure, allora bisogna trovare qualcosa di appropriato, insomma una Cima che faccia al caso mio… Due Mani? Mai andato…
Per questa ennesima escursione sulle Prealpi Lombarde, ritrovo il vecchio amico Piero “il cinghiale” (autonominatosi - orientamento sicuro-)… è da un po’ di tempo che non cammina per i monti e mi ha chiesto se si poteva fare qualcosa di godurioso senza spaccarsi troppo le gambe, in sostanza, un giro appena sopra il livello turistico. Guardo e riguardo la “mitica” Kompass e… ecco, andiamo sul Due Mani, ma partendo da Culmine S. Pietro.
Parcheggiata l’auto al ristorante Passo Culmine S. P. (1265 mt) , lì trovate subito la palina direzionale con la scritta Monte Due Mani 2h45; si cammina su sterrata per circa 30/40 minuti, passando prima un agriturismo e subito dopo, un piccolo agglomerato di case appena ristrutturate (ex colonia) e proseguendo ancora sempre in falsopiano, arrivate ad un bivio. A Dx c’è una sbarra che chiude la strada (+ palina), la oltrepassate e vi portate in un lampo alla Casera Muschiada con le sue baite diroccate, ora, la strada si restringe e diventa sentiero. L’ennesima palina vi dice che è il sentiero N° 32. In continui saliscendi e dentro un bel bosco di faggi, arrivate alla Bocchetta di Desio (1335 mt) con l’ennesima baita diroccata, alzate lo sguardo, e davanti a voi, troverete il Due Mani con il suo ripido sentiero. La palina indica in 1h5 minuti per la cima, e per essere sicuri di non sbagliare sentiero ( ma non ci sono problemi), seguite i numerosi bolli rossi. Con innumerevoli zig zag, oltrepassate la metà della risalita al monte e vi portate ad una biforcazione, da qua, potete decidere che sentiero tenere; a Sx un lungo traverso leggermente esposto vi porta su una selletta e poi alla vetta, a Dx, salite ripidi sino ad arrivare sulla cresta dove trovate una palina che indica sia per il Due Mani che per lo Zucco di Desio. Noi siamo saliti percorrendo il traverso, la cresta, l’abbiamo percorsa nel ritorno. Arrivati in vetta ho dato un’occhiata all’orologio, giusto per avere un minimo di “tempistica”, in 2h10 eravamo su usufruendo anche di un paio di soste. 1656 mt.
Oggi, complice il tempo nuvoloso, la gente non è per niente numerosa su questa cima molto panoramica, ed è meglio così, perché abbiamo l’occasione per familiarizzare con le 7/8 persone che siedono intorno alla croce e al vicino bivacco, tra questi, vi sono un gruppetto dell’ANA sez. Milano, che sono venuti a porgere una rosa sotto la targa che ricorda un loro amico tragicamente scomparso nel 2002 durante la salita al Due Mani.
Dopo aver dato fondo alle scorte di viveri, percorriamo con un po’ di attenzione la cresta, ci abbassiamo alla palina direzionale, e poi giù a perdifiato, ma sempre con prudenza, sino alla Bocchetta di Desio e via via sino alla partenza.
Mentre percorriamo il sentiero a ritroso, dopo la Bocchetta, delle mucche ci ostruiscono il passaggio, io, conoscendo le “debolezze” di Piero, mi offro di passare per primo, così da dimostrare l’innocuità dei poveri animali… Fatto il mio dovere, osservo l’altro animale, “il cinghiale”, che titubante più che mai non ne vuole sapere mezza di passare da lì. Dopo aver ripreso coraggiosamente il passo, io come un vecchio bastardo dico a Piero di fermarsi vicino alle vacche per una foto (nonostante tutto a lui piacciono gli animali), il “cinghiale” incredibilmente risponde ok, e subito dopo mi avverte di fare alla svelta, perché, testuali parole, ha la testa all’altezza del culo e se a queste scappa la cacca, lo prendono in viso e si fa male!!! Nooooo…
Di “perle” di queste dimensioni, Piero ne ha diverse per ogni escursione, da par mio, sto creando un crowdfunding così da poterlo adottare vita natural durante!
Nota 1: Gradevole gita domenicale, una sorta di sgambamento rilassante più impegnativa (si fa per dire) per la sua lunghezza che per il dislivello altimetrico, se partite un po’ presto, potete pranzare ad uno dei ristoranti presenti al Passo, il cibo proposto non era niente male e la gente ai tavoli non mancava.
Nota 2: Dislivello nominale 400 mt + altri 100 ca causa saliscendi, in 4h o poco più potete compiere l’intera escursione. A parte la leggere esposizione nella salita al Due Mani, di problemi non ce ne sono, il solo tratto dalla Bocchetta di Desio al Due Mani va considerato T3 causa sentiero ripido.
A la Prochaine! Menek, Olmo ed il “Cinghiale”.

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