Cima Cugnacorta dalla via dei disèrt (dorsale SO) - Valgrande


Publiziert von atal , 14. April 2015 um 13:27.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:11 April 2015
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 9:00
Aufstieg: 1600 m
Abstieg: 1600 m
Strecke:Cicogna - Ponte Borlino - Tregugno - Teggia - Pobbiè - La Soliva - Cima Cugnacorta - La Forcola - La Soliva - Teggia - Tregugno - Ponte Borlino - Cicogna
Kartennummer:CNS 285 Domodossola Ed. 2000, IGM Serie M 891 Foglio Monte Zeda Ed. 4

La Cima Cugnacorta (1894 m) viene normalmente salita dal Colle della Forcola, dove passa anche la frequentata "via normale" del Pizzo Marona dal Pian Cavallone. In questo caso Ferruccio ed io abbiamo percorso il famigerato sentiero delle cappelle tra gli Alpi Teggia e Pobbiè e abbiamo quindi salito la cima (senza sentiero) direttamente dall'Alpe La Soliva, seguendo la direttrice della dorsale SO. L'idea ci era venuta nel corso della precedente escursione (descritta in questa pagina) in Val Pobbiè, guardando da Varola l'invitante versante Sud della Cima Cugnacorta. Ho chiamato questo percorso dei disèrt, perché durante la salita avevo in mente i disertori di Intragna che si erano rifugiati in queste valli per sfuggire alla leva napoleonica agli inizi dell'800. Ad essi sono attribuite le essenziali cappelle che si incontrano nella prima parte del percorso.
 

Avvertenze
Segnalo che la valutazione T5 dell'itinerario è relativa al "sentiero delle cappelle" tra Teggia e Pobbiè, e non alla salita alla cima. Questa si svolge su terreno ripido e con percorso libero ma non presenta difficoltà particolari (al massimo T4+). Il "sentiero delle cappelle" invece, a dispetto del nome rassicurante, è un vecchio sentiero a pedui in cattive condizioni e con alcuni tratti pericolosi.
Nella parte alta del sentiero ufficiale che abbiamo seguito al ritorno (dal colle della Forcola a La Soliva), bisogna prestare attenzione all'attraversamento (privo di protezioni) del incassato canale che precede La Soliva.

Nel complesso è un giro molto vario e di grande soddisfazione, sconsigliabile dopo la ripresa vegetativa, quando il versante Sud della Cugnacorta diventa un'impenetrabile felceto.

Da Cicogna a Teggia
Siamo partiti da Cicogna e ci siamo incamminati lungo la mulattiera per Pogallo, che abbiamo lasciato quasi all'inizio, al secondo bivio, seguendo le indicazioni per La Soliva. Il sentiero perde rapidamente quota e, superato un tratto parzialmente franato (ma ancora agibile, con la dovuta attenzione), porta in breve al Ponte di Borlino (506 m), sospeso sulle spumeggianti acque del Rio Pogallo. Il sentiero passa quindi Corte Borlino, dove si trovano i resti della grande teleferica Sutermeister (la stessa della ruota vista a Varola meno di una settimana prima), e per il corte di Tregugno, con le baite allineate lungo una dorsale pianeggiante. Si tratta di corti che in un tempo non lontano erano abitati tutto l'anno. Superato Tregugno, si incontra la prima delle essenziali cappelle attribuite ai disèrt. Si dice che in origine le cappelle fossero nove. Questa cappella è seguita a breve distanza da una cappella imbiancata a calce, detta "dello Stèvan", edificata nel 1904 da Stefano Morandi come ex voto per essere riuscito a sposare la donna amata, Sofia Benzi, la cui esistenza si è svolta tutta tra Cicogna, Tregugno, Teggia e La Soliva.
La storia è documentata nel bellissimo libro di Nino Chiovini "A piedi nudi. Una storia di Vallintrasca", struggente testimonianza della fine di un mondo. 

In breve si arriva a Teggia (818 m; circa 1:15 da Cicogna), grande corte maggengale diviso in due nuclei di baite.

