Monte Grona (m 1736), parzialmente per la ferrata del Centenario C.A.O.
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Un bell'anello molto panoramico.
La ferrata è difficile e andrebbe affrontata con un buon allenamento, perché è anche molto lunga. Sicuramente da non farsi come prima uscita stagionale, altrimenti si è costretti all'abbandono (come occorso al sottoscritto).
DIFFICOLTÀ. Complessivamente la ferrata è classificata DIFFICILE. Il terzo tratto dovrebbe essere quello con le maggiori difficoltà, anche dovute all'esposizione.
Il primo tratto da me percorso è sicuramente difficile, ma non è particolarmente esposto. Staffe metalliche sono sistemate nei passaggi cruciali e non è mai necessario tirarsi su a forza di braccia.
QUOTA MASSIMA: m 1736, la vetta del Monte Grona.
QUOTA MINIMA: m 1085, allo spiazzo del piccolo parcheggio ai Monti di Breglia.
SVILUPPO: km 7,5
TEMPO TOTALE, comprese le soste: 6h 12'
TEMPO DI SALITA: 3h 30'
TEMPO DI DISCESA: 2h 10'
NOTE SUL PERCORSO. Lasciata l'auto si imbocca un ampio sentiero che, poco sopra, incrocia la strada. Attraversata la strada si prosegue sul sentiero in un bosco rado e prati. A quota m 1300 circa si giunge a un bivio; si prende a sinistra e dopo un po' si giunge al Rifugio Menaggio (m 1383 - circa 40 minuti dalla partenza). Seguendo i cartelli indicatori, su percorso che mantiene la quota si raggiunge la base dei "denti di Grona" - una serie di torrioni calcarei che formano lo sperone Sud-est del Grona. Si attraversa il canalone percorso dal sentiero della "Direttissima" si raggiunge la base dello sperone e l'attacco della ferrata (15' circa dal Rifugio).
Si inizia è subito con un tratto verticale che si supera con l'aiuto di staffe metalliche. Si prosegue su terreno più facile fino a raggiungere la cima del primo torrione. Si risalgono alcune rocce adagiate, per poi riprendere a salire in modo più marcato superando un piccolo sperone. Raggiunto l'intaglio alla base del secondo torrione, si incontra la prima uscita verso la Direttissima.
A questo punto io, stanco, ho abbandonato la ferrata e, percorrendo la Direttissima in circa 30' ho raggiunto la vetta al Monte Grona (m 1736 - 2h50' dopo avere lasciato il Rifugio Menaggio).
I miei due compagni, che hanno percorso anche il secondo tratto della ferrata, mi hanno raggiunto dopo quasi un'ora.
Per la discesa abbiamo seguito la "via normale" fino alla sella denominata come Forcoletta (m 1615); qui, invece di prendere il sentiero che scende in direzione sud verso il Rifugio Menaggio, abbiamo proseguito diritto fino a raggiungere l'oratorio di Sant'Amate (m 1621); una mezz'oretta dalla cima. L'oratorio è chiuso e utilizzato come magazzino, così sembrerebbe.
Dall'oratorio, percorrendo il sentire che scende in direzione sud, ci si ricongiunge alla traccia percorsa in salita al bivio di quota m 1300.
METEO. Inizialmente molto nuvoloso, poi sono seguite ampie schiarite. Temperatura inferiore alla media stagionale.
COMPAGNI:Susanne e Adriano.
La ferrata è difficile e andrebbe affrontata con un buon allenamento, perché è anche molto lunga. Sicuramente da non farsi come prima uscita stagionale, altrimenti si è costretti all'abbandono (come occorso al sottoscritto).
DIFFICOLTÀ. Complessivamente la ferrata è classificata DIFFICILE. Il terzo tratto dovrebbe essere quello con le maggiori difficoltà, anche dovute all'esposizione.
Il primo tratto da me percorso è sicuramente difficile, ma non è particolarmente esposto. Staffe metalliche sono sistemate nei passaggi cruciali e non è mai necessario tirarsi su a forza di braccia.
QUOTA MASSIMA: m 1736, la vetta del Monte Grona.
QUOTA MINIMA: m 1085, allo spiazzo del piccolo parcheggio ai Monti di Breglia.
SVILUPPO: km 7,5
TEMPO TOTALE, comprese le soste: 6h 12'
TEMPO DI SALITA: 3h 30'
TEMPO DI DISCESA: 2h 10'
NOTE SUL PERCORSO. Lasciata l'auto si imbocca un ampio sentiero che, poco sopra, incrocia la strada. Attraversata la strada si prosegue sul sentiero in un bosco rado e prati. A quota m 1300 circa si giunge a un bivio; si prende a sinistra e dopo un po' si giunge al Rifugio Menaggio (m 1383 - circa 40 minuti dalla partenza). Seguendo i cartelli indicatori, su percorso che mantiene la quota si raggiunge la base dei "denti di Grona" - una serie di torrioni calcarei che formano lo sperone Sud-est del Grona. Si attraversa il canalone percorso dal sentiero della "Direttissima" si raggiunge la base dello sperone e l'attacco della ferrata (15' circa dal Rifugio).
Si inizia è subito con un tratto verticale che si supera con l'aiuto di staffe metalliche. Si prosegue su terreno più facile fino a raggiungere la cima del primo torrione. Si risalgono alcune rocce adagiate, per poi riprendere a salire in modo più marcato superando un piccolo sperone. Raggiunto l'intaglio alla base del secondo torrione, si incontra la prima uscita verso la Direttissima.
A questo punto io, stanco, ho abbandonato la ferrata e, percorrendo la Direttissima in circa 30' ho raggiunto la vetta al Monte Grona (m 1736 - 2h50' dopo avere lasciato il Rifugio Menaggio).
I miei due compagni, che hanno percorso anche il secondo tratto della ferrata, mi hanno raggiunto dopo quasi un'ora.
Per la discesa abbiamo seguito la "via normale" fino alla sella denominata come Forcoletta (m 1615); qui, invece di prendere il sentiero che scende in direzione sud verso il Rifugio Menaggio, abbiamo proseguito diritto fino a raggiungere l'oratorio di Sant'Amate (m 1621); una mezz'oretta dalla cima. L'oratorio è chiuso e utilizzato come magazzino, così sembrerebbe.
Dall'oratorio, percorrendo il sentire che scende in direzione sud, ci si ricongiunge alla traccia percorsa in salita al bivio di quota m 1300.
METEO. Inizialmente molto nuvoloso, poi sono seguite ampie schiarite. Temperatura inferiore alla media stagionale.
COMPAGNI:Susanne e Adriano.
Tourengänger:
Alberto C.

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