Due Passi.....sulle Dolomiti.
2 giugno -Partenza-
Per testare il nostro nuovo camper decidiamo io e Mauro, di trascorrere qualche giorno in Dolomiti.
Partiamo il 2 giugno, convinti di trovare poca gente in giro....è l'ultimo giorno di "ponte" , tutti stanno per tornare a casa e le vacanze non sono ancora iniziate....
Io non sono propriamente in forma, tosse e raffreddore mi accompagnano ormai da giorni, ma sono convinta che trascorrere qualche giorno lassù, tra i monti, può far solo bene al mio fisico e al mio spirito.
Arriviamo nei pressi del Passo di Costalunga nel primo pomeriggio e subito imbocchiamo un sentiero che ci porta fino al lago di Carezza, un gioiellino incastonato nella fitta foresta ai piedi del Latemar e famoso per i suoi splendidi colori.
L'ho sempre visto solo di passaggio, senza poterne mai apprezzare appieno la bellezza.
Purtroppo il tempo è bigio e i colori del lago non vengono esaltati a dovere ....pazienza!
Sulla via del ritorno ci coglie la pioggia e di corsa raggiungiamo la nostra casa su quattro ruote, che piazziamo per la notte giusto nel parcheggio dove inizia il sentiero che vogliamo percorrere l'indomani e che ci porterà al Rifugio Roda di Vael.
Non siamo soli.....una coppia di Tedeschi diversamente giovani trascorrerà la notte in auto proprio di fianco a noi....
3 giugno -Rifugio Roda di Vael-
Percorso ad anello di 7,046 km a/r: Parcheggio località Valate m.1768 - Rifugio Paolina m.2125 - Schupfenalm m.1915 - Rifugio Roda di Vael m.2283-
Dislivello in salita: 579 m.
Che bello svegliarsi al mattino, affacciarsi alla finestra ....godere dello spettacolo che le montagne ti offrono ed essere lì, proprio all'inizio del sentiero che intendi percorrere.....
La giornata promette bene, anche se le previsioni minacciano pioggia nel pomeriggio.....
Imbocchiamo il sentiero n.548 e dopo una decina di minuti ci troviamo di fronte ad un bivio: a sinistra si va verso il Rifugio Paolina e a destra si sale direttamente verso il Rifugio Roda di Vael.
Decidiamo di compiere un giro ad anello e andiamo a sinistra, seguendo un sentiero che, con moderata pendenza, traversa il fianco della montagna per raggiungere la linea della seggiovia che sale da Carezza.
Qui il sentiero diventa bello ripido, ma in breve ci deposita al Paolina, proprio nei pressi della stazione a monte dell'impianto di risalita, una vera bruttura....ma che sembra rendere bene economicamente anche in questa mezza stagione, visto il numero di persone che lo utilizzano....
A questo punto procediamo sul sentiero n.539, in un ambiente aperto, con una bella vista sul Latemar, proprio di fronte a noi, e sul fondovalle....e raggiungiamo il monumento a Christommannos, un' enorme aquila di bronzo appollaiata su una roccia che superiamo e, seguendo ora il segnavia n.549 raggiungiamo la Conca del Vajolon, dove svettano grandiose e imponenti, le cime rocciose della Roda di Vael, della Sforcella e dei Mugoni, ai cui piedi si trovano la Baita Pederiva e il Rifugio Roda di Vael.
Non c'è nessuno in giro e dopo una breve sosta all'interno del Rifugio torniamo sui nostri passi fino ad individuare il sentiero n.548 che ci riporterà a valle, non prima di aver incrociato un'incredibile moltitudine di persone di tutte le età e taglie che procedono in direzione opposta alla nostra.
E' ormai mezzogiorno e ci domandiamo non solo dove saranno diretti, ma anche se avranno dato un'occhiata alle previsioni, visto il cospicuo numero di bambini al seguito.
E infatti la pioggia arriva....puntuale....nel pomeriggio, quando ormai noi siamo al coperto....
Decidiamo di fermarci un' altra notte al Passo di Costalunga per poter effettuare il giorno successivo il Percorso del Labirinto.
4 giugno -Escursione attraverso il Labyrynthsteig-
Percorso parzialmente ad anello di 8,573 km a/r
Dislivello in salita: 387 m.
