Tour del Mongioie (Alpi Liguri)


Publiziert von grandemago , 12. Dezember 2009 um 17:29.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 4 Juli 2009
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 3 Tage
Strecke:Percorso ad anello: Carnino Inferiore m 1387 - Passo delle Saline m 2174 (Cima delle Saline m 2612) - Rifugio Mondovi m 1761 - Bocchino della Brignola m 2147 - Bocchino dell'Aseo m 2292 (Mongioie m 2630) - Rifugio Mongioie m 1520 - Colla di Carnino m 1597 - Carnino Inferiore
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A6 Torino-Savona, uscita Ceva. Proseguire per Ormea, Colle di Nava, Viozene, Carnino Inferiore.
Unterkunftmöglichkeiten:Viozene - Rifugio Mondovi - Rifugio Mongioie
Kartennummer:I.G.C. n° 8 - Alpi Marittime e Liguri

Dopo aver compiuto l’anno scorso il tour del Marguareis, del quale siamo rimasti affascinati, decidiamo di tornare sulle Alpi Liguri.
Quest’anno sarà la volta del tour del Mongioie, seconda cima del gruppo, circondata anch’essa da vasti altipiani pascolivi alternati a notevoli zone carsiche.
Due sono i rifugi a cui ci appoggeremo, il Mondovi e il Mongioie. Quest’ultimo è vicino al fondovalle ma vale assolutamente la pena soggiornarvi, sia per la bellezza del luogo, sia per l’ottima cucina, ma sopratutto per la squisita gentilezza dei gestori.
 
Per i tre giorni di cammino che ci aspettano, il meteo prevede bello al mattino e temporali al pomeriggio, ma questo è abbastanza normale in estate, perciò si decide di partire.
Arriviamo al minuscolo borgo di Carnino Inferiore alle 11,00. E’ un po tardi e visto che qualcuno vorrebbe salire la Cima delle Saline, c’incamminiamo celermente verso l’omonimo Vallone.
Il tempo sembra guastarsi prima del previsto. Da lontano vediamo un gruppo piuttosto numeroso che sale sfilacciato verso la cima.
Giunti al Passo delle Saline, con occhiate minacciose faccio desistere i pochi di noi che ancora pensavano di salire. Da qui al rifugio manca poco più di un’ora di discesa. Lontani da alberi e pinnacoli sono abbastanza tranquillo, ma l’aver deciso di fare una sosta per uno spuntino si è rivelato un errore.
Alle prime gocce, facciamo velocemente “fagotto” e iniziamo a scendere. In pochi minuti il cielo si trasforma, diventa nero e comicia a scaricare acqua e grandine come non avevo mai visto in vita mia! In quaranta minuti arriviamo al rifugio, raggelati e doloranti per le botte prese dalle “noci” di ghiaccio piombateci addosso.
Un pensiero mi assale: ma dove saranno finiti quelli che salivano in cima? Non sono scesi da questa parte e l’unica alternativa che avevano era di raggiungere il rifugio Garelli, non certo dietro l’angolo!
Finito l’uragano, il rombo di un elicottero ci da purtroppo la risposta: lassù è successo di tutto! Con più voli vengono portate al rifugio diverse persone semiassiderate e veniamo a sapere che l’accompagnatore del gruppo, un ragazzo di 29 anni, è morto colpito da un fulmine.
Qui potremmo fare i soliti discorsi e le solite disquisizioni. Sono stati imprudenti...sono stati sfortunati....è il destino...se la sono cercata!
Io vado in montagna ormai da tanti anni e penso di essere prudente, ma....ogni tanto qualche “cavolata” inevitabilmente la faccio!
La natura è indifferente al nostro destino. Se ci mettiamo di mezzo dobbiamo mettere in conto anche fatti dolorosi come questo.
 
