Cima di Bresciana (2390 m), Val di Carassino
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La sveglia suona presto, sul lago. Già pesa l' afa.
Ultimo giorno di primavera.
Raggiungo gli amici Christine e Stefan in capanna Adula CAS. Loro hanno accompagnato Felix, il loro figlio dodicenne nell' altra capanna Adula, quella dell' UTOE, per quattro giorni di montagna, con una gustosissima ciliegina sulla torta per la ventina di bambini, l' ascensione del "Tetto del Ticino", l' Adula! Auguri, Felicino, folletto dal radioso nome!
Arrivata all' alpe Bolla, attraverso sul primo ponticello di legno (ne ho contati quattro, tutti nelle vicinanze di un alpeggio) il Ri di Carassino.
Non ho voglia di seguire la sterrata; inventiamoci invece un felice percorso sulla riva orografica sinistra del torrente canterino!
"Terra, tu sei per me piena di grazia.", scrive il Poeta.
Cammino tranquilla, godendomi, come mai visti, i colori dei fiori, dell' erba, dei sassi, di rocce, alberi, terra. Inalo i profumi, come mai percepiti, dell' humus, dei vegetali, dell' acqua di minuscole torbiere, dei giovani aghi dei larici.
Felicità di riassaporare i regali che porta ogni primavera, con intensità tanto maggiore quassù, dove fina è l' aria.
Godono i piedi nel tastare, come sconosciuti finora, i diversi terreni, radici, erbe umide, terriccio, sassolini, dure rocce, morbidi acquitrini, scivolosi rii. La musica dei piedi.
Felici, gli occhi, nel contemplare il ravanare delle nuvole che i venti sbattono di qua di là nel vasto cielo.
Felici, le orecchie, nell' ascoltare il fruscio delle alte erbe, del torrente, del vento. I battiti del cuore.
Felice! la primavera! che felice fa la viandante rinata.
"Il mio cuore si gonfia per te, Terra,
come la zolla a primavera."
C' è ora da contornare un esteso bosco. Salire, ravanare, tornare sui suoi passi, cercare un passaggio agevole tra graffi di ontani e rododendri, felice ravanare.
Mi aspettano gli amici, non posso salire sino alla cresta che lassù mi fa l' occhiolino. Domani, magari...
Ponticello attraversato all' alpe Bresciana, salgo sulla sterrata sino alla Cappella di Termine. Lo so già, il cuore batterà più veloce nell' affacciarsi sulla ripidissima val Soi! Felice vertigine della verticalità, piedi ben ancorati al suolo.
Ritrovo gli amici, e le loro biciclette, in capanna, felicità dell' amicizia vera. Batte il cuore nel sorprendere Christine mezz' addormentata nella sua cuccetta: cara Cri, finalmente in montagna insieme, che bello! Da anni ti racconto delle mie montagne, da anni vedo i tuoi occhi luccicare curiosi, ammirativi.
La capanna è strapiena, si chiacchera, si canta, si ride, felici tutti per questa bella condivisione.
Primo giorno di estate.
Niente sveglia che suona, oggi c' è tutto il tempo per scegliere una meta, e la guardiana non ha fretta.
Ci fa gola la cresta che porta alla cima di Bresciana (per poi seguire l' Alta Via della Valle di Carassino). Partiamo sotto nuvoloni che ci accompagneranno sino alla cima, con frequenti goccioline e fiocchetti.
Ci gustiamo il percorso tranquilli. Felici per questo momento di condivisione.
La traccia è evidente. Più su cominciano i segni bianco-blu della Via Alta, già sbiaditi dalle intemperie. In capanna un ideatore della Via Alta disse di aver controllato maniglie, scalini e catene due giorni fa, giovedì scorso.
Il sentiero segue la cresta, a picco, vertiginoso! sulla val di Blenio. Nei punti più impervi gli appigli naturali sono tanti, rocce, rododendri, ciuffi d' erba.
Antiometto di cima! Vero ometto di cima!
Lo spuntino sarà veloce, troppi nuvoloni ci assalgono venuti dalla zona Greina. A malincuore rinuncio a continuare la via di cresta, a malincuore ci rinuncia pure Cri, che l' adocchiava con occhi luccicanti di desiderio...
A malincuore lasciamo la cima. Felici.
In discesa, nei passaggi impervi, ad ognuno la sua tecnica: Stefan eretto, usando i bastoni, Cri col sedere per terra e talvolta anche la schiena tutta, io colle ginocchia così piegate che struscio il sedere per terra.
Seduti sul grande masso con incisioni, accanto alla Cappella di Termine, finalmente lo spuntino! Fiocchiggina, pioviggina.
Stef e Cri ricuperano le loro biciclette, ci abbracciamo felici: tanto, ci rivediamo presto, vero, no? magari già stasera in gelateria a Locarno...
Ruzzolano felici i due amici sulla sterrata, io lenta lenta assaporo solitudine e silenzio, seguendo anch' io le dolci curve e la leggerissima pendenza della strada.
Incessanti si alternano fredde sferzate di vento e gocce, a instancabili chiari di sole brucianti.
Lenta cammino: ogni sasso è una scoperta, ogni fiore una grazia.
Alla felicità dell' amicizia si unisce quella del mio primo giorno d' estate.
Viandante rinata alla felicità.
"Io torno.
I miei occhi sono nuovi. Tutto quello
che vedo è come non veduto mai;
e le cose più vili e consuete,
tutto m' intenerisce e mi dà gioia."
scrive il Poeta.