Oggi optiamo per un'escursione tranquillla.....il brutto tempo è sempre in agguato e nel pomeriggio vorremmo trasferirci in un'altra zona...
Partiamo sempre dal Passo di Costalunga e, dopo un discreto tratto nel bosco, prima su una strada forestale e poi su sentiero, raggiungiamo il Labirinto, ai piedi del Latemar, un deposito di massi grandi e piccoli, risultato di una vecchia frana, tra i quali non è sempre facile individuare il percorso.....se non fosse per i segni bianco/rossi, sempre presenti.
A volte dobbiamo superare massi incastrati attraverso stretti corridoi o brevi tunnel, ma ogni passaggio ci mostra visuali nuove e inaspettate.
Alla fine del Labirinto proseguiamo fino al Rifugio Mitterleger e attraversando un bellissimo bosco di abeti rossi ci ricongiungiamo al sentiero di andata.
Facciamo giusto in tempo ad arrivare al Passo che inizia a piovere e dopo un breve spuntino decidiamo di raggiungere il Passo Rolle, dove ci aspetta la splendida visione del Cimon della Pala, la montagna simbolo della zona.
All'imbrunire, seduti all'interno del nostro camper, vediamo gironzolare nel parcheggio in cui sostiamo una volpe....probabilmente alla ricerca di cibo.
Un'emozione dopo l'altra!
Amici e familiari ci dicono che a casa fa un caldo infernale.....noi qui stiamo benissimo!
5 giugno -Giro della Cavallazza-
Percorso ad anello di 7,350 km a/r: Passo Rolle m. 1989 - Cima Tognazza m.2177 - Cavallazza Piccola m.2130 - Forcella Cavallazza m.2230 - Cavallazza Grande m.2325 - Laghi di Colbricon m.1937
Dislivello in salita: 580 m.
Mai ci saremmo aspettati, guardando le modeste cime della Tognazza e della Cavallazza, che ne venisse fuori un giro di così grande soddisfazione.....
Partiamo dal Passo e, prima lungo la pista da sci e poi su labili tracce, ci dirigiamo verso la cima della Tognazza, segnata dalla stazione di arrivo della funivia, che fa perdere un po' di poesia al paesaggio, ma solo per poco.....perchè salendo di quota e proseguendo verso la Piccola Cavallazza si apre uno scenario a dir poco superbo: verso nord si possono distinguere il Castelaz, Cima Bocche e Cima Iuribrutto, mentre a sud si apre la valle di San Martino di Castrozza, sovrastata dall'imponente gruppo delle Pale, uno dei massicci più belli delle Dolomiti.
Il sentiero che porta in cima alla Piccola Cavallazza, seppur comodo, presenta tratti piuttosto esposti, attrezzati con una fune metallica e ricalca un vecchio camminamento costruito durante la Prima Guerra Mondiale, lungo il quale esistono ancora ben conservate trincee, fortificazioni e gallerie che presentano aperture sui vari versanti.
Raggiunta la cima, contrassegnata da un torrione roccioso, il sentiero prosegue per un tratto a ridosso del crinale e poi scende alla forcella sottostante, nei pressi della quale vediamo sfilare via velocemente un branchetto di camosci intimoriti dalla nostra presenza.
Raggiunta la Forcella Cavallazza seguiamo l'evidente sentierino che, con alcuni zig zag, ci porta sulla cima della Cavallazza Grande, da dove si gode di un panorama straordinario.
La discesa verso i Laghi di Colbricon è abbastanza ripida e, in alcuni punti, si sviluppa su sentiero sdrucciolevole, ma in una quarantina di minuti si arriva ai laghi e al piccolo Rifugio da dove, in poco meno di un'ora si torna al Passo.
Anche questa volta risolviamo il nostro giro in una mezza giornata e per riempire il pomeriggio decidiamo di andare a San Martino di Castrozza, poco distante e, in questo periodo, incredibilmente deserta.
Quando torniamo al Passo Rolle troviamo altri camper nel parcheggio: è venerdì sera e il caldo soffocante della pianura avrà convinto qualche "cittadino" ad alzarsi di quota per respirare un po' di aria fresca e fare sonni tranquilli
Poco male....siamo in compagnia!
