All’Uomo (2242 m) – Skitour

Le previsioni meteo danno per questo sabato “abbastanza soleggiato”: nulla di più falso, almeno in Val Bedretto. Le nuvole e la pioggerellina di All’Acqua mi inducono a cambiare la meta programmata in settimana. Rimango nella zona di San Giacomo, ma a quote decisamente più basse.

Inizio dell’escursione: ore 7:37

Fine dell’escursione: ore 10:47

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1021 hPa

Temperatura alla partenza da All’Acqua: 7°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 2800 m

Temperatura al rientro ad All’Acqua: 12°C

Velocità media del vento: 20 km/h

Sorgere del sole: 6:01

Tramonto del sole: 20:45

Al Posteggio Cacciatori di All’acqua (1615 m) ho la sorpresa di vedere solo quattro auto: una targata D, un’altra I, un’altra LU e una TI. È un deserto in confronto alla massiccia affluenza che solitamente caratterizza questa località leventinese. Sia il piazzale che la strada sono completamente sgombri di neve. Anche oggi dovrò portare gli sci in spalla per qualche minuto; li potrò calzare a 1650 m di quota, all’altezza dell’Alpe di Formazzora.

C’è una traccia fresca, ben visibile nella neve bagnata e pesante. Commetto l’errore di seguirla acriticamente, anche perché permette di continuare con gli sci ai piedi senza doverli togliere per superare i riali. Affronto quindi la ripidissima salita alla sinistra del Ri di Val d’Olgia, molto più impegnativa di quella abituale che si inserisce in quella sorta di Halfpipe sull’altro versante del valloncello. Il canto del cucù mi suona come un dileggio. È una vera faticaccia, che mi obbliga a compiere una quantità industriale di inversioni ravvicinate. In un tratto sono addirittura costretto a trasformarmi in animale arboricolo, una specie di cercopiteco, tutt’altro che agile. Per superare un punto ostico, devo infatti togliere gli sci ed issarmi sui rami di un larice. Uscito indenne dalla dura prova, a circa 1950 m di quota, riesco finalmente a raggiungere un versante aperto, più facilmente sciabile. La forte umidità mi fa sudare parecchio: gli occhiali si appannano, tanto da dover rinunciare alla loro protezione.

Sbuco, inconsapevolmente, a circa 200 m ad est dell’edificio dell’Alpe Val d’Olgia (2063 m). Un fastidioso vento comincia a farsi sentire; proseguendo verso il pianoro di San Giacomo decido di fissare come meta odierna il cocuzzolo mammellonare denominato sulla carta topografica All’Uomo. Dopo 2 h e 10 min di faticosa salita, dovuta ad un itinerario poco azzeccato, posso affermare: All’Uomo (2242 m) geschafft!
 

                                                      All'Uomo (2242 m)

Qui il vento soffia molto forte: spello alla base del motto e inizio la discesa, su neve pesantina, comunque sciabile anche tra le piante dell’Alpe di Formazzora.

Per una strana coincidenza quasi tutti gli sciatori arrivano all’auto contemporaneamente, anche se ognuno ha scelto un itinerario diverso.

Ultime sciate con partenza da All’Acqua, in attesa dell’apertura del Passo del San Gottardo, per le classiche salite del mese di maggio e di inizio giugno. Rampanti, ramponi e piccozza portati a spasso.

Tempo totale: 3:10 h

Salita: 2:10 h

Dislivello in salita: 627 m

Sviluppo complessivo: 6,2 km

Difficoltà: PD

SLF: 2 (moderato)

Copertura della rete cellulare: buona