In una giornata asciutta, ma non proprio delle migliori, mi trovo a scegliere un percorso che non sia troppo distante e che mi faccia sudare un po'.
Lascio la macchina a Colonno e, dopo una rapida occhiata alle antiche vie del paese, mi incammino per la GreenWay verso Ossuccio. Ho l'intenzione di salire verso Oggiolo e Canelva tramite un itinerario che non avevo mai fatto prima. Il sentiero mi dovrebbe portare all'alpe Sala, un luogo che invece conosco molto bene e mi riporta a ricordi della mia infanzia.
Cammino in piano e vedo una strada che sale. Sembra portare ad un cantiere di case in costruzione. Un cartello che vieta la salita alle auto non 4x4 mi fa pensare invece che sia la via giusta, incrocio le dita e ci azzecco (non ci sono segnalazioni). Presto mi trovo a salire una classica mulattiera di lago, ripidissima, ma sempre ben panoramica. Qui sotto c'è l'Isola... sto camminando nel cuore pulsante di quello che per qualcuno è considerato il bacino più bello del mondo.
Supero una serie di baite, ma quelle mi colpiscono di più sono nel paese Canelva. Hanno davanti estesi prati fronte lago che le rendono incantevoli.
Qui finisce l'eterna primavera della "Zoca de l'oli" e mi fiondo nell'autunno più acceso.
Raggiunta l'alpe Sala tengo la destra della pineta e salgo sulla dorsale fino al mio obiettivo.
Rientro per l'alpe di Colonno, anche qui per la dorsale evitando la mulattiera.
Quando si è soli spesso ti entra un motivetto in testa e te lo tieni per buona parte della giornata... oggi era... "come 'na furmiga vu su per il Galbiga... e turni indree per Curniga..."
Solasco, Corniga e... splash, nel lago!
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