Spitzhorli, questa è la volta buona!


Publiziert von Angelo63 , 28. März 2016 um 22:05.

Region: Welt » Schweiz » Wallis » Oberwallis
Tour Datum:20 März 2016
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT2 - Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-VS 
Zeitbedarf: 6:45
Aufstieg: 750 m
Strecke:Park albergo Monte Leone al Passo del Sempione - Hopsche - Weng - Usseri Nanzlicke - Spitzhorli - ritorno stesso percorso con passaggio da Undre Rossusee
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A26 fino a Gravellona Toce, poi proseguire sulla SS33 fino al Passo del Sempione. Ampie possibilità di parcheggio gratuito.

Ritorno al completo per il gruppo AnDaSer dove circa un mese fa avevamo lasciato un “lavoro” in sospeso. Allora la meta programmata era lo Spitzhorli ma le condizioni climatiche ci portarono a ripiegare, con ampia soddisfazione, allo Staldhorn. Siccome la zona del Sempione, a noi pressoché sconosciuta, ci è molto piaciuta, viste le ottime previsioni meteo per la domenica delle Palme, non ci mettiamo molto a convincere anche Sergio, l’altra volta assente, per una puntatina da queste parti.
 
Arrivati al parcheggio nei pressi dell’albergo Monte Leone la piacevole scoperta – appena scesi dall’auto – è che pare non esserci vento. C’è molta più gente della volta scorsa, alcuni si sono già avviati ed altri, ciaspolatori come noi e sci alpinisti, si stanno preparando. Alle 9.10 partiamo con le ciaspole ai piedi e dopo pochi metri siamo già al sole. Seguiamo la tracciatura di chi ci ha preceduto, in mattinata e nei giorni precedenti, che passa più a sud rispetto all’altra volta. Superato un breve tratto molto ripido, raggiungiamo un ampio pianoro pressoché all’altezza delle baite di Hopsche che però non vediamo perché posizionate dietro un dosso roccioso. Procedendo tra balze e tratti in falsopiano alle 10 passiamo nei pressi della palina che fa da bivio, per aggirare i versanti nord o sud del Tochuhorn. Ce la lasciamo alla nostra destra ed affrontiamo il traverso in salita che porta al waypoint di Weng, dove arriviamo alle 10.30. Ora si punta più marcatamente in direzione nord/ovest percorrendo un lungo tratto diritto che sale con pendenza costante nel quale si procede in tutta sicurezza ammirando il paesaggio. Non ci sono nuvole all’orizzonte, il sole è decisamente caldo e non c’è nemmeno vento che a quest’altitudine sarebbe veramente gelido. Davanti a noi, sulla destra scorgiamo per la prima volta la sagoma della nostra meta di giornata. Facciamo una piccola sosta alle 11.10 quando siamo arrivati ad una altitudine di circa 2.500 metri e poi, seguendo qualche piega lungo il percorso, arriviamo alle 11.25 al passo di Usseri Nanzlicke. Qui tira una bella arietta e dobbiamo velocemente indossare gli indumenti più pesanti che lungo il percorso avevamo progressivamente riposto nello zaino per restare in maniche corte; d'altronde ci siamo affacciati sull’altro versante della montagna da dove spuntano innumerevoli cime.
Non ci resta che risalire l’ultimo tratto in cresta stando ben attenti a dove passare. In alcuni punti c’è parecchia neve ammassata ma la pendenza per salire (e quindi da fare in discesa al ritorno) con le ciaspole è proibitiva. Ci dobbiamo pertanto avventurare, tenendoci alti in prossimità della cresta, anche su tratti privi di neve, spazzata via dal vento che qui è una costante; così fanno anche alcuni scialpinisti che ormai erano sulle nostre tracce già al passo. Riconquistato il terreno innevato, alle 11.55 arriviamo finalmente in vetta, 2h45m dopo la partenza (il mio rilevatore gps riporta 1h50m di marcia e 55m di sosta), dopo aver percorso 4,9 km.
La vista da questo punto di osservazione spazia letteralmente a 360 gradi, le cime che vediamo all’orizzonte sono infinite e pressoché totalmente sconosciute. Ci divertiamo a individuare il Cervino che da questa visuale appare come un puntino dietro ad altre montagne. In poco tempo lo spiazzo di vetta si riempie di escursionisti e tutti ne approfittiamo per la classica foto nei pressi della croce; peccato che, come al solito, qualcuno non capisca che fatta la foto ricordo sarebbe opportuno lasciare spazio anche agli altri. Il vento qui è meno fastidioso rispetto a quello trovato al passo ma comunque decidiamo che ci fermeremo a pranzare più in basso, sulla via del rientro, al sole e in qualche posto al riparo dal vento.
Ripartiamo così alle 12.20 e sceso il primo tratto, fino al passo, con un po’ di attenzione nei brevi tratti più ripidi, possiamo poi dare sfogo alle nostre bizzarrie sulla neve andando a cercare i tratti dove non è ancora passato nessuno per “surfare” e poi sprofondare in qualche punto dove il manto è più alto; insomma il classico momento “amarcord” che un po’ tutti ci coglie in questi frangenti. Presi in queste nostre divagazioni ci ritroviamo alle 13 nei pressi della palina che indica la località di Undre Rossusee. Proseguiamo ancora per qualche minuto e alle 13.15 in corrispondenza di un dosso sgombro da neve, ad una altitudine di circa 2.440 metri, decidiamo di fermarci per fare qui la nostra sosta pranzo; non mancherà anche un abbozzo di pennichella al sole post pranzo.
Ci rimettiamo in marcia alle 14.10 per scendere a Weng e percorrere il lungo traverso che nonostante la temperatura elevata, ma grazie ai numerosi passaggi, è ancora in buone condizioni di tenuta. Fa parecchio caldo e si suda molto su questo tratto esposto a sud; capisco perché, in presenza di neve fresca e vento, sarebbe molto più sicuro passare più in basso. in prossimità del solco della valletta sottostante.
Raggiungiamo la palina che funge da bivio alle 14.50 per poi scendere alcune balze che ci portano in circa 20 minuti alle baite di Hopsche. Qui non si può fare a meno di fermarsi al sole su una delle comode panche che stanno all’esterno delle baite; a dir la verità non me potevo più di stare al sole e dopo un po’ sono andato a cercarmi una sistemazione all’ombra. Alle 15.45 è ora di ripartire per percorrere il breve tratto che in circa 15 minuti ci consente di raggiungere il passo e quindi la nostra auto.
 
