Alpe Pradasca, una ciaspolata con brio ...
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Classica alla Bovarina, fallita la manovra a tenaglia
Prima di tutto il contesto: nevicate abbondanti venerdì e sabato, domenica bello con marcato pericolo valanghe, ultimo ma di grande rilevanza, se sabato nevica domenica saremo i primi a batter neve e neve appena caduta … quindi? Ciaspole di sicuro, e qualcuno vuole la capanna per pranzare al caldo … Si decide per qualcosa di sicuro, direi … una Bovarina che è sempre una certezza. Sabato chiama Amedeo, “sono da solo, dove andate?” Partiamo tutti dal parcheggio a Campo Blenio alle 8:40, molto ghiaccio e -5° All’ altezza degli impianti di sci calziamo le ciaspole, e con grande fortuna troviamo la strada battuta, e per dirla tutta la troveremo battuta fino al bivio con il parcheggio Pradasca, mai capitato nelle nostre visite. Non mi dilungo con il percorso, orami arcinoto, la neve dai 30cm a Blenio, sale fino a 60-80 a Ronco di Gualdo e oltre il metro all’ Alpe Pradasca. Alle 10:00 circa siamo a Ronco di Gualdo, senza taglioni, seguendo la strada (quindi con tutti i tornanti), evitando di battere la neve fresca. Qui notiamo che la motoslitta continua a salire (strano …), mentre verso le baite e verso il sentiero classico è tutto da battere. Decidiamo di proseguire ed arriviamo al bivio per il parcheggio estivo a Pradasca, sotto all’ Alpe. Qui decidiamo di tentare … una mezza pazzia, passare sul ponte e collegarsi al sentiero alto, iniziamo a battere la neve, una bella faticaccia. Arriviamo alla centralina elettrica, ed al ponte, non sarebbe un problema passare con la neve fresca, ma appena aldilà … ci sono due traversi ripidi e senza protezioni, troppo pericoloso … retromarcia. Un rumore dietro di noi, tre bellissimi caprioli giovani arrancano nella neve, e impauriti dalla nostra presenza cercano di scappare veloci, ma con tanta neve fanno veramente fatica. Per alcuni istanti si vedono solo le grandi orecchie ed i grandi occhi, spuntare dalla neve. Ritorniamo indietro, con la folle intenzione di fare il giro lungo dall’ alto, passando dall’ Alpe Pradasca e poi Alpe Bovarina, scendendo in capanna.
Tornando incontriamo due escursionisti che vengono verso di noi, sono Giorgio ( Scambio di chiacchere e partiamo tutti assieme, due paia di gambe in più sono utilissime per batter neve. In breve siamo all’ Alpe Pradasca in neve vergine, poi in alto notiamo 3 sci-alpinisti (vanno al Pizzo di Cadreigh), e ci accodiamo sfruttando la loro traccia. Si sale fino a Q1910, sopra l’ Alpe Stabbio Nuovo, e scendiamo, io molto distaccato dal gruppo dei battitori. Quando li raggiungo si discute che fare, è mezzogiorno, e davanti a noi ancora tanto da battere … troppo in tempo (+1.2Km e altri 70mt con vari saliscendi). Si decide per una ennesima retromarcia e di fermarci a pranzo all’ Alpe Pradasca. Alle 12:30 siamo tutti e 9 (con Warry) riparati all’ esterno dell’ alpe, sopra delle panchine in legno e con davanti a noi un muro di oltre un metro di neve. Pranziamo non molto in silenzio, altri ciaspolatori passano e alcuni si fermano non distanti a mangiare. Purtroppo manca il calore di una stufa, le tartine con lardo e miele del Barba non sono la stessa cosa sottozero, ma l’ allegria non manca, soprattutto chiudendo con un ottimo dolce portato da Amedeo, un bel prosecco, e sigillando il tutto con caffè e grappa. Alle 13:40 anche per il gran freddo ci rimettiamo in marcia, questa volta niente strada comoda, a scendere grandi “taglioni” per accorciare. Alle 15:00 siamo al parcheggio, con un ennesimo nuovo giro per tornare in paese, sempre bello imparare scorciatoie. La classica alla Bovarina è rimandata, ma alla fine è stato un bel giro, decisamente faticoso e per la felicità di Paolo, oltre 13Km con le ciaspole e tutte in neve fresca.
Alla prossima ! |
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Finalmente la neve, la ghè vor, lè la sua stagiun, un bel 80 cm. di neve fresca per una giornata in compagnia degli amici di montagna con un Amedeo che ogni tanto è piacevolmente con noi
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Paolo |
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prima vera escursione sulla neve di questo pazzo inverno
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Attendevo con molto piacere una bella nevicata, ed è arrivata molto copiosa.
Così molto contenti, abbiamo iniziato la prima ciaspolata del 2015. Pian piano che salivamo, pensavamo “ma è tutta battuta?”
No solo fino sotto l'alpe, così ci siamo incamminati fino all'acquedotto, ma vedendo tutta sta neve, non si poteva attraversare il ponte, perché oltre non si saliva.
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Come ha detto Giorgio sabato ha nevicato, e tanto. Con lui (Irene ha dato forfait per problemi di salute, Giuliano è ...in Brasile) ci accordiamo per un paio di itinerari ma poi la scelta cade sulla Capanna Bovarina . La copiosa nevicata e un traverso poco affidabile ci consigliano di fare il giro passando dall'Alpe Pradasca; al parcheggio dell'Alpe Pradasca ci raggiungono Giorgio (che avevo avvisato la mattina via sms) e Claudio col suo cane husky Warry (era da sei anni che non vedevo Claudio, allora aveva un altro cane husky). Tentiamo di raggiungere la Capanna Bovarina ma la tanta neve e l'ora ci consigliano di tornare all'Alpe Pradasca dove si consuma ......"un pranzo frugale"! Bella giornata in un ambiente trasformato dalla nevicata dove incontriamo tre caprioli, a mio parere affamati.....noi non siamo vegani ma....tutti molto rispettosi dell'ambiente e degli animali per cui ci teniamo a debita distanza per non spaventarli. Solito gruppo simpatico i "Girovagando", ai quali oltre a me, si sono aggiunti Giorgio (amico e assiduo frequentatore della "Castagnata al Lago di Cama") e Claudio con Warry. Alla prossima con la bella compagnia
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Relazione
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Altre foto, diario, tracce sul nostro sito www.girovagando.net escursione # 210
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