6 giugno - Malga Venegia e Malga Venegiota-
Percorso di 7,2 km a/r
Dislivello in salita: m.172
In Val Venegia io e Mauro ci siamo già stati un paio di volte, ma sempre in inverno e l'idea di tornarci nella bella stagione ci è sempre frullata in testa.....
Abbiamo solo mezza giornata a disposizione, perchè nel pomeriggio vorremmo tornare a casa e la bella camminata fino alla Malga Venegiota si presta perfettamente ai nostri progetti.
Partiamo dal grande parcheggio che si incontra salendo verso il Passo Valles e anzichè percorrere la strada forestale, seguiamo un sentiero alternativo che si inoltra nel bosco e che in breve ci porta nei pressi della Malga Venegia, dove la valle si apre, regalandoci una vista strepitosa su tutto il gruppo delle Pale, oggi in grande spolvero.....
Seguendo il corso del torrente Trevignolo, sempre con gli occhi rivolti verso le Pale, arriviamo anche alla Malga Venegiota, dove ci fermiamo cercando di individuare i nomi delle montagne che abbiamo di fronte: non è difficile riconoscere il Mulaz, la, Cima dei Bureloni e il Cimon della Pala.....ma le altre cime....restano un'incognita....
Si sogna.....il Mulaz diventa l'oggetto dei nostri desideri....magari in un prossimo futuro.....
E' mezzogiorno quando guardiamo l'orologio e decidiamo di tornare indietro.
Alla Malga Venegia, che apre proprio quest'oggi, ci aspetta il "piatto della malga" a base di polenta, funghi, salsiccia e tosela....ottimo, soprattutto dopo una bella "scarpinata"!
Dopo essere tornati al parcheggio decidiamo di salire fino al Passo Valles dove, puntuale come un orologio svizzero, ci aspetta la pioggia, che ci fa desistere dall'idea di fermarci un'altra notte.
Beh.....alla fine di questa breve vacanza possiamo dire che il "collaudo" del camper ci ha pienamenti soddisfatti: sicuramente torneremo ancora in Dolomiti e non solo....i progetti non mancano.....
Per testare il nostro nuovo camper decidiamo io e Mauro, di trascorrere qualche giorno in Dolomiti.
Partiamo il 2 giugno, convinti di trovare poca gente in giro....è l'ultimo giorno di "ponte" , tutti stanno per tornare a casa e le vacanze non sono ancora iniziate....
Io non sono propriamente in forma, tosse e raffreddore mi accompagnano ormai da giorni, ma sono convinta che trascorrere qualche giorno lassù, tra i monti, può far solo bene al mio fisico e al mio spirito.
Arriviamo nei pressi del Passo di Costalunga nel primo pomeriggio e subito imbocchiamo un sentiero che ci porta fino al lago di Carezza, un gioiellino incastonato nella fitta foresta ai piedi del Latemar e famoso per i suoi splendidi colori.
L'ho sempre visto solo di passaggio, senza poterne mai apprezzare appieno la bellezza.
Purtroppo il tempo è bigio e i colori del lago non vengono esaltati a dovere ....pazienza!
Sulla via del ritorno ci coglie la pioggia e di corsa raggiungiamo la nostra casa su quattro ruote, che piazziamo per la notte giusto nel parcheggio dove inizia il sentiero che vogliamo percorrere l'indomani e che ci porterà al Rifugio Roda di Vael.
Non siamo soli.....una coppia di Tedeschi diversamente giovani trascorrerà la notte in auto proprio di fianco a noi....
3 giugno -Rifugio Roda di Vael-
Percorso ad anello di 7,046 km a/r: Parcheggio località Valate m.1768 - Rifugio Paolina m.2125 - Schupfenalm m.1915 - Rifugio Roda di Vael m.2283-
Dislivello in salita: 579 m.
Che bello svegliarsi al mattino, affacciarsi alla finestra ....godere dello spettacolo che le montagne ti offrono ed essere lì, proprio all'inizio del sentiero che intendi percorrere.....
La giornata promette bene, anche se le previsioni minacciano pioggia nel pomeriggio.....
