Generoso Wild - Melano Alpe di Melano Cornasella.
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Si lavora fino a mezzogiorno e si va vicini, danno funghi a zainate nei faggi e il Generoso è sempre un richiamo forte. Ricordo una salita/ravanata di
gbal da Melano ai Monti di Melano lungo un vecchio tracciato abbandonato e ho voglia di dare un'occhiata. Il tracciato è ancora presente sulla CNS e consiglio vivamente di farsene una stampata se lo si vuole ripercorrere. Da Melano (posteggio a pagamento con parchimetro avido) si sale alla Madonna del Castelletto per bella mulattiera con cappellette, alla chiesa a sinistra verso una fonte e poi si segue una traccia in piano a dx. Nessuna indicazione presente e tutto, da qui in avanti, fa capire che il tracciato è sconsigliato e abbandonato. Si traversa lungo una traccia anche esposta, si supera un ponticello in buone condizioni, si lascia una traccia che scende a dx e si inizia a salire. Fondamentale, da ora in avanti, oltre alla citata CNS, la lettura del terreno e vaghi ed eterogenei segnali: qualche bollo stinto, dei cippi rettangolari in granito, alcune paline di metallo a cui son state tolte le frecce o che son addirittura segati alla base, un paio di nastri sugli alberi, qualche muretto di sostegno, due bottiglie di plastica abbandonate, una zanca di metallo.
Bisogna riattraversare la gola valicata all'inizio sul ponticello ma non è facile trovare il punto: salire fino alla quota 629 (cippo in granito appena a monte del sentiero) si svolta a sinistra e si intravede una traccia che porta, in piano, ad un guado facile dove si vede il sentiero proseguire dall'altra parte (foto). Da questo punto aumenta inizialmente la pendenza e si fa fatica a procedere ma bisogna andare verso l'alto. Ad un certo punto cominciano bolli rossobiancorossi discretamente numerosi e la traccia è più chiara, ottima in alcuni tratti con anche qualche incisione sulle cortecce. Fondamentale non perdere, a quota 880 circa, la deviazione che traversa in piano verso l'Alpe di Melano e far riferimento ad una specie di pianerottolone scavato sulla cresta da cui parte la traccia. In questo punto vediamo porcini, anche grandi, a distesa ma, avendo solo gli zainetti e volendo le mani libere, ne prendiamo solo uno per uno.
Sentiero piano ed esposto con camosci fino a trovare il guado sul Viganale, non semplice con rocce scivolose e alcune zanche metalliche che aiutano poco. Penso che questo punto diventi critico in caso di portata importante del torrente ma nel nostro caso c'era pochino. Nuovo guadino successivamente e arrivo all'Alpe di Melano, posto caro agli intenditori di questo versante. All'Alpe (chiusa) troviamo due ragazzi che salgono verso Bellavista per passare la notte in tenda e facciamo due chiacchere, loro ripartono e io convinco Giuseppe ad andare in esplorazione sul versante sovrastante a sinistra del costone del Tiralocchio.
Si sale a vista nei faggi, con buona pendenza, per circa 200m, fino alla Sella di Cornasella dove dovrebbero partire/arrivare i bolli gialli del sentiero delle guardie e dove, scollinando per poche decine di metri, ci sono delle belle cantine con volta a botte. Minaccia il temporale e la ricerca prosegue per poche decine di minuti ma non trovo né i bolli né le cantine, solo un segno rosso su un sasso proprio alla Sella superiore.
Si tornerà di sicuro perché questo versante è ancora pieno di sorprese e tracciati che voglio trovare e percorrere. Con Giuseppe, bella avventura di un pomeriggio....

Bisogna riattraversare la gola valicata all'inizio sul ponticello ma non è facile trovare il punto: salire fino alla quota 629 (cippo in granito appena a monte del sentiero) si svolta a sinistra e si intravede una traccia che porta, in piano, ad un guado facile dove si vede il sentiero proseguire dall'altra parte (foto). Da questo punto aumenta inizialmente la pendenza e si fa fatica a procedere ma bisogna andare verso l'alto. Ad un certo punto cominciano bolli rossobiancorossi discretamente numerosi e la traccia è più chiara, ottima in alcuni tratti con anche qualche incisione sulle cortecce. Fondamentale non perdere, a quota 880 circa, la deviazione che traversa in piano verso l'Alpe di Melano e far riferimento ad una specie di pianerottolone scavato sulla cresta da cui parte la traccia. In questo punto vediamo porcini, anche grandi, a distesa ma, avendo solo gli zainetti e volendo le mani libere, ne prendiamo solo uno per uno.
Sentiero piano ed esposto con camosci fino a trovare il guado sul Viganale, non semplice con rocce scivolose e alcune zanche metalliche che aiutano poco. Penso che questo punto diventi critico in caso di portata importante del torrente ma nel nostro caso c'era pochino. Nuovo guadino successivamente e arrivo all'Alpe di Melano, posto caro agli intenditori di questo versante. All'Alpe (chiusa) troviamo due ragazzi che salgono verso Bellavista per passare la notte in tenda e facciamo due chiacchere, loro ripartono e io convinco Giuseppe ad andare in esplorazione sul versante sovrastante a sinistra del costone del Tiralocchio.
Si sale a vista nei faggi, con buona pendenza, per circa 200m, fino alla Sella di Cornasella dove dovrebbero partire/arrivare i bolli gialli del sentiero delle guardie e dove, scollinando per poche decine di metri, ci sono delle belle cantine con volta a botte. Minaccia il temporale e la ricerca prosegue per poche decine di minuti ma non trovo né i bolli né le cantine, solo un segno rosso su un sasso proprio alla Sella superiore.
Si tornerà di sicuro perché questo versante è ancora pieno di sorprese e tracciati che voglio trovare e percorrere. Con Giuseppe, bella avventura di un pomeriggio....
Tourengänger:
danicomo,
giuseppino


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Kommentare (19)