Sul CANCERVO avVENTUROSAmente!
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Ancora una volta il week end è condizionato da un paio di fattori; il tempo, che non è il massimo ma che tutto sommato c’ha permesso di fare il nostro giro, poi, le cene del sabato sera, che ci obbligano ad un rientro leggermente anticipato… Oooh ragazzi diamoci una calmata, facciamo più cene noi che Matteo Renzi!
Vabbuò, scartata allora la possibilità di salire sul M. Bianco ed evitato con cura il più vicino massiccio del Gran Paradiso, abbiamo optato per le più abbordabili ma sempre amate Orobie. Via allora per il Cancervo e Venturosa… dove sicuramente corda, piccozza, ramponi ed un fisico da Rambo, non saranno indispensabili.
Queste sono cime che ho già fatto un paio di volte, ma mai partendo dal “canalino dei sassi”; un sentiero che sin da subito ti mette alla prova, perché si passa dal parcheggio al verticale in meno di tre nanosecondi, anche se Patrizia per un bel pezzetto di salita, continua ad avvisarci che più in alto il sentiero sarà ancora più ripido… si… nel frattempo ho già superato in scioltezza due aritmie cardiache e sei apnee respiratorie!
Vero è, che dopo aver superato questo ripido canalino, il sentiero diventa gradevole e inaspettato, in più oggi i colori sono bellissimi, una situazione quasi fiabesca che ci accompagna sino alla Baita Cancervo dove faremo una prolungata sosta. Da qua alla vetta il sentiero sale in maniera decisa, ma niente di paragonabile al canalino appena passato. Quando arriviamo sul Cancervo il Sole è bello caldo, si riesce a stare tranquillamente in maglietta tecnica, immortaliamo le montagne circostanti e… Esilde: ragazzi, ma quello è il Pegherolo? Si, si è il Pegherolo!!! Boia… non è possibile, dico, qua siamo a livelli di malattia… Provo a fargli notare che si vedono altre montagne nel Mondo, ma niente, è fissa lì, con le palpebre cucite come nel film Arancia Meccanica. A questo punto, non ho potuto far altro che aprire la schiena a “CicciobelloEsilde”, gli ho estratto il dischetto posizionato appena sopra la terza vertebra e l’ho frantumato sulla roccia… adesso voglio proprio vedere se parlerà ancora di Peg….. ecco, adesso comincio io… Sic!
Sono le 10:20 ed è presto per pranzare, allora decidiamo su due piedi, che invece di scendere direttamente all’auto passando dal P.so di Grialeggio, chiudendo così l’anello, dall’omonimo passo, risaliremo i ripidi tornanti che ci porteranno in cima al Venturosa, intercettando prima la Baita del Giacom. Una divagazione non impossibile, ma qua c’è gente che ha ancora nelle gambe l’acido lattico dei giri precedenti, così che, io, Esilde e Patrizia arriviamo in vetta in evidente debito d’ossigeno. A nostro merito, c’è da dire che da cima a cima ci abbiamo impiegato poco più di un’ora, tempo comunque di tutto rispetto … Devo aggiungere, che oltre alla mancanza d'ossigeno, le mie ginocchia sembravano prese di mira da una banda di nani da giardino con in mano una mazza chiodata...
Cotanta fatica per vedere una cippa di niente, o quasi, le nuvole ci circondano e altre ne arrivano da Ovest in maniera spedita, la consolazione e che consolazione, è quella di essere saliti anche su questo bellissimo monte portando a termine la “doppietta”. Dopo aver divorato avidamente il pranzo ( il Crippa era talmente “pieno” che sembrava un Facocèro della Savana), ci siamo riportati al Passo di Grialeggio, poi , per il sentiero 136 siamo ritornati al punto di partenza. That’s All Folks!
Nota 1: Divertente giro ad anello da evitare accuratamente nel periodo estivo causa assenza di ombra, alcuni angoli del Cancervo e del Venturosa ricordano la ben più nota Grignetta… la salita dal “canalino dei sassi” richiede passo sicuro causa brevi esposizioni, ma nulla di particolarmente pericoloso. Ragazzi/e salutatemi a’ soreta, perché col cavolo che sabato prossimo mi pappo la Giumenta… troppo scoppiato… nel frattempo, cambiamo ristoro perché tra un po il bar Kiosco ci da il premio fedeltà… ed io sono notoriamente infedele!
Nota 2: Ciao Marica, riprenditi presto... le montagne ti aspettano! Io un po meno...
Nota 3: Grazie lo stesso gbal per le info, come hai visto siamo andati da tutt'altra parte...
A la Prochaine! Menek & Olmo
By patripoli
Abbandonata ormai l'idea del Pegherolo.....almeno per il momento.....e dopo aver messo in cantiere un sacco di idee, che rimbalzano di qua e di là per tutta la settimana, alla fine ci buttiamo su un paio di cime non lontane da casa e che quasi tutti abbiamo già toccato, ma che riservano sempre grandi soddisfazioni: il Cancervo e il Venturosa.
Decidiamo di salire dal Canalino dei sassi (un nome una garanzia!) percorrendo un sentiero bello ripido che, nonostante le abbondanti piogge dei giorni precedenti, non risulta per niente fangoso o scivoloso.
L'ambiente è bello, quasi "grignesco", disseminato com'è da guglie e torrioni calcarei che, immersi nei colori autunnali, danno un tocco sinistro e anche un po' minaccioso a questo luogo singolare.
Il primo tratto di salita è scandito dai nostri pant-pant, come direbbe

Non ci si può non fermare qui, almeno il tempo che basta per guardarsi intorno, catturare qualche immagine e rigenerarsi un pochino.....
La cima del Camcervo non è lontana, la raggiungiamo in una mezz'oretta e poi velocemente scendiamo verso il Passo Grialeggio, dove il Venturosa sembra essere lì, a portata di mano, ma sappiamo che da lui ci separano ancora altri 300 metri di dislivello, anche questi piuttosto ripidi.
"Ancora un'oretta......" ci diciamo.
Nonostante il lento procedere....io sento ancora nelle gambe la salita in Presolana....giungiamo in cima prima di quanto immaginassimo, peccato che le nuvole arrivino, una dopo l'altra, a nascondere il panorama che da lassù, ben lo sappiamo, è ineguagliabile.
Inutile fermarsi a lungo, siamo immersi in un denso grigiore e il freddo comincia a farsi sentire....così torniamo di nuovo al Passo Grialeggio e poi giù, verso valle, seguendo un sentiero piuttosto malmesso, invaso da sassi e foglie.
Giunti al Bar Kiosko, dove ci dividiamo, ne approfittiamo per fare una sosta e...tra caffè, coca e affogato....ci godiamo, seduti intorno ad un tavolino all'aperto, gli ultimi "colpi di coda" di questo autunno estivo, giunto a stupirci....dopo un'estate autunnale....
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