Il sentiero delle cappelle (Teggia - Pobbiè)
Subito prima di arrivare al secondo gruppo di edifici, in corrispondenza ad un albero di castagno sulla destra, lasciamo il sentiero segnalato per scendere verso sinistra (ripida traccia, assenza di segnaletica) alla ricerca del guado sul rio Marona (o, come veniva chiamato in passato, Riàa d'la Ransciola), che viene raggiunto in corrispondenza di una bella pozza con cascata (747 m). Si risale il versante opposto (franoso e umido) poggiando a sx e, traversando a dx, si raggiunge la prima cappella dei disèrt (788 m), visibile anche dall'altro lato della valle. Si risale il pendio a monte della cappella e si traversa (ometto) a dx. Subito dopo l'ometto, ci si affaccia su un ripido canalino dal fondo roccioso e bagnato, poco raccomandabile, dove la traccia si perde. Si sale quindi cambiando direzione (sx), fino a ritrovare dei resti del vecchio sentiero, che portano a traversare a dx, in modo da superare il canale già citato in un punto in cui è meno ripido (comunque scivoloso...), fino a raggiungere la seconda cappella (914 m). Quest'ultima ospita un'essenziale affresco che raffigura la Madonna di Re. Da qui il sentiero è evidente e porta, con alcuni traversi delicati (in particolare, un passaggio in discesa su placca esposta, valutabile al massimo come II grado), a raggiungere in breve i ruderi dell'Alpe Pobbiè (950 m; circa 2:30 da Cicogna), già visitato la volta precedente, dove vale la pena fare una breve sosta per vedere l'affresco votivo dedicato alla Madonna di Re.

Da Pobbiè alla Cima Cugnacorta
Da Pobbiè abbiamo risalito la dorsale boscosa fino a circa 1100 m di quota, quindi abbiamo seguito una traccia che traversa a destra fino ai ruderi di La Soliva Inferiore (1190 m). Salendo direttamente il pendio sovrastante si raggiunge in breve La Soliva Superiore (1290 m; circa 3:15 da Cicogna), dove intersechiamo il sentiero segnalato che percorreremo al ritorno. Senza traccia, ci portiamo sulla dorsale sopra i ruderi e iniziamo a risalire il fianco orografico destro del grande canalone che solca il versante. Nei pressi di un colletto affacciato sulla Val Marona a 1405 m, notiamo i resti (che non ci aspettavamo di trovare) di alcuni muretti.
Continuiamo la risalita fino al termine del canale e oltre, sulla ripida dorsale SO, fino a raggiungere la Cima Cugnacorta (5 ore da Cicogna, 1:45 da La Soliva Superiore).

Il sentiero della Soliva
Per la discesa abbiamo seguito la traccia della "via normale" (ometti) che scende lungo la facile dorsale SSE fino ad immettersi sul frequentato sentiero che da Pian Cavallone porta alla Marona, in prossimità del Colle della Forcola (1518 m). Ci siamo quindi calati direttamente a dx sul pendio erboso fino ad intercettare il sentiero segnalato che collega Pian Cavallone con La Soliva, nei pressi dell'Alpe La Pascola (1387 m). Da questo punto in avanti abbiamo seguito il sentiero che attraversa il versante Sud della Cugnacorta a quote comprese tra i 1400 ed i 1300 m. Il percorso è indicato da segni di vernice sulle pietre ma è letteralmente invaso dalle felci nella stagione estiva. L'allineamento delle ginestre lungo il percorso funge da segnavia.
Il sentiero, protetto da catene in qualche passaggio esposto, attraversa due canali: quello della Val Morgin (facile) e quello della Soliva. Quest'ultimo presentava il fondo ingombro di neve e, pur richiedendo attenzione, si è rivelato più facile da attraversare rispetto a stagioni in cui ci si deve calare più in profondità per raggiungere il greto, scendendo da un'umida paretina appoggiata ma non attrezzata e con pochi appigli.
Superato il canale, si giunge in breve all'Alpe La Soliva Superiore (circa 1:30 dalla cima), già visitata all'andata, e si prosegue in discesa nel bosco di faggi (qui la segnaletica è abbondante) fino al primo dei tre guadi sul Rio Marona (asciutto in quest'occasione). Il sentiero prosegue per un tratto sulla sponda idrografica destra (altro guado asciutto), si porta in sponda sinistra e riattraversa per l'ultima volta il greto (finalmente bagnato...) in corrispondenza di un baitello che era adibito alla conservazione dei latticini. Il torrente in questo tratto è molto bello e presenta delle invitanti pozze smeraldine. Si arriva in breve a Teggia, da dove siamo rientrati sui nostri passi fino al Ponte di Borlino e quindi, con una faticosa risalita, a Cicogna (circa 4 ore lorde dalla cima).

Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 10. März 2016 um 19:30
Anche questa la metterò nello speciale scaffale delle cose da ripetere (se possibile).
Bravo Andrea

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 11. März 2016 um 13:30
Grazie Giulio. Nel caso, fammi sapere se hai bisogno di qualche informazione in più.
Andrea


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