Il commento a questo primo splendido giorno di primavera che si può definire da cartolina non può che essere entusiasta. Ottime condizioni atmosferiche, bellissimi paesaggi, neve perfetta e difficoltà di salita tutto sommato accettabili, non possono che far annoverare questa come una di quelle uscite che ricorderemo nel tempo.
 
Dati complessivi:
Km percorsi: 10,1;
Tempo marcia: 3h40m;
Tempo sosta: 3h10m;
Ascesa: mt. 750 circa;
Velocità media in marcia: 2,8 km/h;
Velocità media totale: 1,5 km/h.

Tourengänger: Angelo63, squonk, Danilo54
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (4)


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Menek hat gesagt:
Gesendet am 30. März 2016 um 10:57
E' la volta buona con un tempo al top!

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 30. März 2016 um 22:42
Certo, giornatona super grazie soprattutto alle condizioni meteo!!!
ciao
angelo

gbal hat gesagt:
Gesendet am 31. März 2016 um 09:44
Una bella conquista, una bella montagna, una bella giornata. Che dire di più?
Bravi
Ciao

P.S.: Veramente una cosa volevo chiedertela: perchè non metti la traccia del tuo GPS in relazione? Darebbe una idea migliore del percorso

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 31. März 2016 um 21:58
Grazie Giulio per il tuo apprezzamento, è stata proprio una bella giornata!
Hai ragione sull'utilità della traccia, ma io sono veramente negato con le apparecchiature tecnologiche. Però prometto che nel weekend ci provo, anche se non assicuro di riuscirci :))
Ciao


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