Imbocchiamo il sentiero n.548 e dopo una decina di minuti ci troviamo di fronte ad un bivio: a sinistra si va verso il Rifugio Paolina e a destra si sale direttamente verso il Rifugio Roda di Vael.
Decidiamo di compiere un giro ad anello e andiamo a sinistra, seguendo un sentiero che, con moderata pendenza, traversa il fianco della montagna per raggiungere la linea della seggiovia che sale da Carezza.
Qui il sentiero diventa bello ripido, ma in breve ci deposita al Paolina, proprio nei pressi della stazione a monte dell'impianto di risalita, una vera bruttura....ma che sembra rendere bene economicamente anche in questa mezza stagione, visto il numero di persone che lo utilizzano....
A questo punto procediamo sul sentiero n.539, in un ambiente aperto, con una bella vista sul Latemar, proprio di fronte a noi, e sul fondovalle....e raggiungiamo il monumento a Christommannos, un' enorme aquila di bronzo appollaiata su una roccia che superiamo e, seguendo ora il segnavia n.549 raggiungiamo la Conca del Vajolon, dove svettano grandiose e imponenti, le cime rocciose della Roda di Vael, della Sforcella e dei Mugoni, ai cui piedi si trovano la Baita Pederiva e il Rifugio Roda di Vael.
Non c'è nessuno in giro e dopo una breve sosta all'interno del Rifugio torniamo sui nostri passi fino ad individuare il sentiero n.548 che ci riporterà a valle, non prima di aver incrociato un'incredibile moltitudine di persone di tutte le età e taglie che procedono in direzione opposta alla nostra.
E' ormai mezzogiorno e ci domandiamo non solo dove saranno diretti, ma anche se avranno dato un'occhiata alle previsioni, visto il cospicuo numero di bambini al seguito.
E infatti la pioggia arriva....puntuale....nel pomeriggio, quando ormai noi siamo al coperto....
Decidiamo di fermarci un' altra notte al Passo di Costalunga per poter effettuare il giorno successivo il Percorso del Labirinto.
4 giugno -Escursione attraverso il Labyrynthsteig-
Percorso parzialmente ad anello di 8,573 km a/r
Dislivello in salita: 387 m.
Oggi optiamo per un'escursione tranquillla.....il brutto tempo è sempre in agguato e nel pomeriggio vorremmo trasferirci in un'altra zona...
Partiamo sempre dal Passo di Costalunga e, dopo un discreto tratto nel bosco, prima su una strada forestale e poi su sentiero, raggiungiamo il Labirinto, ai piedi del Latemar, un deposito di massi grandi e piccoli, risultato di una vecchia frana, tra i quali non è sempre facile individuare il percorso.....se non fosse per i segni bianco/rossi, sempre presenti.
A volte dobbiamo superare massi incastrati attraverso stretti corridoi o brevi tunnel, ma ogni passaggio ci mostra visuali nuove e inaspettate.
Alla fine del Labirinto proseguiamo fino al Rifugio Mitterleger e attraversando un bellissimo bosco di abeti rossi ci ricongiungiamo al sentiero di andata.
Facciamo giusto in tempo ad arrivare al Passo che inizia a piovere e dopo un breve spuntino decidiamo di raggiungere il Passo Rolle, dove ci aspetta la splendida visione del Cimon della Pala, la montagna simbolo della zona.
All'imbrunire, seduti all'interno del nostro camper, vediamo gironzolare nel parcheggio in cui sostiamo una volpe....probabilmente alla ricerca di cibo.
Un'emozione dopo l'altra!
Amici e familiari ci dicono che a casa fa un caldo infernale.....noi qui stiamo benissimo!
5 giugno -Giro della Cavallazza-
Percorso ad anello di 7,350 km a/r: Passo Rolle m. 1989 - Cima Tognazza m.2177 - Cavallazza Piccola m.2130 - Forcella Cavallazza m.2230 - Cavallazza Grande m.2325 - Laghi di Colbricon m.1937
Dislivello in salita: 580 m.
Mai ci saremmo aspettati, guardando le modeste cime della Tognazza e della Cavallazza, che ne venisse fuori un giro di così grande soddisfazione.....
