Corte Pian Prèvat (2008 m) - Skitour
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Il Pian Prèvat o Alpe di Bovarina è il corte secondario dell’Alpe Pradasca, nell’alta Valle di Campo.
Il toponimo “Prèvat”, secondo alcuni linguisti, potrebbe derivare da prete e far riferimento forse a possedimenti della Chiesa. Secondo Fabio Beffa di Airolo, il termine designa le genziane azzurre, Gentiana clusii e Gentiana verna. Sono ipotesi che risvegliano in me il tarlo della curiosità.
Inizio dell’escursione: ore 8:05
Fine dell’escursione: ore 13:30
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1022 hPa
Temperatura alla partenza: -2,5°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 2600 m
Temperatura al rientro: 19°C
Velocità media del vento: 3 km/h
Sorgere del sole: 6:54
Tramonto del sole: 20:00
Il Passo del Lucomagno è ancora chiuso per le innumerevoli slavine cadute nella Val Medel; dal valico fino a Sogn Gions ne sono cadute da 25 a 30. Il pericolo di valanghe rimane marcato; oltre al pericolo di valanghe asciutte, ora si è aggiunto quello di valanghe bagnate. Dopo solo quattro giorni torno così a Campo Blenio per un’escursione nella Val di Campo. Questa volta, al posto delle racchette prendo gli sci con le pelli di foca.
La temperatura è meno rigida rispetto a lunedì scorso, non soffia nemmeno una bava di vento.
Parto alle 8:05 dal parcheggio degli impianti sciistici e punto immediatamente a nord, verso la partenza della sciovia a quota 1249 m. Mi rendo subito conto che la qualità della neve è nettamente peggiore rispetto a quattro giorni fa. La pioggia caduta, associata alle temperature primaverili, hanno deteriorato le piste. Scio sulla traccia di una motoslitta verso la strada della Val di Campo, quindi la seguo fino al Ponte Orsàira (1465 m). È passata un’ora di marcia in un ambiente praticamente deserto, con un piacevole silenzio rotto unicamente dal tamburellare del picchio.
Superato il Fiume d’Orsàira entro nel magnifico lariceto, che lunedì scorso mi aveva affascinato. In meno di un chilometro di dolce salita arrivo agli otto chalet di Ronco di Gualdo (1573 m). Solo il primo è attualmente abitato: gli occupanti si godono una natura di primissimo ordine, con una coltre di circa un metro e mezzo di neve.
Al segnavia abbandono la traccia che prosegue verso la Capanna Bovarina e svolto a sinistra in direzione sud-ovest. Un cartello di benvenuto preannuncia l’Alpe Predasca, scritto con la “e”, come viene chiamata dai valligiani e non con la “a”, come appare sulle carte topografiche e sui segnavia. Anche sullo scalzo delle forme di formaggio appare la dicitura “PREDASCA”.
I gestori (Società Boggesi Valle di Campo) pubblicizzano i propri prodotti sottolineando che le loro mucche sono esenti da Staphylococcus aureus, il principale responsabile della mastite, una patologia infiammatoria che colpisce l’apparato mammario delle bovine e che pregiudica sia la produzione sia la qualità del latte.
Sono impressionato dalla bellezza degli edifici che circondano il grande caseificio.

Alpe Pradasca (1742 m)
Dopo una carrellata di foto, decido di continuare verso il corte secondario, scegliendo una via alternativa. Tento di risalire un ripido canalone che si sviluppa presso un torrente che scende da ovest. Dopo 40 minuti di faticoso cammino fra larici e laricetti, su terreno tormentato, concludo la ravanata e saggiamente mi dirigo verso il percorso ufficiale che in estate corrisponde ad una sterrata chiusa al traffico pubblico.
Anche questo è un percorso estremamente interessante, forse non minacciato dalle slavine.
Qualcuno è passato con le racchette da neve e ci sono pure delle tracce di motoslitte. Dal Punto 1908, continuo in direzione ovest, su terreno aperto, con gli ultimi larici sparsi, lungo un percorso oggi facilmente intuibile. È evidente che con la nebbia l’orientamento non sarebbe per nulla facile su un tale altopiano. In pratica supero un dislivello di 100 m in un km di sviluppo. Gli edifici del Corte Pian Prévat (2008 m) sono quasi completamente sommersi dalla neve.
Scio ormai da quasi 4 ore: decido di continuare fino a mezzogiorno in punto in direzione del Passo di Gana Negra su un pendio che promette divertimento.
Alle 12:00, raggiunta la quota di 2079 m, tolgo le pelli e mi preparo per la lunga discesa di quasi 9 km.
La temperatura molto elevata rende la neve lenta: pazienza, è comunque un piacere scendere in questo bellissimo paesaggio scivolando dolcemente.
Per la prima volta all’Alpe di Bovarina con gli sci in zone con una bassa probabilità di slavine.
Il Corte Pian Prèvat è un altopiano ondulato che si presta benissimo anche alle escursioni con le ciaspole.
Tempo totale: 5 h 25 min
Tempo di salita: 3 h 15 min (senza il tentativo al canalone)
Tempi parziali
Campo Blenio (1200 m) – Orsàira di Dentro (1475 m): 53 min
Orsàira di Dentro (1475 m) – Ronco di Gualdo (1573 m): 35 min
Ronco di Gualdo (1573 m) – Alpe Pradasca (1742 m): 30 min
Alpe Pradasca (1742 m) – Tentativo canalone (1793 m): 35 min
Alpe Pradasca (1742 m) – Corte Pian Prévat (2008 m) – Quota 2079 m: 1 h 15 min
Dislivello in salita: 956 m
Sviluppo complessivo: 17,1 km
Difficoltà: F
SLF: 3 (marcato)
Coordinate Corte Pian Prévat: 709′995/157′075
Copertura della rete cellulare: Swisscom abbastanza buona
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