Valsolda (CO) la riserva integrale e i suoi bivacchi: prima parte!
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Alla scoperta della riserva naturale di VALSOLDA (CO) prima parte.
Il Bradipo questa volta vuole scoprire qualcosa di nuovo avventurandomi in un luogo ancora oggi selvaggio nel suo aspetto che incute timore ma anche ad affascinare per via di scorci particolari e sorprese che mai ci si poteva aspettare.
Sembra quasi tornare indietro nel tempo e invito i lettori a farvi un giro: ne rimarrete incuriositi!
E' una zona che sa offrire molto anche a coloro che "pretendono" km. di percorso,dislivelli da "record" e ore di cammino,mai monotone perché diversificate dai panorami che essa sa offrire,compresi gli ambiti giri ad anello....dimenticavo: pure per i praticanti e amanti delle salite in pareti scoscese,insomma ce ne per tutti e per vari gusti!
Come al solito parto presto e alle ore 7,55 sono in cammino: nonostante la bassa quota di partenza,la temperatura non è da spiaggia e giustamente mi copro a dovere per evitare qualche sorpresa poco gradita.
Il percorso parte proprio dalla chiesa,saliti i gradini e tenendo la facciata della chiesa alla nostra destra si percorrono i viottoli di questo paesino che merita una visita,poi si giunge alla via Buggiolo dove evidenti segnalazioni aiutano l'escursionista a procedere senza sbagliare.
Dopo un paio di minuti si deve scendere per attraversare un ponte: il torrente che vi scorre può essere una meta in estate per via delle sue pozze che invitano a rinfrescare i piedi del viandante,stanco ma soddisfatto di aver vissuto una giornata in questo luogo.
Si raggiunge la strada sterrata e in parte con cemento e pietra che sale da Drano m.473 ove a pochi metri vi è la possibilità di attingere acqua che in questa zona pare non mancare.
Si procede sulla strada in parte molto ripida giungendo ad un punto con pannelli didattici ove vi è una diramazione: il percorso nella roccia che scende in fondo al greto del torrente,mentre invece io proseguo sulla strada fino ad un bivio che segnala l'Alpe Pessina a destra,lasciando la stradetta.
Mi incammino su un sentiero che in caso di pioggia non dovrebbe creare problemi,fino ad una breve deviazione a sinistra,che conduce ad una altana con panorama sul lago di Lugano: ritornato sui miei passi procedo fino a intravedere la struttura dell'Alpe Pessina bivacco ERSAF che raggiungo alle ore 9,35.
La zona è all'ombra quindi in estate si sta al fresco,una sosta per le classiche foto per dare un ampia idea della zona ma in particolare della struttura.
Proseguo in direzione della bocchetta di Pessina,dalla quale mi dirigo verso l'Alpe Cima che non raggiungo perché poco prima devio a destra per salire alla Cima di Dasio dalla quale si ha una bella vista sul lago e non solo.
Da qui prendo a seguire il versante al sole,poco dopo una deviazione a sinistra,indica per Alpe Vecchio,ma preferisco proseguire in quota in direzione della Forcola,ammirando il panorama sottostante: prima di giungervi,un altra deviazione a sinistra conduce al l'Alpe Vecchio e la seguo fino a scendere alla struttura dove mi riposo quanto basta per affrontare la risalita,seppur breve.
Ripartito raggiungo la Forcola dalla quale scendo per la val Canale,percorrendo il versante solatio del monte Bronzone,raggiungendo la strada sterrata che decido di percorrerla per un tratto giungendo all'alpe Serte dove a breve decido di fare ritorno al paese.
Al ritorno a Ranco scambio quattro chiacchere con Antonello che ha delle capre e con accordi presi con l' ERSAF,ha intenzione di sistemare una sua baita per offrire alloggio ai numerosi escursionisti stranieri per la maggior parte,che chiedono dove è possibile alloggiare.
Anche questa giornata volge al termine,soddisfatto per aver "osato" entrare in un territorio che ancora tutt'ora pochi conoscono ma che comincia a far sapere di se attraendo escursionisti da ogni parte.
Ciao a tutti e alla prossima!

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