Ferrata al Monte Due Mani (1656m)
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Ferrata al Monte Due Mani (Simone Contessi)
Come si dice di tante altre cose ho capito che anche nell’arrampicare su ferrate “l’appetito viene mangiando”. Questa del Monte Due Mani l’ho scoperta sull’ottimo sito Vie Ferrate (http://www.vieferrate.it/ferratamonteduemani.htm) e apparendo leggermente meno impegnativa delle ultime due da me percorse mi ha invogliato a farla. La ferrata più propriamente rappresenta la prima parte di una escursione che nella seconda metà diventa un avvincente sentiero di cresta che finalmente conduce in vetta al Monte Due Mani e subito dopo allo Zucco di Desio, seconda cima della catena. La ferrata è “anomala” rispetto a tante visitate magari solo sul Web perché è distribuita lungo il percorso ed è rappresentata da 10 torrioni o sezioni raccordate da un sentiero (n.36) che permette sia di raggiungere la prossima meta una volta scalata la precedente, sia, volendo, di evitare alcuni dei torrioni magari giudicati troppo impegnativi. La ferrata è classificata come “moderatamente difficile con alcuni passaggi difficili”; ma un discorso a parte va fatto per il Torrione Discordia, l’8° torrione che è stato aggiunto solo nel Luglio 2008 che è considerato “molto difficile”. Non sto qui a descrivere i particolari di ogni “step” che si potranno leggere nella bella relazione di Vie Ferrate; devo dire che percorrendo la ferrata ho verificato la precisione della relazione, davvero ben fatta e arricchita da tantissime foto. Ho “sofferto” in alcuni passaggi, duri o esposti; ho provato un paio di traversi davvero esposti ma giudico la ferrata, nel complesso, bella da fare con la possibilità di riprendere fiato tra una prova e l’altra o addirittura di saltare quelle che si temono di più. Il mio personale bilancio è però negativo: giunto al famoso Torrione della Discordia l’ho ben bene esaminato ed ho giudicato che la prima e la terza parte pur verticali, attrezzate con scalini metallici erano alla mia portata. La parte centrale, invece, rappresentata da una ributtante placca sulla quale solo catena e fune disegnano il percorso e non appaiono altre possibilità se non quella di affidarsi alla trazione di braccia e all’aderenza ha demolito le mie già basse velleità di provarci. Diciamo che il mio morale piuttosto basso all’inizio della giornata ha avuto la meglio sulla certezza di riuscirci che pur sentivo nel mio intimo. Così ho deciso di fare un “bypass” del Torrone Discordia e di prendermi la rivincita in futuro magari col conforto di un compagno; l’avessi avuto ieri so che il gioco sarebbe stato fatto.
Dopo queste considerazioni dirò che il percorso di cresta è anch’esso molto suggestivo, in molti casi aereo e non lo consiglio a chi ha problemi di vertigine o equilibrio. Oltretutto a volte trovi catene laddove non ne comprendi la necessità mentre in altri casi ti meravigli che non ne abbiano messe per nulla. Non è per niente agevole ed è segnalato male con sbiadito e occasionale bollo rosso. Diciamo che in Svizzera ci avrebbero messo su un bel bianco-blu-bianco. Annoto che dopo la quota 1400m il sentiero prende il n. 34 e non più n. 36 (il 34 proviene da Ballabio toccando il Rifugio Elena e conduce in vetta al Due Mani).
Subito dopo la vetta del Monte Due Mani c’è il Bivacco Locatelli Scaioli Milani, dedicato a tre persone perite sulla Cresta Segantini in Grignetta; ancora poco dopo si giunge in vetta allo Zucco di Desio che è considerabile come la seconda cima del Due Mani. Il panorama è molto godibile, specialmente in giornate di buona visibilità, sia ad Ovest come ad Est, diciamo tra Grigne e Resegone.
Per il ritorno ho scelto (diversamente dalle mie abitudini) il percorso dell’andata, saltando i torrioni, s’intende, anziché la discesa ad Est verso Maggio che riporta sulla strada per il Morterone e costringe a fare 4-5 km a piedi su asfalto per raggiungere l’auto.
Chiudo segnalando che in discesa occorre fare grande attenzione a seguire il sentiero e non imboccare le varie diramazioni per la la ferrata per non trovarsi a dover percorrere quest’ultima specialmente se si è normali escursionisti senza attrezzatura ed abilità adeguate. In ogni caso credo che le difficoltà della ferrata in discesa siano maggiori del percorso di salita.
Cosa dire? Alla prossima Monte Due Mani, prima o poi chiuderò il conto!
P.S.: Altre buone immagini sono visibili su On-Ice
I tempi:
Località |
Tempo parziale |
Progressivo |
Parcheggio (45°52’49”N, 9°26’27”E) |
0 |
0 |
Attacco Ferrata |
0:06 |
0:06 |
Ferrata e cresta |
3:00 |
3:06 |
Sosta |
0:20 |
3:26 |
Ritorno al parcheggio |
1:30 |
4:56 |
I numeri:
Dislivello totale percorso 819m
Lunghezza percorso 5,9 km
Tempo totale lordo 4h56’
Tempo totale netto 4h36’
Soste totali 20'

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