Partiamo dal Passo e, prima lungo la pista da sci e poi su labili tracce, ci dirigiamo verso la cima della Tognazza, segnata dalla stazione di arrivo della funivia, che fa perdere un po' di poesia al paesaggio, ma solo per poco.....perchè salendo di quota e proseguendo verso la Piccola Cavallazza si apre uno scenario a dir poco superbo: verso nord si possono distinguere il Castelaz, Cima Bocche e Cima Iuribrutto, mentre a sud si apre la valle di San Martino di Castrozza, sovrastata dall'imponente gruppo delle Pale, uno dei massicci più belli delle Dolomiti.
Il sentiero che porta in cima alla Piccola Cavallazza, seppur comodo, presenta tratti piuttosto esposti, attrezzati con una fune metallica e ricalca un vecchio camminamento costruito durante la Prima Guerra Mondiale, lungo il quale esistono ancora ben conservate trincee, fortificazioni e gallerie che presentano aperture sui vari versanti.
Raggiunta la cima, contrassegnata da un torrione roccioso, il sentiero prosegue per un tratto a ridosso del crinale e poi scende alla forcella sottostante, nei pressi della quale vediamo sfilare via velocemente un branchetto di camosci intimoriti dalla nostra presenza.
Raggiunta la Forcella Cavallazza seguiamo l'evidente sentierino che, con alcuni zig zag, ci porta sulla cima della Cavallazza Grande, da dove si gode di un panorama straordinario.
La discesa verso i Laghi di Colbricon è abbastanza ripida e, in alcuni punti, si sviluppa su sentiero sdrucciolevole, ma in una quarantina di minuti si arriva ai laghi e al piccolo Rifugio da dove, in poco meno di un'ora si torna al Passo.
Anche questa volta risolviamo il nostro giro in una mezza giornata e per riempire il pomeriggio decidiamo di andare a San Martino di Castrozza, poco distante e, in questo periodo, incredibilmente deserta.
Quando torniamo al Passo Rolle troviamo altri camper nel parcheggio: è venerdì sera e il caldo soffocante della pianura avrà convinto qualche "cittadino" ad alzarsi di quota per respirare un po' di aria fresca e fare sonni tranquilli
Poco male....siamo in compagnia!
6 giugno - Malga Venegia e Malga Venegiota-
Percorso di 7,2 km a/r
Dislivello in salita: m.172
In Val Venegia io e Mauro ci siamo già stati un paio di volte, ma sempre in inverno e l'idea di tornarci nella bella stagione ci è sempre frullata in testa.....
Abbiamo solo mezza giornata a disposizione, perchè nel pomeriggio vorremmo tornare a casa e la bella camminata fino alla Malga Venegiota si presta perfettamente ai nostri progetti.
Partiamo dal grande parcheggio che si incontra salendo verso il Passo Valles e anzichè percorrere la strada forestale, seguiamo un sentiero alternativo che si inoltra nel bosco e che in breve ci porta nei pressi della Malga Venegia, dove la valle si apre, regalandoci una vista strepitosa su tutto il gruppo delle Pale, oggi in grande spolvero.....
Seguendo il corso del torrente Trevignolo, sempre con gli occhi rivolti verso le Pale, arriviamo anche alla Malga Venegiota, dove ci fermiamo cercando di individuare i nomi delle montagne che abbiamo di fronte: non è difficile riconoscere il Mulaz, la, Cima dei Bureloni e il Cimon della Pala.....ma le altre cime....restano un'incognita....
Si sogna.....il Mulaz diventa l'oggetto dei nostri desideri....magari in un prossimo futuro.....
E' mezzogiorno quando guardiamo l'orologio e decidiamo di tornare indietro.
Alla Malga Venegia, che apre proprio quest'oggi, ci aspetta il "piatto della malga" a base di polenta, funghi, salsiccia e tosela....ottimo, soprattutto dopo una bella "scarpinata"!
Dopo essere tornati al parcheggio decidiamo di salire fino al Passo Valles dove, puntuale come un orologio svizzero, ci aspetta la pioggia, che ci fa desistere dall'idea di fermarci un'altra notte.
Beh.....alla fine di questa breve vacanza possiamo dire che il "collaudo" del camper ci ha pienamenti soddisfatti: sicuramente torneremo ancora in Dolomiti e non solo....i progetti non mancano.....
Tourengänger:
patripoli

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