Bric Conoia 2521m, Rotondo 2485 m, Revelli 2486 m e Mongioie 2630 m
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Sono da poco passate le 4 del mattino quando una serie continua di flash mi sveglia all’improvviso, ma che cosa….un temporale, niente tuoni solo qualche borbottio in lontananza ma scariche di fulmini paurose, andiamo bene!
Quando ci alziamo per colazione ha smesso di piovere da poco e sembra di essere in Novembre, sempre meglio!
Facciamo colazione con comodo e comodamente scendiamo a Viozene.
Tutto coperto, freschino altro che ieri! Una bella arietta ci accoglie appena scendiamo dall’auto. Le previsioni erano buone per cui confidando in loro ci mettiamo in cammino per il rifugio Mongioie.
Giunti al bivio, il tempo è sempre uguale, grazie al vento sempre più forte, dove era azzurro ora è nero e viceversa. Continuiamo per il Pian dell’Olio fiduciosi. Fiducia premiata perché una volta raggiunto il tempo è nettamente migliorato.
In giro non c’è nessuno, ci aspettavamo un trenino in direzione Mongioie e invece non c’è anima viva, a questo punto ci chiediamo dove sia tutta la gente che ha dormito al rifugio, era al completo!
Saliamo al Bocchin dell’Aseo, ancora qualche chiazza di neve da attraversare e poco prima di raggiungerlo prendiamo una traccia sul versante opposto, qualche bollo un po’ sbiadito, in direzione del Bric Conoia.
Raggiungiamo Il Profondo, una gigantesca dolina dove, nel punto più basso rimane neve fino a stagione inoltrata. La teniamo alla nostra sx e poco dopo ritroviamo il sentiero. Raggiungiamo il Bric Conoia, dove abbiamo il piacere di vedere ciò che ieri non avevamo visto!
Torniamo alla dolina e continuiamo per cresta salendo al Monte Rotondo e Cima Revelli, non c’è sentiero ma è evidente come procedere. Per scendere al Bocchin dell’Aseo, puntare a un piccolo ometto, sulla dorsale della Revelli, che indica il passaggio migliore per superare una fascia rocciosa.
Giunti al Bocchin, risaliamo ripidamente al Mongioie dove incontriamo le prime e uniche due persone della giornata, tutti rintanati nel rifugio gli altri?
Per completare l’anello scendiamo al Bocchin delle Scaglie e quindi Gola delle Scaglie. Nella prima parte la discesa non è il massimo poi i sassi si trasformano in ghiaia e la discesa diventa divertente e veloce.
Raggiunti i prati, incrociamo un ampio sentiero, lo ignoriamo e continuiamo a scendere fino a prendere una traccia, c’è una freccia rossa su un sasso, che scendendo si sposta verso sx andando a prendere il sentiero ufficiale che dal rifugio va al Pian dell’Olio. Ancora poco e siamo al rifugio che troviamo inevitabilmente gremito di gente!
Trovato un posto tranquillo facciamo sosta pranzo dopo di che velocemente torniamo all’auto.
Nota: se qualcuno avesse intenzione di fare il trekking Mongioie-Marguareis consigliamo di chiedere info ai gestori dei rifugi. Noi l’abbiamo fatto anni fa ma, parlando con i gestori, ci hanno fatto fare delle varianti molto interessanti, rendendo qualche tappa forse più lunga e impegnativa ma sicuramente migliore. Nella settimana di ferragosto avevamo trovato tempo buono, rifugi di giorno discretamente affollati ma alla sera vuoti. E’ un bel trekking da fare per ambiente, ospitalità e, cosa da non sottovalutare, cucina che, dopo una bella camminata non guasta di certo!
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