Quasi Biscia (quota 1'903 m.s.m.)
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Oggi stupenda gita sulle nevi della Valle Morobbia, in principio avevo qualche dubbio sulla zona ma poi mi son dovuta ricredere, non mi aspettavo di trovare un ambiente tanto bello e per di più a pochi passi da casa, è stata una vera scoperta!
In mezz’ora siamo a Carena, ultimo villaggio della valle, qui lasciamo l’auto nel parcheggio pubblico gratuito all’imbocco dell’abitato e partiamo con le racchette sul sacco.
Questo l’itinerario odierno:
Carena (958 m) – quota 1247 m – Alpe Croveggia (1547 m) – quota 1745 m – Alpe di Gesero – quota 1903 m sulla cresta per la Biscia – quota 1816 m – quota 1745 m – Alpe Croveggia (1547 m) – quota 1247 m – Carena (958 m)
Seguendo il ripido sentiero che sale circa alla pari della linea dell’alta tensione, arriviamo ad una fontana dove per forza di cose ci tocca indossare le racchette.
Fortunatamente nella neve c’è una vecchia traccia così la salita non ci costa troppa fatica.
La prima tappa è l’Alpe Croveggia dalla quale il panorama si apre tra gli alberi in direzione del Piano di Magadino, poco lontano si vedono spuntare delle rocce che corrispondo al Sasso Guidà.
Da qui in avanti il sentiero diventa meno ripido e il paesaggio, un misto tra abeti e pascoli innevati, si fa sempre più bello!
In traversata raggiungiamo facilmente il cartello ufficiale a quota 1745m posto ai margini dell’Alpe di Gesero ed entriamo in contatto visivo con il vicino Corno di Gesero e la Cima delle Cicogne.
Qui decidiamo che vista la bella giornata (solo qui tra l’altro, altrove sembra esserci la tormenta sulle cime!), valga maggiormente la pena raggiungere la Biscia per un pic-nic al sole piuttosto che chiuderci nella Capanna Gesero che in questo periodo rimane quasi completamente in ombra e sarà sicuramente fredda!
Così attraversiamo i pascoli, passiamo accanto al laghetto recintato e saliamo sopra gli stabili dell’Alpe di Gesero imboccando la cresta che porterebbe alla Biscia, facilmente individuabile a causa della linea della corrente elettrica che vi passa sopra.
In principio nessun problema, poi però giunti alle roccette di quota 1903m dobbiamo desistere, la cresta si stringe, la neve polverosa non tiene un granché e il pendio sottostante è davvero ripido, se scivolassimo qui saremmo fregati! Impossibile o comunque troppo problematico per aver voglia di metterci passione anche l’attraversamento sul versante del Gesero, il bosco è talmente fitto che proprio non abbiamo intenzione di faticare per aprirci un varco…
Detto fatto torniamo sui nostri passi e pochi minuti più tardi raggiungiamo il pianoro di quota 1816m, punto molto panoramico dal quale possiamo osservare il Piano di Magadino fino al Lago Maggiore e le montagne tutte attorno. Ci accomodiamo al sole e facciamo pic-nic, mentre mangiamo siamo raggiunti da qualche fiocco portato dal vento, nelle immediate vicinanze infatti non sembra bello come qui!
Con la pancia piena ci rimettiamo in cammino e torniamo a Carena super soddisfatti della nostra seconda uscita annuale con le racchette!
Tempo impiegato:
Salita 3h 30 minuti
Discesa 1h 45 minuti
(soste comprese)
In mezz’ora siamo a Carena, ultimo villaggio della valle, qui lasciamo l’auto nel parcheggio pubblico gratuito all’imbocco dell’abitato e partiamo con le racchette sul sacco.
Questo l’itinerario odierno:
Carena (958 m) – quota 1247 m – Alpe Croveggia (1547 m) – quota 1745 m – Alpe di Gesero – quota 1903 m sulla cresta per la Biscia – quota 1816 m – quota 1745 m – Alpe Croveggia (1547 m) – quota 1247 m – Carena (958 m)
Seguendo il ripido sentiero che sale circa alla pari della linea dell’alta tensione, arriviamo ad una fontana dove per forza di cose ci tocca indossare le racchette.
Fortunatamente nella neve c’è una vecchia traccia così la salita non ci costa troppa fatica.
La prima tappa è l’Alpe Croveggia dalla quale il panorama si apre tra gli alberi in direzione del Piano di Magadino, poco lontano si vedono spuntare delle rocce che corrispondo al Sasso Guidà.
Da qui in avanti il sentiero diventa meno ripido e il paesaggio, un misto tra abeti e pascoli innevati, si fa sempre più bello!
In traversata raggiungiamo facilmente il cartello ufficiale a quota 1745m posto ai margini dell’Alpe di Gesero ed entriamo in contatto visivo con il vicino Corno di Gesero e la Cima delle Cicogne.
Qui decidiamo che vista la bella giornata (solo qui tra l’altro, altrove sembra esserci la tormenta sulle cime!), valga maggiormente la pena raggiungere la Biscia per un pic-nic al sole piuttosto che chiuderci nella Capanna Gesero che in questo periodo rimane quasi completamente in ombra e sarà sicuramente fredda!
Così attraversiamo i pascoli, passiamo accanto al laghetto recintato e saliamo sopra gli stabili dell’Alpe di Gesero imboccando la cresta che porterebbe alla Biscia, facilmente individuabile a causa della linea della corrente elettrica che vi passa sopra.
In principio nessun problema, poi però giunti alle roccette di quota 1903m dobbiamo desistere, la cresta si stringe, la neve polverosa non tiene un granché e il pendio sottostante è davvero ripido, se scivolassimo qui saremmo fregati! Impossibile o comunque troppo problematico per aver voglia di metterci passione anche l’attraversamento sul versante del Gesero, il bosco è talmente fitto che proprio non abbiamo intenzione di faticare per aprirci un varco…
Detto fatto torniamo sui nostri passi e pochi minuti più tardi raggiungiamo il pianoro di quota 1816m, punto molto panoramico dal quale possiamo osservare il Piano di Magadino fino al Lago Maggiore e le montagne tutte attorno. Ci accomodiamo al sole e facciamo pic-nic, mentre mangiamo siamo raggiunti da qualche fiocco portato dal vento, nelle immediate vicinanze infatti non sembra bello come qui!
Con la pancia piena ci rimettiamo in cammino e torniamo a Carena super soddisfatti della nostra seconda uscita annuale con le racchette!
Tempo impiegato:
Salita 3h 30 minuti
Discesa 1h 45 minuti
(soste comprese)
Communities: Hikr in italiano, Schneeschuhtouren
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