Cime di Bronzone -quota 1396 mt- (ad anello da Dasio, Valsolda).

Giunti a Dasio 582 mt si è già attratti e rapiti dalla morfologia del luogo. La segnaletica offre molti spunti escursionistici e bisogna ammettere che è molto efficiente. Si attraversa tramite ponte il torrente sul Soldo e successivamente si raggiunge il corte maggengale di Rancò 768 mt. Dopodiché, si svolta a sinistra sul "Sentiero dei Canti" percorso panoramico che si inerpica su una ripida strada agro-silvo-pastorale. Al bivio ben visibile e indicato, si devia a destra per Alpe Serte Nuova 940 mt (segnavia Alpe Pessina) rimontando inizialmente un bosco di fitte conifere, lasciando poi spazio a latifoglie che creano una magica atmosfera nell'intensa foresta della Riserva Orientata Valsolda. All'apice del pendio boscoso si trova un capanno per avvistamenti faunistici e poco oltre, proseguendo sul sentiero ben segnalato, si raggiunge Alpe Pessina 1219 mt nota anche per il suo bivacco Capanna Bonardi/Mazzoleni. A questo punto dal bivacco, svincolo di vari percorsi ufficiali, si raggiunge in breve tempo la Bocchetta di Terra Morta 1291 mt (o Bocchetta di Pessina) tramite l'ottima marcatura dei sentieri. Il boscoso valico separa le Cime di Bronzone (varie quote, noi punteremo la vetta 1396 mt) dal più noto Monte Bronzone 1434 mt. Quindi dalla Bocchetta di Terra Morta 1291 mt si piega a sinistra passando accanto ad una minuscola baita di ricovero (comunque chiusa). Si prosegue fuori sentiero e senza un vero percorso obbligato, vincendo una ripida china boscosa in faggeta. Dopo un lieve saliscendi la dorsale tende a restingersi proprio sotto al suo terrazzo sommitale calcareo che rappresenta la vetta. Si può salire su di esso con breve passo d'arrampicata (I grado max) oppure aggirando facilmente l'ostacolo sulla destra, sporgendosi a lato della valletta di Riccola. Dalla quota 1396 mt delle Cime di Bronzone il panorama è eccezionale sul gruppo del Monte Pradè e Monte Torrione ed è esaltante l'infilata di vette su tutte le montagne della Val Cavargna sulla -AVL- dal Pizzo di Gino al Bregagno. Verso Est un pò di foschia purtroppo non offre molto nell'odierna giornata, ma si intuisce l'ampio raggio d'azione panoramico. Verso Sud la mole boscosa del Monte Bronzone 1434 mt non permette invece la vista sul Ceresio (unica pecca). Ad ogni modo l'impervio ambiente e silenzio del luogo soddisfa la salita.

Per la discesa a ritroso alla Bocchetta di Terra Morta 1291 mt. Dopodiché si riaggancia il percorso ufficiale transitando per la Tana del Lupo 1221 mt (con una piccola deviazione si può salire con scale in legno ad una postazione d'avvistamento faunistico). L'ambiente più rude e aspro in questa parte di discesa è comunque sicuro e scende al Passo Stretto 1102 mt: altro svincolo importante di vari percorsi. Trovato il collegamento che tornerà a Dasio ci si immerge dentro una selvaggia e maestosa faggeta (a mio modo di vedere tratto paesaggistico più bello ed emozionante dell'escursione) lambendo il confine territoriale con la riserva integrale della Valsolda. Giunti ad Alpe Serte 845 mt, da lì a poco si ritornerà al bivio che chiuderà definitivamente il circuito ad anello. Non resta ora che scendere a Ranco 768 mt ed infine a Dasio 582 mt. Bella gita!

NOTE: Sentieri segnalati eccetto la parte fuori dai percorsi ufficiali per le Cime di Bronzone, motivo per il quale giustifica la classificazione T3.