Quasi Invernale al Monte Due Mani
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Quasi, non per l'ennesima giornata anomala in questo inverno particolare, anzi, dopo le ultime nevicate sembra proprio di essere in inverno; quasi perchè la cima quando era lì a portata di mano ci è sfuggita.
Ma andiamo con ordine.
Bisogna fare un po' i salti mortali per andare in montagna ultimamente e cercare di incasellare gli impegni di tutti, sabato pomeriggio riusciamo ad essere pronti con gli scarponi ai piedi alle 4 del pomeriggio, la carta dice che la vetta dovrebbe arrivare in 3 ore, sappiamo già quindi, che per un'oretta dovremmo camminare al buio ma siamo attrezzati.
Carichi come muli ci incamminiamo per il ripido sentiero che in breve porta all'attacco della ferrata, questa è costituita dal susseguirsi di diversi torrioni uniti da brevi tratti di sentiero, inoltre dopo ogni torrione è sempre possibile abbandonare la ferrata e prendere il sentiero che sale vicino. La ferrata è molto divertente, e anche parecchio fisica (con quel peso sulle spalle più volte siamo costretti a tirare la catena); il punto chiave è il torrione Discordia che si risale anche grazie a delle provvidenziali staffe.
Nonostante gli zaini portiamo a termine la ferrata nei tempi stabiliti e iniziamo a salire la cresta che in un'altra ora e mezza ci dovrebbe portare sulla cima. La cresta si fa subito innevata e la vista, tinta con i colori del tramonto è meravigliosa, l'occhio può spaziare a 360 gradi, da Lecco, le Grigne, il Resegone, il Legnone e davanti a noi la cresta prosegue fino alla croce e al bivacco sommitale.
Non senza difficoltà battiamo la traccia, sprofondando in neve fresca più volte, in prossimità della vetta giungiamo ad un sasso che indica un bivio, a destra c'è un torrione che può essere vinto grazie all'ultimo tratto di ferrata mentre a sinistra il bivio indica sentiero, nel frattempo la temperatura si è fatta più rigida e la notte è scesa su di noi; inizialmente optiamo per la ferrata, per evitare un traverso su un pendio un po' troppo carico di neve, saliamo a destra ma non troviamo nessuna catena quindi riscendiamo al bivio e casualmente troviamo una catena che ci indica il percorso del sentiero. Impieghiamo molto tempo a percorrere il traverso perchè ad ogni passo dobbiamo liberare la catena per poterci assicurare; giunti al termine della catena però la brutta sorpresa, la cima è lì davanti ai nostri occhi a non più di 100 metri ma a separarci c'è un traverso ancora più lungo e carichissimo di neve.
Ci consultiamo e capiamo che per questa volta è meglio rinunciare alla cima, sarebbe un inutile rischio percorrere quel traverso in quelle condizioni, dietro front. Ripercorriamo tutta la cresta e giunti al termine di questa, dove finisce la neve e in uno spiazzo sopra il torrione discordia decidiamo di mettere la nostra tenda (abbiamo una tenda perchè in cima a seconda della temperatura avremmo deciso se dormire in tenda o nel bivacco), ceniamo ed andiamo a dormire.
La mattina percorriamo il sentiero che costeggia la ferrata e in breve siamo alla macchina, giusto in tempo prima che i fiocchi di neve inizino a scendere copiosi.
Questa volta la cima non è arrivata, però abbiamo portato a casa una bella ferrata, una cresta molto panoramica e una rinuncia importante.
I conti con il monte due mani però non sono chiusi, ci rivedrà molto presto.

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