Due gioielli: MONTE CAPEZZONE Mt. 2421 e CIMA LAGO Mt. 2401
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Oggi siamo in una vallata a noi sconosciuta e tutta da scoprire: la Valle Strona.
Per questa escursione abbiamo preso spunto da un gruppo di Macugnaga, che è salito alla cima Capezzone nel mese di luglio.
La giornata che hanno scelto non era delle migliori e per questo motivo la cima non ha colpito la ns. attenzione più di tanto.
Senza saperlo, appuntando l’escursione sul quaderno delle cose da fare, abbiamo sepolto un tesoro.
Anticipo già che, complice il meteo favorevolissimo, il panorama dalla cima Capezzone è unico.
Ma andiamo con ordine e per cominciare un elogio a Campello Monti,villaggio walser: una fiaba che, dopo il lungo isolamento invernale, per alcuni mesi l’anno diviene realtà.
Agli occhi del turista che arriva, Campello Monti appare incastonato contro la montagna, con le sue case dai colori tenui.
Proprio da Campello Monti inizia la nostra escursione.
Bisogna precisare che la strada che conduce a Campello Monti, per gli ultimi 5 Km, è veramente stretta e bisogna incrociare le dita, sperando che nessuno arrivi dal senso di marcia opposto.
Dal parcheggio di Campello Monti si entra nell’abitato e ci si dirige verso la chiesa salendo la scalinata di fianco ad essa da cui, sulla sinistra, parte il sentiero.
Si cammina su una bella mulattiera erbosa, arrivando sino alla baita Sass da Mür.
Superata la baita ci si alza leggermente arrivando ad un bivio situato in prossimità di un ponticello che non si attraversa per proseguire sulla destra ( da qui parte il sentiero per la Bocchetta di Campello); salendo di fianco al torrente si arriva ad un altro ponticello che si attraversa sulla sinistra rimontando una bassa costola erbosa che, passati di fianco ad una bella cascata, ci porta in una conca superiore.
Si salgono alcuni stretti tornanti, che fanno guadagnare subito quota, arrivando ad un promontorio erboso dal quale il sentiero spiana decisamente in vista dell’Alpe Piana di Via.
Raggiunta la baita superiore si trovano le paline che ci indicano di proseguire sulla destra, compiendo un lungo traverso sotto una bastionata rocciosa dove si supera una cabina in muratura dopo la quale, attraversato un ruscello, si giunge ad un altro bivio .
Qui si devia decisamente sulla destra fino ad arrivare all’Alpe Capezzone.
In seguito, arrivati nei pressi di una bassa bastionata rocciosa, la pendenza aumenta un po’ per risalire il pendio alla sinistra al cui termine si giunge ad un pianetto erboso.
Si tiene la sinistra dirigendosi alla base di alcune balze rocciose.
Si salgono alcuni tornanti si prosegue su un traverso fino ad arrivare al panoramico rifugio Traglio situato nei pressi dell’estuario del Lago Capezzone.
Da qui individuiamo il sentiero per la cima Altemberg, che faremo un’altra volta......
Già in questa prima parte godiamo di una splendida vista sul Mottarone e sulla Bocchetta di Campello Monti.
Alla Bocchetta di Campello siamo saliti anni fa’ ma dal versante di Rimella.
Ammiriamo il bellissimo lago Capezzone e dopo una brevissima pausa riprendiamo il cammino costeggiando il lago sulla destra.
Risaliamo poi un costone sempre sulla destra, fino a che non arriviamo ad una zona caratterizzata da sfasciumi.
Dopo aver attraversato due pietraie e risalito un ripido canalino, arriviamo ad una bocchetta: sulla destra il sentiero conduce alla cima Capezzone, mentre a sinistra si va alla cima Lago.
Arrivati alla Bocchetta siamo di fronte ad un magnifico panorama, tanto splendido, quanto inatteso ( confesso che è scappata qualche lacrima!!!!): l’intera catena del Rosa dalla Vincent alla Nordend che s’innalzano nel profondo cielo azzurro, con una grazia e una maestosità indescrivibili, sotto di noi un mare di cime montuose e di catene divise da vallate profonde.
Arrivati alla cima del Capezzone la vista è completata dai 4000 del Vallese, dal monte Leone, dal Fletschhorn, dalla piana dell’Ossola, dai monti lombardi ( tra cui l’unico che abbiamo riconosciuto forse è il Legnone), e per finire la ns. pianura con la sagoma degli Appennini all’orizzonte.
Dopo le foto di rito e una breve pausa, scendiamo e arriviamo di nuovo alla Bocchetta.
Da qui prendiamo il sentiero sulla sinistra, che, attraverso pietraie, ci porterà alla cima Lago, uno strapiombo di parete rocciosa a picco sul lago Capezzone.
Ma il tempo è tiranno, dobbiamo rientrare a casa e ci aspettano un paio d’ore o forse più d’autostrada.
Anche oggi il riposo è stato scarso, ma in compenso durante la discesa ci viene fatto un ulteriore regalo: un gregge di pecore con gli agnelli che saltano, giocano, si rincorrono e succhiano il latte dalle loro mamme....