Il secondo giorno ci aspetta una tappa piuttosto lunga. Il terreno è ancora ricoperto di grandine e questo potrebbe darci qualche problema nell’individuare il percorso. Il meteo prevede ancora temporali pomeridiani, ma ormai siamo in ballo e dobbiamo ballare. Per ora la giornata è splendida!
Chiedo ragguagli sul percorso al rifugista e alle 7.00 partiamo. Inizialmente ripercorriamo il fondovalle fatto ieri, poi risaliamo a sinistra le balze pascolive ancora ricoperte di grandine, dove fortunatamente la segnaletica è costituita da paletti infissi nel terreno. Dopo un ultimo traverso un po ghiacciato, raggiungiamo infine la dorsale spartiacque Ellero-Corsaglia.
Da qui vediamo in lontananza il Bocchino della Brignola, il prossimo colle che dovremo superare. Per raggiungerlo dovremo prima scendere nella conca dei Laghi della Brignola, ancora abbondantemente innevata e priva di traccia. Valutiamo il percorso da fare, lo memorizziamo e ripartiamo.
Senza problemi raggiungiamo il colle. La giornata si mantiene bella, scendiamo dal Bocchino della Brignola e attraversiamo i pascoli della Raschera, dove si produce il noto formaggio, superiamo l’omonimo lago e risaliamo al Bocchino dell’Aseo, spartiacque con la Val Tanaro.
Da questo si può scendere direttamente al rifugio oppure salire prima alla cima del Mongioie, ma le nebbie cominciano a formarsi e la cosa mi preoccupa.
Graziella e Moreno ritengono di poter fare la cima e scendere al rifugio prima che cambi il tempo. Io non mi oppongo, so che all’occorrenza sanno “correre”, infatti arriveranno al rifugio poco dopo di noi. Più tardi, come previsto, giù acqua!
Un gruppo di toscani partito 2 ore dopo di noi, non ha visto (???) la nostra pista sulla neve e si è perso.....poi è sopraggiunta la nebbia e l’acqua...alla fine, guidati telefonicamente dal gestore del Mongioie, sono riusciti ad arrivare esausti al rifugio. Non ho parole!!!
 
Terzo giorno, giornata splendida! Almeno al mattino....poi non sarà più un nostro problema!
Oggi la tappa sarà breve e rilassante. Il percorso è piacevolissimo e dovremmo avere anche l’emozione di superare un “ponte tibetano”. Dovremmo avere.....ma giunti sul posto, il ponte è crollato!
Non ci siamo comunque persi nulla....di tibetano il ponte non aveva proprio niente! Tra l’altro il torrente nasce da una forra carsica pochi metri a monte del ponte e un sentiero ne attraversa il canalone sovrastante senza problemi.
Molto più interessante invece è la “Grotta delle Vene”, raggiungibile seguendo le indicazioni poco prima del suddetto ponte, risalendo un ripido ma facile canalino.
L’ingresso di questa è reso agibile da alcune corde fisse. Noi siamo entrati per circa 200 metri, poi, non potendoci fidare delle nostre pile frontali, siamo tornati indietro. La grotta misura complessivamente circa 4 km.
Tornati sui nostri passi, abbiamo raggiunto la panoramica Colla di Carnino, poi i Tetti delle Donzelle, infine, verso l’ora di pranzo, Carnino Inferiore.
Riprese le auto e fatto provviste a Viozene, abbiamo concluso in belleza con un pic-nic sulle verdi rive del Tanaro.
 
Con me hanno camminato: Graziella, Emoke, Ernestina, Moreno, Pino, Maurizio, Marco
 
 
IL TOUR IN SINTESI
 
1° giorno:
Carnino Inferiore m 1387
Tetti delle Donzelle m 1537
Passo delle Saline m 2174
Cima delle Saline m 2612 (optional)
Rifugio Mondovi m 1761
 
dislivello in salita:       820 m (1260*)
dislivello in discesa:    450 m (890*)
tempo ore:                   3:30 (5:45*)
 
* con salita alla Cima delle Saline
 
 2o giorno:
Rifugio Mondovi m 1761
Spartiacque a quota m 2310
Laghi della Brignola m 2147
Bocchino della Brignola m 2256
Lago Raschera m 2108
Bocchino dell’Aseo m 2292
Mongioie m 2630 (optional)
Rifugio Mongioie m 1520
 
dislivello in salita:       870 m (1210*)
dislivello in discesa     1110 m (1450*)
tempo ore:                   6:00 (7:30*)
 
* con salita al Mongioie
 
3o giorno:
 
Rifugio Mongioie m 1520
Le Vene (ponte tibetano) m 1525
Colla di Carnino m 1597
Tetti delle Donzelle m 1537
Carnino Inferiore m 1387
 
dislivello in salita:       290 m
dislivello in discesa:    450 m
tempo ore:                   2:00*
 
*esclusa eventuale visita alla Grotta delle Vene

Tourengänger: grandemago, pizzo1954, Lella
Communities: Hikr in italiano


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