Ferrata del centenario C.A.O. sul Monte Grona
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Dopo l'incompiuta della sorso maggio torno sul Monte Grona. Questa volta la ferrata del Centenario C.A.O. è vinta. Per la verità mi è sembrata più facile di quanto la fama che l'accompagna mi facesse temere.
DIFFICOLTÀ. Complessivamente la ferrata è classificata DIFFICILE.
Il primo tratto, fino alla prima via di fuga, è il meno impegnativo ed esposto; poi le difficoltà aumentano e l'esposizione si fa più accentuata, anche se non è mai da togliere il fiato. Difficile ma ben attrezzata: fune per la sicurezza inguainata, catena e staffe metalliche piazzate nei passaggi cruciali; solo in un paio di passaggi è necessario tirarsi su a forza di braccia, per il resto si riesce ad "arrampicare".
E' molto lunga, va affrontata con un buon allenamento.
QUOTA MASSIMA: m 1736, la vetta del Monte Grona.
QUOTA MINIMA: m 1085, allo spiazzo del piccolo parcheggio ai Monti di Breglia.
SVILUPPO: km 6,6
TEMPO TOTALE DI SALITA: 4h 15'
TEMPO PER LA FERRATA: 3h 20'
TEMPO DI DISCESA: 1h 00'
NOTE SUL PERCORSO. Lasciata l'auto si imbocca un ampio sentiero che, poco sopra, incrocia la strada. Attraversata la strada si prosegue sul sentiero in un bosco rado e prati. A quota m 1300 circa si giunge a un bivio; si prende a sinistra e dopo un po' si giunge al Rifugio Menaggio (m 1383 - circa 40 minuti dalla partenza). Seguendo i cartelli indicatori, su percorso che mantiene la quota si raggiunge la base dei "denti di Grona" - una serie di torrioni calcarei che formano lo sperone Sud-est del Grona. Si attraversa il canalone percorso dal sentiero della "Direttissima" si raggiunge la base dello sperone e l'attacco della ferrata (15' circa dal Rifugio).
Si inizia è subito con un tratto verticale che si supera con l'aiuto di staffe metalliche. Si prosegue su terreno più facile fino a raggiungere la cima del primo torrione. Si risalgono alcune rocce adagiate, per poi riprendere a salire in modo più marcato superando un piccolo sperone. Raggiunto l'intaglio alla base del secondo torrione, si incontra la prima uscita verso la Direttissima.
Si prosegue la scalata lungo uno sperone e placche fino a raggiungere la alla base della terza torre, dove si trova la seconda via di fuga dalla ferrata. La terza parte della ferrata inizia con il tratto più impegnativo; bisogna superare una placca rocciosa addomesticata dalla presenza di una serie di staffe. superato un aereo canalino le difficoltà diminuiscono si attenuano e si prosegue su placche da superare in aderenza fino in prossimità della vetta-
Per la discesa abbiamo seguito la "via normale" fino alla sella denominata come Forcoletta (m 1615); qui abbiamo svoltato a sinistra e imboccato il sentiero che scende in direzione sud, verso il Rifugio Menaggio, e da questo, percorrendo ritroso la traccia dell'andata, siamo ritornati ai Monti di Breglia.
METEO. Giornata nebbiosa persino sul lago; ma sul Grona siamo stati al sole, sopra la condensa proveniente dal lago e dalla pianura.
COMPAGNI:Andrea, Gaetano e Susanne.
DIFFICOLTÀ. Complessivamente la ferrata è classificata DIFFICILE.
Il primo tratto, fino alla prima via di fuga, è il meno impegnativo ed esposto; poi le difficoltà aumentano e l'esposizione si fa più accentuata, anche se non è mai da togliere il fiato. Difficile ma ben attrezzata: fune per la sicurezza inguainata, catena e staffe metalliche piazzate nei passaggi cruciali; solo in un paio di passaggi è necessario tirarsi su a forza di braccia, per il resto si riesce ad "arrampicare".
E' molto lunga, va affrontata con un buon allenamento.
QUOTA MASSIMA: m 1736, la vetta del Monte Grona.
QUOTA MINIMA: m 1085, allo spiazzo del piccolo parcheggio ai Monti di Breglia.
SVILUPPO: km 6,6
TEMPO TOTALE DI SALITA: 4h 15'
TEMPO PER LA FERRATA: 3h 20'
TEMPO DI DISCESA: 1h 00'
NOTE SUL PERCORSO. Lasciata l'auto si imbocca un ampio sentiero che, poco sopra, incrocia la strada. Attraversata la strada si prosegue sul sentiero in un bosco rado e prati. A quota m 1300 circa si giunge a un bivio; si prende a sinistra e dopo un po' si giunge al Rifugio Menaggio (m 1383 - circa 40 minuti dalla partenza). Seguendo i cartelli indicatori, su percorso che mantiene la quota si raggiunge la base dei "denti di Grona" - una serie di torrioni calcarei che formano lo sperone Sud-est del Grona. Si attraversa il canalone percorso dal sentiero della "Direttissima" si raggiunge la base dello sperone e l'attacco della ferrata (15' circa dal Rifugio).
Si inizia è subito con un tratto verticale che si supera con l'aiuto di staffe metalliche. Si prosegue su terreno più facile fino a raggiungere la cima del primo torrione. Si risalgono alcune rocce adagiate, per poi riprendere a salire in modo più marcato superando un piccolo sperone. Raggiunto l'intaglio alla base del secondo torrione, si incontra la prima uscita verso la Direttissima.
Si prosegue la scalata lungo uno sperone e placche fino a raggiungere la alla base della terza torre, dove si trova la seconda via di fuga dalla ferrata. La terza parte della ferrata inizia con il tratto più impegnativo; bisogna superare una placca rocciosa addomesticata dalla presenza di una serie di staffe. superato un aereo canalino le difficoltà diminuiscono si attenuano e si prosegue su placche da superare in aderenza fino in prossimità della vetta-
Per la discesa abbiamo seguito la "via normale" fino alla sella denominata come Forcoletta (m 1615); qui abbiamo svoltato a sinistra e imboccato il sentiero che scende in direzione sud, verso il Rifugio Menaggio, e da questo, percorrendo ritroso la traccia dell'andata, siamo ritornati ai Monti di Breglia.
METEO. Giornata nebbiosa persino sul lago; ma sul Grona siamo stati al sole, sopra la condensa proveniente dal lago e dalla pianura.
COMPAGNI:Andrea, Gaetano e Susanne.
Tourengänger:
Alberto C.

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Kommentare (2)