Ultimo giorno di primavera.
Raggiungo gli amici Christine e Stefan in capanna Adula CAS. Loro hanno accompagnato Felix, il loro figlio dodicenne nell' altra capanna Adula, quella dell' UTOE, per quattro giorni di montagna, con una gustosissima ciliegina sulla torta per la ventina di bambini, l' ascensione del "Tetto del Ticino", l' Adula! Auguri, Felicino, folletto dal radioso nome!
Arrivata all' alpe Bolla, attraverso sul primo ponticello di legno (ne ho contati quattro, tutti nelle vicinanze di un alpeggio) il Ri di Carassino.
Non ho voglia di seguire la sterrata; inventiamoci invece un felice percorso sulla riva orografica sinistra del torrente canterino!
"Terra, tu sei per me piena di grazia.", scrive il Poeta.
Cammino tranquilla, godendomi, come mai visti, i colori dei fiori, dell' erba, dei sassi, di rocce, alberi, terra. Inalo i profumi, come mai percepiti, dell' humus, dei vegetali, dell' acqua di minuscole torbiere, dei giovani aghi dei larici.
Felicità di riassaporare i regali che porta ogni primavera, con intensità tanto maggiore quassù, dove fina è l' aria.
Godono i piedi nel tastare, come sconosciuti finora, i diversi terreni, radici, erbe umide, terriccio, sassolini, dure rocce, morbidi acquitrini, scivolosi rii. La musica dei piedi.
Felici, gli occhi, nel contemplare il ravanare delle nuvole che i venti sbattono di qua di là nel vasto cielo.
Felici, le orecchie, nell' ascoltare il fruscio delle alte erbe, del torrente, del vento. I battiti del cuore.
Felice! la primavera! che felice fa la viandante rinata.
"Il mio cuore si gonfia per te, Terra,
come la zolla a primavera."
C' è ora da contornare un esteso bosco. Salire, ravanare, tornare sui suoi passi, cercare un passaggio agevole tra graffi di ontani e rododendri, felice ravanare.
Mi aspettano gli amici, non posso salire sino alla cresta che lassù mi fa l' occhiolino. Domani, magari...
Ponticello attraversato all' alpe Bresciana, salgo sulla sterrata sino alla Cappella di Termine. Lo so già, il cuore batterà più veloce nell' affacciarsi sulla ripidissima val Soi! Felice vertigine della verticalità, piedi ben ancorati al suolo.
Ritrovo gli amici, e le loro biciclette, in capanna, felicità dell' amicizia vera. Batte il cuore nel sorprendere Christine mezz' addormentata nella sua cuccetta: cara Cri, finalmente in montagna insieme, che bello! Da anni ti racconto delle mie montagne, da anni vedo i tuoi occhi luccicare curiosi, ammirativi.
La capanna è strapiena, si chiacchera, si canta, si ride, felici tutti per questa bella condivisione.
Primo giorno di estate.
Niente sveglia che suona, oggi c' è tutto il tempo per scegliere una meta, e la guardiana non ha fretta.
Ci fa gola la cresta che porta alla cima di Bresciana (per poi seguire l' Alta Via della Valle di Carassino). Partiamo sotto nuvoloni che ci accompagneranno sino alla cima, con frequenti goccioline e fiocchetti.
Ci gustiamo il percorso tranquilli. Felici per questo momento di condivisione.
La traccia è evidente. Più su cominciano i segni bianco-blu della Via Alta, già sbiaditi dalle intemperie. In capanna un ideatore della Via Alta disse di aver controllato maniglie, scalini e catene due giorni fa, giovedì scorso.
Il sentiero segue la cresta, a picco, vertiginoso! sulla val di Blenio. Nei punti più impervi gli appigli naturali sono tanti, rocce, rododendri, ciuffi d' erba.
Antiometto di cima! Vero ometto di cima!
Lo spuntino sarà veloce, troppi nuvoloni ci assalgono venuti dalla zona Greina. A malincuore rinuncio a continuare la via di cresta, a malincuore ci rinuncia pure Cri, che l' adocchiava con occhi luccicanti di desiderio...
A malincuore lasciamo la cima. Felici.
In discesa, nei passaggi impervi, ad ognuno la sua tecnica: Stefan eretto, usando i bastoni, Cri col sedere per terra e talvolta anche la schiena tutta, io colle ginocchia così piegate che struscio il sedere per terra.
Seduti sul grande masso con incisioni, accanto alla Cappella di Termine, finalmente lo spuntino! Fiocchiggina, pioviggina.
Stef e Cri ricuperano le loro biciclette, ci abbracciamo felici: tanto, ci rivediamo presto, vero, no? magari già stasera in gelateria a Locarno...
Ruzzolano felici i due amici sulla sterrata, io lenta lenta assaporo solitudine e silenzio, seguendo anch' io le dolci curve e la leggerissima pendenza della strada.
Incessanti si alternano fredde sferzate di vento e gocce, a instancabili chiari di sole brucianti.
Lenta cammino: ogni sasso è una scoperta, ogni fiore una grazia.
Alla felicità dell' amicizia si unisce quella del mio primo giorno d' estate.
Viandante rinata alla felicità.
"Io torno.
I miei occhi sono nuovi. Tutto quello
che vedo è come non veduto mai;
e le cose più vili e consuete,
tutto m' intenerisce e mi dà gioia."
scrive il Poeta.
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micaela

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