Un’immagine d’altri tempi.....
Nadia
Per questa escursione abbiamo preso spunto da un gruppo di Macugnaga, che è salito alla cima Capezzone nel mese di luglio.
La giornata che hanno scelto non era delle migliori e per questo motivo la cima non ha colpito la ns. attenzione più di tanto.
Senza saperlo, appuntando l’escursione sul quaderno delle cose da fare, abbiamo sepolto un tesoro.
Anticipo già che, complice il meteo favorevolissimo, il panorama dalla cima Capezzone è unico.
Ma andiamo con ordine e per cominciare un elogio a Campello Monti,villaggio walser: una fiaba che, dopo il lungo isolamento invernale, per alcuni mesi l’anno diviene realtà.
Agli occhi del turista che arriva, Campello Monti appare incastonato contro la montagna, con le sue case dai colori tenui.
Proprio da Campello Monti inizia la nostra escursione.
Bisogna precisare che la strada che conduce a Campello Monti, per gli ultimi 5 Km, è veramente stretta e bisogna incrociare le dita, sperando che nessuno arrivi dal senso di marcia opposto.
Dal parcheggio di Campello Monti si entra nell’abitato e ci si dirige verso la chiesa salendo la scalinata di fianco ad essa da cui, sulla sinistra, parte il sentiero.
Si cammina su una bella mulattiera erbosa, arrivando sino alla baita Sass da Mür.
Superata la baita ci si alza leggermente arrivando ad un bivio situato in prossimità di un ponticello che non si attraversa per proseguire sulla destra ( da qui parte il sentiero per la Bocchetta di Campello); salendo di fianco al torrente si arriva ad un altro ponticello che si attraversa sulla sinistra rimontando una bassa costola erbosa che, passati di fianco ad una bella cascata, ci porta in una conca superiore.
Si salgono alcuni stretti tornanti, che fanno guadagnare subito quota, arrivando ad un promontorio erboso dal quale il sentiero spiana decisamente in vista dell’Alpe Piana di Via.
Raggiunta la baita superiore si trovano le paline che ci indicano di proseguire sulla destra, compiendo un lungo traverso sotto una bastionata rocciosa dove si supera una cabina in muratura dopo la quale, attraversato un ruscello, si giunge ad un altro bivio .
Qui si devia decisamente sulla destra fino ad arrivare all’Alpe Capezzone.
In seguito, arrivati nei pressi di una bassa bastionata rocciosa, la pendenza aumenta un po’ per risalire il pendio alla sinistra al cui termine si giunge ad un pianetto erboso.
Si tiene la sinistra dirigendosi alla base di alcune balze rocciose.
Si salgono alcuni tornanti si prosegue su un traverso fino ad arrivare al panoramico rifugio Traglio situato nei pressi dell’estuario del Lago Capezzone.
Da qui individuiamo il sentiero per la cima Altemberg, che faremo un’altra volta......
Già in questa prima parte godiamo di una splendida vista sul Mottarone e sulla Bocchetta di Campello Monti.
Alla Bocchetta di Campello siamo saliti anni fa’ ma dal versante di Rimella.
Ammiriamo il bellissimo lago Capezzone e dopo una brevissima pausa riprendiamo il cammino costeggiando il lago sulla destra.
Risaliamo poi un costone sempre sulla destra, fino a che non arriviamo ad una zona caratterizzata da sfasciumi.
Dopo aver attraversato due pietraie e risalito un ripido canalino, arriviamo ad una bocchetta: sulla destra il sentiero conduce alla cima Capezzone, mentre a sinistra si va alla cima Lago.
Arrivati alla Bocchetta siamo di fronte ad un magnifico panorama, tanto splendido, quanto inatteso ( confesso che è scappata qualche lacrima!!!!): l’intera catena del Rosa dalla Vincent alla Nordend che s’innalzano nel profondo cielo azzurro, con una grazia e una maestosità indescrivibili, sotto di noi un mare di cime montuose e di catene divise da vallate profonde.
Arrivati alla cima del Capezzone la vista è completata dai 4000 del Vallese, dal monte Leone, dal Fletschhorn, dalla piana dell’Ossola, dai monti lombardi ( tra cui l’unico che abbiamo riconosciuto forse è il Legnone), e per finire la ns. pianura con la sagoma degli Appennini all’orizzonte.
Dopo le foto di rito e una breve pausa, scendiamo e arriviamo di nuovo alla Bocchetta.
Da qui prendiamo il sentiero sulla sinistra, che, attraverso pietraie, ci porterà alla cima Lago, uno strapiombo di parete rocciosa a picco sul lago Capezzone.
Ma il tempo è tiranno, dobbiamo rientrare a casa e ci aspettano un paio d’ore o forse più d’autostrada.
Anche oggi il riposo è stato scarso, ma in compenso durante la discesa ci viene fatto un ulteriore regalo: un gregge di pecore con gli agnelli che saltano, giocano, si rincorrono e succhiano il latte dalle loro mamme....
Un’immagine d’altri tempi.....
Nadia
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Nadia,
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